Stato e istituzioni :: Storie di ordinaria repressione

Parma: difendono i razzisti, manganellano gli antifascisti

questa è la polizia di Berlusconi e dei padroni

(13 Dicembre 2003)

Ieri 12 dicembre era il 34° anniversario della strage di piazza fontana a Milano (1969, 16 morti): in un giorno di questo tipo a Parma, citta medaglia d'oro della resistenza, il nuovo partito fascista e razzista della lega nord indice una fiaccolata per sostenere le loro ridicole e meschine proposte politiche: negare il voto agli immigrati e inasprire la repressione contro chi viene in Italia a cercarsi una vita e un futuro migliore.

Per contrastare tutto questo un nutrito gruppo di realtà antifasciste e antirazziste della nostra città convoca un presidio in via della repubblica.
Mentre la questura autorizza e difende il corteo dei razzisti padani, il presidio antirazzista di oltre 100 persone viene impedito e caricato brutalmente a freddo: non vi sono provocazioni dei manifestanti a giustificare la brutalità dei cosiddetti tutori dell'ordine, che manganellano selvaggiamente, colpendo le persone alla cieca.

Il bilancio dei feriti parla di diversi contusi per i colpi dei poliziotti, tra cui 2 ricoverati all'ospedale di cui uno in osservazione per tutta la notte in stato di arresto.

Le cariche poi riprendono in via Cavour, mentre i manifestanti si ricomponevano in un corteo pacifico che indietreggiava lungo la strada, tentando di difendersi con le mani nude dai colpi di manganello.

Un ragazzo di 17 anni viene fermato e trattenuto fino a notte fonda in questura e ancora siamo in attesa di notizie precise al riguardo.

E' chiaro che oggi sempre più la repressione dello stato colpisce chiunque si opponga alla politica di sfruttamento selvaggio sui posti di lavoro, di privatizzazione dei servizi sociali, di oppressione e criminializzazione nei confronti degli immigrati.

CONTRO TUTTO QUESTO TENIAMO ALTA LA MOBILITAZIONE
- ORE 10 DEL 13 DICEMBRE PRESIDIO IN GHIAIA
- ORE 16.30 ASSEMBLEA SU REPRESSIONE E STRAGI DI STATO (SALA ARGONNE)

I compagni e le compagne di Parma