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Pomigliania

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(24 Giugno 2010) Enzo Apicella
Mentre la Lega rilancia la secessione della Padania, gli operai di Pomigliano fanno fallire il plebiscito richiesto dalla Fiat.

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Mirafiori, dopo il no a FIAT

Concertativi e sconcertati tutti quanti smemorati

(25 Gennaio 2011)

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Se le pretese di Marchionne, ma non solo, hanno sconcertato sindacati e Confindustria, il pur minoritario, ma chiaro NO, espresso nel risultato del referundum di Mirafiori, sembra abbia fatto perdere memoria e bussola ai commentatori più o meno coinvolti nelle vicende sindacal-mediatiche.

Secondo l'apparenza mediatica infatti risulterebbe che la FIOM abbia salvato la faccia grazie ai NO espressi nel referendum di Mirafiori, versione che naturalmente la FIOM accredita neanche fossero voti suoi.

MA IN VERITA' LA FIOM NON HA DATO ALCUNA INDICAZIONE DI VOTO!

Dunque non ha titolo ad ergersi a rappresentante del NO. Ciò è tanto vero che, dopo aver chiesto per mesi che altri indicessero uno sciopero al posto suo, ossia che la sua confederazione, la CGIL, indicesse uno sciopero generale e generalizzato(!), ha deciso di muoversi più che cautamente, senza sbilanciarsi, confidando sulla magistratura del lavoro piuttosto che sul NO operaio, TANTO E' VERO CHE HA INDETTO LO SCIOPERO DEI METALMECCANICI SOLO DOPO, NON PRIMA DEL REFERENDUM.

Altrimenti, se l'opposizione FIOM al vero e proprio ricatto imposto da Marchionne fosse stata conseguente e sincera, il NO avrebbe vinto? Non è dimostrabile, esattamente come il suo contrario, ossia che facendo campagna per il NO anziché defilarsi, che, sostenuto da uno sciopero, il NO avrebbe perso comunque. Ma la FIOM non solo non ha avuto neanche questo coraggio, limitandosi a combattere le battaglie solo quando imposte dall'avversario e sul suo terreno, il terreno del posto di lavoro su cui Marchionne e colleghi hanno piena sovranità, sovranità che non sono certo disposti a cedere agli operai, anche vincessero dieci referendum.

Non è forse così che da oltre 60.000 i lavoratori di Mirafiori sono stati ridotti a circa 5.500!?

Data la crisi mondiale, e prima ancora quella della FIAT, occorreva tanta scienza perché la FIOM capisse per tempo come attestarsi in una battaglia per la difesa della forza-lavoro, ovunque vada il “posto”?

Il NO operaio a Mirafiori è quindi, comunque un NO a condizioni di lavoro rese insostenibili. Un NO che sosterremo come per Pomigliano, Mirafiori e per tutte le altre aziende a seguire del signor Marchionne, anche aderendo allo sciopero generale del 28 indetto dal sindacalismo di base, senza prendere lucciole per lanterne, non cadendo nell'illusione mass mediatica che scambia un 'No' operaio, per un 'no' sindacal-politico-elettoralistico degli sconcertati.

In vista dello sciopero del 28, invitiamo tutti ad un momento di discussione e riflessione giovedI' 27 GENNAIO ORE 17.30 in via Alla Porta degli Archi 3/1 - genova ( - davanti all'ex negozio Ricordi)

Genova 07/1/2011

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