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(7 Dicembre 2003)
Il 12 dicembre 1969 lo stato italiano, per mezzo dei suoi servizi segreti e con l'appoggio dei fascisti, uccideva 16 dei suoi cittadini e ne feriva parecchi altri.Era la strage di Piazza Fontana alla Banca Nazionale dell'Agricoltura. E dopo il sangue le menzogne attraverso le quali, accusando gli anarchici e incarcerando Pietro Valpreda (poi risultato innocente), si volle criminalizzare quel vasto movimento studentesco e operaio che stava cambiando faccia alla società.
Da quel 12 dicembre abbiamo pianto altri morti, a Brescia, a Bologna, sui treni, in via Palestro a Milano, da Giorgiana Masi a Francesco Lorusso, dai compagni ammazzati a sangue freddo dalla polizia mentre erano ancora nel letto a Carlo Giuliani.
Questi fatti non appartengono ad un passato lontano, ma fanno parte del nostro presente: chi, a partire dal 1969 ha piazzato bombe, lo ha fatto per restringere i nostri spazi di libertà, per fermare ogni istanza di cambiamento, per lacerare l'impulso di resistere a questa società fatta di guerre e morti sul lavoro, di mercificazione e mortificazione. In questi ultimi anni, tutti i governi che si sono succeduti, si sono impegnati a stringere il cerchio e reprimere il dissenso, non solo attraverso gli sgomberi dei centri sociali, le leggi sull'immigrazione fascistoidi e i lager di prima accoglienza per immigrati, la negazione del diritto all'istruzione con la privatizzazione dei servizi pubblici e il numero chiuso nell'Università, il rafforzamento dell'esecutivo e i magistrati giustizieri, ma anche con il tentativo in parte fallito di voler cancellare la memoria storica.
Attraverso un finto benessere fatto da vetrine di lusso e ipocrisia lo stato cerca di appiattire le nostre idee operando per spezzare la resistenza della classe operaia con il lavoro temporaneo, dividere il movimento tra buoni e cattivi e imprigionare quando le lotte al capitale e all'imperialismo americano ed europeo si trasformano in momento di azione, confronto e riflessione.
Non ci interessano le commemorazioni ma conoscere il passato ci serve per capire e cambiare questo presente.
Oggi come allora: lotta di classe contro il capitale!
RAVENNA, 13 DICEMBRE 2003 ORE 15:30
MANIFESTAZIONE REGIONALE
CONCENTRAMENTO PIAZZA S. FRANCESCO
Europpozione!
Collettivo Red Ghost
Redazione Laboratorio Sociale
Associazione Pellerossa
Confederazione COBAS
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