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24.1.2011 - Entro aprile Marchionne per tutti

(24 Gennaio 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.rete28aprile.it

Lunedì 24 Gennaio 2011 14:42
Confindustria stringe i tempi: "Nuove regole entro aprile" - a domani il direttivo inizia a discutere di rappresentanza e contrattazione. Marcegaglia: "Cavalcare il cambiamento". Anche per riportare Fiat in Confindustria (...)

di Roberto Mania

La Repubblica online http://www.repubblica.it/economia/2011/01/24/news/confindustria_contratti-11578884/index.html?ref=search]

ROMA - Confindustria, ora, è costretta ad accelerare i tempi. Il contratto aziendale alla Fiat-Chrysler di Pomigliano e Mirafiori, non più associata a Viale dell'Astronomia, ha trasformato lo scenario e, con uno strappo senza precedenti, anche le regole del gioco. "Bisogna saper cavalcare il cambiamento", ha detto ieri la presidente degli industriali, Emma Marcegaglia. E il cammino sembra in parte già segnato: nuove regole entro aprile. Per riportare la Fiat all'interno di Confindustria, per aggiornare il sistema di contrattazione, per fissare i nuovi criteri della rappresentanza, per modernizzare la stessa struttura confederale. Un percorso che non richiede l'azione del governo mentre impone un difficile dialogo con Cgil, Cisl e Uil, divise come non mai sulle strategie e sulle proposte. Il confronto già avviato sulle politiche per la crescita, che coinvolge anche le altre organizzazioni imprenditoriali, è in stand by. Senza un chiarimento tra la Cgil e gli altri sindacati e tra la Cgil e la Confindustria rischia di finire in un binario morto a meno che non si voglia trascinare in un accordo separato tutti gli altri, dalla Confcommercio ai banchieri dell'Abi. Marcegaglia ha assicurato che non è questo il suo obiettivo. Che, anzi, rimane quello di riportare in campo la Cgil di Susanna Camusso.

La Confindustria comincerà a parlarne domani e dopodomani nelle riunioni del Direttivo e poi della Giunta. L'impianto della nuova proposta confindustriale, molto in linea con la riforma del 2009 non condivisa dalla Cgil, è già stato definito: non la fine del contratto nazionale (l'ha ripetuto anche ieri la stessa Marcegaglia) ma un suo alleggerimento a vantaggio della contrattazione decentrata, soprattutto quella aziendale. L'ipotesi della Federmeccanica di rendere alternativi il contratto nazionale e quello aziendale era già stata presentata alcuni anni fa dalla Confindustria. Ha sicuramente l'appoggio del vicepresidente Alberto Bombassei e può interessare i grandi gruppi (non a caso la Fiat di Sergio Marchionne l'ha già adottata). Per i piccoli, invece, sarà più difficile uscire dal contratto nazionale a meno che non accettino di "mettersi il sindacato in casa".
Un contratto nazionale più leggero renderà anche più semplice l'operazione di accorpamento di alcuni contratti tra loro (come sono già disposti a fare i sindacati), ma pure di definire contratti specifici (come quello dell'auto) per determinati settori o addirittura realtà aziendali.
Orario e inquadramento resteranno i due grandi capitoli riservati in esclusiva al contratto nazionale, così il minimo di trattamento economico. Lasciando al contratto aziendale il compito principale di collegare gli aumenti retributivi ai risultati dell'impresa. Per rendere effettivo questo modello (peraltro incentivato fiscalmente dal governo) la Confindustria dovrà convincere molti imprenditori ad abbandonare la pratica dei premi tendenzialmente fissi che riduce il negoziato con i sindacati. È la stessa Confindustria, infatti, a stimare intorno a non oltre il 4-5 per cento la media dalla quota variabile della retribuzione annua di un lavoratore.
Novità anche per l'orario di lavoro. Gli industriali - e il contratto Pomigliano-Mirafiori fa da apripista - puntano a rendere più flessibile la prestazione oraria, superando di fatto l'orario settimanale e legandola il più possibile all'andamento del mercato.
Infine la rappresentanza: Confindustria è pronta al confronto con Cgil, Cisl e Uil ma chiede una proposta unitaria dai sindacati.
(24 gennaio 2011)

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