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La città sgomberata. Polizia (e Curia) contro gli studenti

(1 Febbraio 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.caunapoli.org

La città sgomberata. Polizia (e Curia) contro gli studenti

foto: www.caunapoli.org

di Adriana Pollice, da ilmanifesto, 01 febbraio 2011NAPOLI. Due settimane fa attraversare largo Banchi nuovi a Napoli avrebbe significato gettare lo sguardo su un luogo abbandonato, una piazza bellissima circondata da edifici rovinati dall'incuria. Poi sono arrivati gli studenti antigelmini e si è riaccesa la luce. La mensa dell'università Orientale, chiusa da sette anni, con i suoi macchinari perfettamente funzionanti, frigoriferi, fornelli ha riacquistato vita e, con i ragazzi, anche una utilità sociale. Accanto la chiesa monumentale dei primi del seicento dedicata ai santi Cosma e Damiano, abbandonata al suo degrado. Anche lì erano arrivati i ragazzi ad aprirne una piccola porzione, una stanza, pochi metri quadrati assolutamente inutilizzabili e inutilizzati da decenni, che la Curia partenopea lascia decomporsi un pezzo di intonaco per volta, in attesa che arrivino i soldi pubblici per la riqualificazione del centro storico, bloccati dalla regione. I due spazi erano diventati rispettivamente Zero - Zone d'Esperienza Ribelle zero (ottantuno) e Fanon, dedicato allo psichiatra martinicano Franz Fanon. Pochi giorni dalla festa di inaugurazione e ieri sono arrivati i poliziotti in assetto antisommossa.

Sette di mattina e i pompieri sono già al lavoro con le seghe e i martelli per sigillare definitivamente le porte. Alle undici la piazza era di nuovo consegnata al suo solito squallore. «Certo, è davvero uno spreco - si lascia scappare un poliziotto -, gli studenti avevano riportato la vita, abitudini normali. Adesso torneranno i teppisti a fare i cavalli con i motorini, a prendere a pallonate i palazzi». Solo un'ora prima gli agenti avevano fatto irruzione nella sede principale dell'Orientale, a Palazzo Giusso, per sigillare anche l'ingresso posteriore della mensa. «I poliziotti qui dentro non si vedevano dagli anni settanta - replicano gli studenti - è evidente che si sta cercando la provocazione. Un gesto sconsiderato, fatto con il beneplacito del rettore, che militarizza le relazioni fra studenti e organi accademici, un precedente pericolosissimo». Una delegazione si avvia al Palazzo del Mediterraneo in via Marina, dove la preside dell'ateneo, Lidia Viganoni, partecipa a un dibattito. Com'è andata lo racconta Giovanni, studente di Scienze Politiche: «Abbiamo sempre invitato i vertici universitari a tutte le nostre assemblee, abbiamo sempre cercato un dialogo costruttivo, ma nessuno ha mai voluto discutere con noi. Anche per l'occupazione della mensa siamo andati a spiegare motivi e intenzioni ma il rettore ci ha risposto 'abbiamo altri progetti, vi invito ad andare via' ha girato le spalle e se n'è andato. Stamattina (ieri ndr) hanno continuato a ripetere la solfa che bisognava ripristinare la proprietà degli spazi. Come se questo li autorizzasse a sottrarli agli studenti per tenerli semplicemente chiusi. Hanno un progetto da 700mila euro, dicono. Ma ne hanno appena spesi 800mila per Palazzo Giusso e non hanno nemmeno finito». La stanza che era diventata il Fanon è un caso ancora più eclatante. Loggia cinquecentesca, portale in piperno secentesco, sormontato dal finestrone stuccato del settecento. All'interno tele del Donzelli e della scuola di Luca Giordano. Di tutto questo resta uno scheletro senza più intonaco, da cui spuntano travi arrugginite che tengono insieme l'edificio alla meno peggio. Occupato da pochi giorni, La Curia ha immediatamente chiamato la forza pubblica, senza nemmeno provare a verificare cosa stesse succedendo. «Abbiamo lavorato moltissimo per rendere lo spazio agibile, dentro era completamente distrutto ed è così che tornerà fino a che non riusciranno a specularci sopra» raccontano. Insomma meglio che cada a pezzi piuttosto che renderlo disponibile alla comunità. Ieri pomeriggio è partito un corteo spontaneo che ha attraversato il centro storico, cinquecento ragazzi che hanno manifestato la loro rabbia e sconcerto. Lanci di oggetto a largo Banchi nuovi contro la polizia, barricata nella mensa, che ha reagito con i lacrimogeni. Chi lo sa se si domandano da quale parte è la ragione. Oggi pomeriggio a Palazzo Giusso assemblea pubblica per discutere di spazi sociali, un'esigenza a cui non si può sempre e solo rispondere con gli agenti in tenuta antisommossa.

Collettivo Autorganizzato Universitario – Napoli

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