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Pomigliania

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(24 Giugno 2010) Enzo Apicella
Mentre la Lega rilancia la secessione della Padania, gli operai di Pomigliano fanno fallire il plebiscito richiesto dalla Fiat.

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(Capitale e lavoro)

La FIOM proclama lo sciopero Generale Nazionale di 8 ore dei Metalmeccanici per Venerdì 28 gennaio 2011

(13 Gennaio 2011)

Dopo gli accordi separati, Confederali e di Categoria, che hanno introdotto deroghe e sanzioni, violando il CCNL 2008, peggiorando le condizioni dei lavoratori, accordi mai votati dai lavoratori calpestando la democrazia, ora la FIAT vorrebbe imporre la sua moderna “dittatura”. Invece di progettare e costruire nuovi modelli di auto, FIAT si esercita su un “moderno” modello contrattuale: il capitale decide, il lavoro è schiavo!

Rifiutando di trattare, a POMIGLIANO e a MIRAFIORI, la FIAT ha imposto intese con FIM – UILM – FISMIC – UGL, che cancellano il CCNL, riducono gravemente i diritti dei lavoratori su pause, orario di lavoro, malattia, sopprimono la libertà sindacale e impongono gravi violazioni della Costituzione.

Con il ricatto di fantomatici investimenti e del posto di lavoro la
FIAT costringe i lavoratori ad un Referendum‐Truffa per decidere che dopo di esso
• NON VOTERANNO PIU ̀PER IL FUTURO;
• NON POTRANNO PIU ̀SCIOPERARE, PENA IL LICENZIAMENTO;
• NON POTRANNO PIÙ ISCRIVERSI LIBERAMENTE, NÉ ELEGGERE I
PROPRI RAPPRESENTANTI SINDACALI

COSTITUZIONE, DEMOCRAZIA E CONTRATTO NAZIONALE SPARISCONO DAI LUOGHI DI LAVORO. LE CONDIZIONI DI LAVORO E DI SALUTE PEGGIORANO PER TUTTI

Federmeccanica e Confindustria hanno avallato tutto questo e gettato definitivamente la maschera: il Modello FIAT è la base delle “moderne” relazioni contrattuali e sindacali e la crisi va scaricata tutta sui lavoratori. Il lavoro non è un bene comune, non ha valore né dignità, diventa merce usa e getta!

Questo accordo non riguarda “solo” la Fiat, è il modello che i padroni vogliono praticare per uscire dalla crisi.

Tutto il Governo è schierato con FIAT, FEDERMECCANICA E CONFINDUSTRIA, di conseguenza non c’è politica industriale, non c’è riforma degli ammortizzatori sociali, anzi, con le “loro” leggi, aumentano precarietà e povertà, rubando in particolare ai giovani il futuro. Contro tutto ciò, è indispensabile lottare rivendicando: una maggiore giustizia sociale, un piano straordinario di nuovo lavoro, un nuovo modello di sviluppo, l’estensione della democrazia e dei diritti a tutte e tutti.

FIOM Cgil

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