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(19 Dicembre 2003)
L'accordo separato per gli artigiani era stato dato per fatto e Il sole-24 ore aveva già festeggiato la nascita del "federalismo contrattuale senza la Cgil". Domani Cisl e Uil e le quatto associazioni dell'artigianato (Confartigianato, Cna, Casartigiani, Claai) avrebbero dovuto firmare un accordo che riduce al lumicino (al salario legato all'inflazione programmata) la contrattazione nazionale e delega tutto il resto alla contrattazione regionale. Un ritorno in grande stile alle gabbie salariali con l'aggiunta delle gabbie orarie.
L'incontro, invece, è slittato a data da destinarsi. Due i motivi reali. Cisl e Uil non se la sono sentita di strappare un'unità da poco faticosamente rammendata e con la partita aperta delle pensioni. In casa Cisl, metalmeccanici e chimici hanno manifestato pesanti riserve e critiche a un accordo, scritto dalle contraparti, che assegna al livello regionale il recupero dello scarto tra inflazione programmata e reale, in un comparto dove la contrattazione regionale si fa solo in cinque o sei regioni. La Cisl nega che il succo dell'accordo siano le gabbie salariali, sostiene che il progetto ha una sua "nobiltà", rende «esigibile ed effettiva» una contrattazione che ora non si fa.
17 dicembre 2003
Centro di documentazione e lotta
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