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(3 Ottobre 2010) Enzo Apicella
"Attentato" a Belpietro. Diffuso un identikit

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    La metà muta.

    Chi ha incastrato Thelma e Louise?

    (4 Febbraio 2011)

    Thelma e Louise scelsero di volare.
    Si lasciarono alle spalle i loro mariti, le guardie, le famiglie, i porci che le inseguivano.
    Scelsero il vuoto, al posto di una vita piena di violenza.
    Scelsero la liberta’, rompendo le catene della convenzione e della costrizione.
    Oggi, di Thelma e Louise non si ricorda nessuno.
    Al posto della ribellione regna l’assuefazione, l’accettazione passiva.
    Spesso, la giustificazione.
    Di voli, non si parla piu’.

    LA META’ MUTA.
    Chi ha incastrato Thelma e Louise?
    L’uso strumentale del gossip, dello scandalismo, del moralismo nella lotta per il riequilibrio tra i poteri dello stato ci provoca ad affrontare temi e problemi piu’ profondi e complessi di cio’ che agita la superfice della “societa’ civile”.
    Le annunciate manifestazioni “pubbliche” sono tutte caratterizzate da un ecumenico trasversalismo corrispondente allo scontro di potere in corso, cui le donne non possono che sentirsi estranee.

    1°) La famiglia.

    La morte tendenziale della famiglia e del collante ideologico-teocratico del matrimonio, non ha generato l’auspicata comune, tantomeno forme superiori di rapporti interpersonali.
    Il crollo dei matrimoni, l’aumento esponenziale delle separazioni , la crisi della famiglia classica sono il frutto della modernizzazione capitalista piu’ che di una qualche rivoluzione di classe e-o di genere.
    Il potere ha recuperato l’anelito libertario e comunardo degli anni ’70, ha trasformato l’incompatibilita’ dell’autogestione di corpi e cervelli nella forma attuale della sua riproduzione: l’elogio dell’individuo e dell’individualismo, condito nella salsa delle “opportunita’”, nella capacita’-sveltezza, di saperle cogliere.
    Addirittura la “separatezza” e la “sorellanza” sono crollate sotto i colpi della concorrenza che, mutuate dal mercato alla condizione umana, diviene competizione personal-professionale e riproduzione di schemi e stilemi maschili in ambito femminile.
    Insomma, in quarant’anni s’e’ prodotta una rivoluzione senza rivoluzione, una rivoluzione dall’alto che, come un vampiro, ha succhiato sogni ed energie, per restituirci una societa’ esangue, di donne e uomini allenati a razzolare, ognuno per suo conto, spesso l’uno contro l’altra, accomunati da una insensibilita’ destinata al cinismo ed alla sopraffazione.

    2°) L’educazione,

    o esercizio di potere nella formazione di idee, o semplice trasmissione delle idee dominanti, viene progressivamente trasformata dal potere a proprio uso e consumo.
    Dopo il mercato del lavoro, tocca all’educazione: dalla rigidita’ alla flessibilita’, dall’inquadramento alla precarieta’.
    Si e’ passati, dentro il pluridecennale processo di ristrutturazione sociale, dai dieci comandamenti educativi alle false liberta’ della connivenza con la mercificazione, all’esortazione a “darsi da fare, a piazzarsi”, magari, ed obbligatoriamente, a discapito di altri.
    La vecchia repressione casalinga di leggi, orari e paghette, si e’ sciolta al sole dell’avvenire capitalistico, dove regna un unico principio, quello che l’antico e cinico Macchiavelli raccomandava al suo principe.
    Anche la nostra contestazione della gabbia educativa e’ stata prima combattuta, poi recuperata, ed infine utilizzata dal potere per riprodurre su scala allargata il proprio modello di vita.





    3°) La liberta’,

    che per noi era di classe e comunque contrapposta alla societa’ galera, diviene oggi terreno di esercizio politico-mediatico, teso ad affermarsi come il fare un po “quello che cazzo ci pare”.
    Al posto della nostra societa’ delle liberta’ di classe e di genere, la loro “casa delle liberta” individuali”.
    Anche il sesso, che per noi era libero perche’ non legato alla procreazione ne’ ad alcun legame istituzionale, per il potere diviene libero quando si trasforma in merce, in autoreddito.
    La nostra battaglia contro la persona “oggetto” diviene nella odierna liberta’ individuale “cosificazione”, persona ridotta a cosa, magari bella, curata, ricca, ma cosa.
    La nostra riappropriazione di corpi, liberta’, sesso, diventa oggi liberta’ ed “autodeterminazione” del conto in banca, attraverso l’uso, o la vendita, del corpo al prezzo migliore ed al migliore offerente.

    4°) La morale.

    L’intervento del vaticano, che probabilmente fara’ cadere il governo, tuona contro l’”impudicizia morale”degli altri dimenticando le proprie, insieme a quelli che tentano di conciliare una vita “bunga bunga” con il family day, insieme a quelli che propongono leggi contro chi “sceglie” di morire ma si fanno paladini delle “loro” liberta’ personali.
    L’etica si trasforma da codice comportamentale condiviso in arma per infilzare gli avversari o per adulare il principe e stare alla sua corte!
    A destra accusano di contraddizione la sinistra che “appoggia i gay” e fa la moralista contro Berlusconi.
    A sinistra accusano di contraddizione la destra che da una parte vuole contenere il pansessualismo nichilista e dall’altra difende il sultano al governo.
    Ovvero, l’etica come l’elastico delle mutande!
    Destra e sinistra si rinfacciano a vicenda di essere incoerenti.
    Povero Berlinguer e la sua “questione morale”, di fronte a questi piu’ pat-etici che etici!
    Cosa c’entra la nostra antica critica della morale e dell’etica dominante come catene legate al denaro ed al profitto?
    Cosa c’entra la nostra lotta contro l’”immoralità” del potere di fronte a quest’uso smodato di etica e morale per qualche vantaggio elettorale?
    Cosa c’entra il nostro “tutto e subito” con la sua svendita, la sua monetizzazione?
    E poi, e’ cosi’ certo che vogliamo costruire una qualche “nuova” morale, o, piuttosto, vogliamo la fine di ogni morale, laica o religiosa che sia?

    4 s-punti per rompere il silenzio e contribuire alla rinascita di un pensiero
    e di una azione critici ed autonomi da parte delle donne,
    fuori e contro le mille strumentalizzazioni odierne.

    • Per sfuggire a discussioni salottiere e moraliste funzionali al mantenimento del potere o a qualche resurrezione elettorale.
    • Per non schierarci col governo ne’ con gli inquisitori.
    • Per riprenderci peso e significanza nella nostra lotta contro etica, famiglia, morale ed ideologie dominanti, fuori e contro l’emacipazionismo lavorista” quanto le ”opportunita’” capitaliste.
    • Per togliere al sistema di comando l’uso improprio delle nostre aspirazioni di liberazione e tradurle nella sua “liberta’ di platica”.
    • Per tornare streghe, cattive, infrangere la vetrina e distruggere i manichini!

    Liberiamo Thelma e Louise!

    C O M B A T
    ( nucleo Thelma )

    Fonte

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