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Contrordine fratelli?

(20 Gennaio 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.cattolicesimo-reale.it

Contrordine fratelli?

foto: www.cattolicesimo-reale.it

Adesso che la fogna di Arcore esonda, allagando l'Italia di “storiacce”, anche la Chiesa – a parere di alcuni autorevoli commentatori - starebbe per “mollare” Berlusconi, facendo una inversione ad U rispetto al sostegno accordatogli finora (v. Chiesa di regime).

Lo molla o non lo molla?

La Chiesa starebbe per operare lo strappo, secondo Marco Politi, se non altro per non apparire al mondo delle parrocchie, sempre più incredulo e disgustato, “come ultimo puntello del marciume berlusconiano” (“Il fatto quotidiano”, 19 gennaio). Anche per Giancarlo Zizola l'alleanza col papa è in crisi perché il Rubygate colpisce al centro “il punto di forza dell'asse Berlusconi-Chiesa” ossia “le politiche sui valori della famiglia, sulla bioetica e l'educazione cattolica” (“La Repubblica”, 19 gennaio).

Sono senz'altro letture corrette nell'individuare le difficoltà che attraversa il rapporto fra la Chiesa e il governo amico. Ma sono troppo ottimistiche nel dare la rottura per imminente o già avvenuta. Si sottovaluta la bimillenaria abilità del Vaticano di camminare coi piedi nelle due scarpe del Vangelo e del Potere, secondo la massima cattolica, di sapore veltroniano, “sia il vostro linguaggio si si, ma anche no no”. Qualche dubbio deve averlo del resto lo stesso Politi se il 20 gennaio, sempre su “Il fatto”, scrive: Il Papa non taccia. Segno che potrebbe farlo, e tutto restare come prima...

La Chiesa non ha problemi “morali”

La storia mostra che la Chiesa non ha mai cambiato politica per ragioni “morali“, perché sdegnata dai crimini dei suoi alleati, o per non scandalizzare con i suoi comportamenti il gregge.

Il Vaticano, fiutata l'aria favorevole a Mussolini, non esitò a confermargli il sostegno nonostante il delitto Matteotti, lasciò tranquillamente ammazzare i preti antifascisti e costrinse Sturzo all'esilio. Protestò vibratamente solo per l'attacco all'Azione cattolica, cioè al suo potere. E Wojtyla, anche a costo di “scandalizzare” molti fedeli devoti, ha abbracciato Pinochet e non ha mai sconfessato il nunzio Pio Laghi, che aiutava i dittatori argentini a gettare dagli aerei gli oppositori del regime. Sconfessò, invece, la teologia della liberazione.

Venendo ad oggi: la condotta di Berlusconi era nota alla Chiesa almeno dal tempo della D'Addario, così come erano note ai vari Fisichella le responsabilità di Maroni nel rimandare i richiedenti asilo a morire in Libia. Ciò non ha impedito a lorsignori di appoggiare questa destra razzista e da bordello, in cambio di soldi e di potere. Per salvare la faccia davanti al gregge, poi, papi vescovi e cardinali si sono limitati a prediche insapori sulla morale, l'accoglienza, l'amore; impartendo ordini di voto solo in materia di famiglia o di inizio e fine vita, cioè contro i “laicisti” e la sinistra.

Perché non dovrebbero continuare così finché pensano che gli conviene, anche se debbono ingoiare le maialate di Arcore, come Bossi ingoia le leggi ad personam sperando di avere il federalismo?

Attenti ai topi

Solo per due motivi la Chiesa potrebbe “staccare la spina” a Berlusconi: se diventasse così debole da non poter mantenere, o da poter mantenere meno di altri le sue promesse; o se fosse destinato a cadere comunque trascinando nella merda chi lo sostiene. Sono le stesse ragioni che valgono per la Lega; o che hanno determinato in passato i cambiamenti di rotta del Vaticano.

Quando il fascismo era ormai spacciato, ad esempio, la Chiesa prese prudentemente le distanze per non restare coinvolta nella sua rovina.

Siamo a questo punto col berlusconismo? Non mi sentirei di giurarlo e non sembra sentirselo finora neppure la Chiesa - a giudicare dal prudente dosaggio di editoriali cauti e attese pensose, generici ammonimenti e altrettanto generici auspici.

Certo, nella sua bimillenaria esperienza la Chiesa ha sviluppato un fiuto eccezionale per l'odore di carogna e quindi è importante capire il suo orientamento. Non tanto perché esso possa contribuire a far cadere Berlusconi, quanto perché starebbe a indicare che Berlusconi sta ormai cadendo di suo. Lo sfrottare di Ratzinger, Bertone, Bagnasco in un gran fruscio di sottane sarebbe -. come quello dei topi - un segnale sicuro, purtroppo non ancora arrivato, che la nave affonda.

cattolicesimoreale.it

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