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Salvate la Sanità

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(28 Novembre 2012) Enzo Apicella
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Piena solidarietà alla lotta dei tramvieri di Milano

come lavoratori e come compagni che lottano contro la guerra ci riconosciamo in pieno nella loro azione

(2 Dicembre 2003)

Solidarietà ai tramvieri di Milano
Viva il Leoncavallo (inteso come deposito atm)
Uniamo le lotte contro la guerra esterna ed interna


Tutta la nostra solidarietà ai tranvieri di Milano e alla loro lotta. La loro lotta esemplare bene interpreta e rappresenta il disagio di moltissimi di noi, la protesta, la rabbia contro una situazione che ha visto con l'euro e le concertazioni varie, il nostro salario, i nostri stipendi le nostre pensioni, i nostri diritti dimezzarsi, mentre si moltiplicavano i profitti e gli stipendi dei rottinculo del controllo sociale e politico. Mettiamo a disposizione quel poco che possiamo di comunicazione sociale, siti, e-mail, presenza nelle liste per dare i loro comunicati, organizzare la solidarietà concreta contro ogni tipo di pressione e repressione.

E così la classe non abita più solo sulle Ande, a La Paz e dintorni, come abbiamo potuto vedere in anteprima qualche settimana fa. Anche qui, nella “civile”, vecchia Europa la vecchia classe con le vecchissime forme di lotta premoltitudinarie - un vero sciopero- si fa sentire, si fanno sentire gli scossoni di quell’incazzatura che monta contro la situazione presente e contro tutta quell’armata di rottinculo che per decenni ha sguazzato sulla sconfitta della classe. Stridono i vampiri, chiedondo ai loro agenti di sinistra di intervenire al più presto sul fronte della guerra interna. E infatti si muovono sui media gli stessi rottinculo che nel campo della della guerra esterna già si sono dichiarati pienamente a favore di aiutare gli americani in difficoltà in Iraq, con l’ONU, con la Nato, con l’Europa, con i faccendieri umanitari di svariate crocirosse, fraterie, banche etiche. Si muove la tavola della pace eterna, tutta quella consorteria di burocrati del controllo, sempre pronta a trovare il pelo nell’uovo alle lotte dei lavoratori, mentre non trova la trave delle violazioni degli impegni dei pescicani delle imprese, delle amministrazioni etc etc.

E così quegli schifosissimi che non si sono accorti che i salari dei lavoratori, col bello scherzetto dell’euro e con le loro concertazioni, si erano dimezzati, che non si erano accorti che gli accordi non venivano rispettati, adesso si accorgono che i lavoratori scioperano non seguendo le loro regole di merda, tese a depotenziare la lotta, ma seguendo invece un criterio di lotta efficace e non di protesta virtuale, così cara ai corporativi di tutti questi anni di merda che hanno rovinato il salario e i diritti.

I pompieri del controllo sono chiamati all’intervento immediato da parte degli schifosissimi tipo Albertini o Feltri che quelli sì si sono aumentati per dieci lo stipendio nel frattanto dall’eur in qua. I pompieri del controllo, Epifani e Fassino in testa sono gli stessi del depotenziamento e del controllo del movimento contro la guerra. E infatti guerra esterna contro l’Iraq e guerra interna contro i lavoratori sono la stessa guerra, combattuta dallo stesso stato maggiore. Questo ci importa far rilevare e far avanzare. Non a caso i compagni, i settori che sostengono le lotte di resistenza dei popoli aggrediti, sono gli stessi che sostengono le lotte dei lavoratori qui da noi.

Bisogna non solo che questa coscienza avanzi ovunque, ma che ci porti a fare dei passi avanti, a costruire degli ambiti di ricomposizione territoriale. Per questo nel dare la nostra solidarietà ai tranvieri e nel dirci pronti a sostenerli contro le pressioni-repressioni che riceveranno, li invitiamo e invitiamo tutti i lavoratori di avanguardia all’assemblea nazionale controguerra di Caserta del 19 dicembre, dove i lavoratori dei sindacati di base si uniranno ai gruppi antimperialisti e anticapitalisti di compagni delle varie regioni per dar vita ad un’iniziativa antiguerra che si saldi con le lotte sociali, che costruisca un percorso di massa contro la guerra. Non bandiere di resa, ma lotte, scioperi, cortei, nuove strutture di massa contro la guerra esterna e contro quella interna.

soccorsopopolare

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