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La banda del buco

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(6 Giugno 2012) Enzo Apicella

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Gli autoferrotranvieri di Brescia hanno ragione!

(15 Dicembre 2003)

Oggi, 15 dicembre, lo sciopero degli autoferrotranvieri è stato totale.

Nessun autobus è uscito dal deposito, non solo durante le ore di sciopero nazionale proclamate da CGIL-CISL-UIL e Faisa-CISAL, ma anche durante le cosiddette fasce garantite ore 6-9 e ore 11,30 -14,30.

Fin dalle 4 di questa mattina i lavoratori hanno bloccato le uscite degli autobus con un picchetto improvvisato che non ha avuto bisogno di nessuna forma particolare di pressione per convincere i lavoratori a non far partire gli autobus. Il picchetto si è via via irrobustito fino a raggiungere dalle 9 del mattino più di un centinaio di lavoratori.

L’assemblea dei lavoratori, nella completa assenza dei dirigenti sindacali - che anzi via radio continuavano ad esprimere la propria contrarietà a questa forma di lotta - ha deciso di continuare nella lotta e proseguire con il blocco anche durante la fascia protetta dalle ore 11,30 alle 14,30. A partire dalle 11,30 l’intervento di polizia e carabinieri - che sono entrati in forze all’interno del deposito della Brescia Trasporti - ha rischiato di far degenerare la situazione e vanificare la lotta.

Ma qui la compattezza, la determinazione, l’unità dei lavoratori ha fatto fallire la provocazione poliziesca; i lavoratori sedendosi per terra, stringendosi l’uno all’altro hanno annullato il pesante tentativo delle forze dell’ordine di togliere il blocco; d’altra parte quei pochissimi lavoratori che parevano intenzionati ad uscire con gli autobus, di fronte alla minacciosa presenza poliziesca, hanno rotto gli indugi e solidarizzato con la lotta della stragrande maggioranza degli autoferrotranvieri.

Né è valso a nulla il tentativo di alcuni dirigenti della Brescia trasporti di far circolare in fotocopia un ordine di precettazione del tutto illegittimo in cui non figuravano nemmeno i nomi dei lavoratori precettati.

Alla fine l’ordine di precettazione è arrivato su una gazzella dei carabinieri alle ore 14,25, accolto da una risata generale. Lo sciopero è stato quindi totale.

Sono due anni che gli autoferrotranvieri aspettano invano il rinnovo contrattuale, con salari ormai di poco al di sopra della sussistenza, turni di lavoro massacranti, garanzie normative pesantemente sottoposte alla discrezionalità aziendale; il tutto nel quadro di una privatizzazione galoppante del servizio pubblico.

Oggi a Brescia, ma anche in tante altre città italiane (Cosenza, Torino, Catanzaro, Crotone, Genova, Bari…) gli autoferrotranvieri hanno rifiutato in vario modo di soggiacere ad una legge antisciopero che, tra l’altro, non sanziona mai le inadempienze aziendali, sconfessando gli atteggiamenti compromissori di CGIL-CISL-UIL.

Gli autoferrotranvieri a Brescia hanno scritto una pagina importante, storica, del conflitto sindacale autorganizzato, scavalcando dirigenti sindacali che hanno scelto di non stare al fianco dei lavoratori persino nel momento di maggior tensione con le forze dell’ordine.

Si tratta adesso, forti dell’unità e della determinazione espressa in questa lotta, di proseguire su questa strada, non solo per portare a casa il contratto, ma per aprire una serie di vertenze aziendali che garantiscano salario, certezze normative, turni meno massacranti per tutti; anche così si difende il servizio pubblico dai processi di privatizzazione messi in atto dal governo e dalle amministrazioni comunali a cominciare da quella di palazzo Loggia.

Questa giornata di lotta deve pesare anche in futuro nella vita sindacale all’interno dell’azienda; la strada dell’autorganizzazione dei lavoratori è lunga, ma oggi si è fatto un grande passo in avanti. Non sprechiamolo.

Confederazione Cobas

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