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I fatti di Arcore ed i neo-burocrati del popolo viola.

(7 Febbraio 2011)

Sento di dover intervenire su quanto è successo alla manifestazione ad Arcore organizzata dal popolo viola per denunciare il comportamento folle dell’imperatore napoleonico Berlusconi. Nella stessa, una parte dei manifestanti ha cercato di arrivare a manifestare sotto la villa di quello che dovrebbe essere il premier italiano, diventato la barzelletta di se stesso, nuova versione della mitica pizza e mandolino.

Il tentativo di arrivare alla villa, è stato stroncato dalle cariche delle forze dell’ordine, cariche che di fatto hanno segnato una novella zona rossa , dove non poter accedere, novella zona rossa che segue già le tante disegnate nel Paese sempre più in declino. Non si può manifestare davanti al parlamento che legifera su noi stessi, e gli studenti ed i professori lo hanno imparato a loro spese, non si può manifestare a difesa dell’ambiente davanti a discariche e cantieri magaopere tipo TAV, non si può manifestare davanti alle ville del nuovo duce per non creargli imbarazzo.

Un gioco che tenta di smorzare le proteste e che delinea il corso nettamente reazionario di un governicchio degno compare dei Ben Alì e dei Mubarak e che conscio di questo, tenta di creare zone rosse con cui frenare sul nascere le possibili proteste dal basso. Tempi di crisi, tempi di manovre per spegnere le prevedibili risposte popolari. Miserie di un potere piccolo piccolo che usa le forze dell’ordine a proprio piacimento, che passa dal possibile scortare le minorenni e le mercenarie alle ville del Berluska, al creare zone rosse invalicabili, senza la minima vergogna di se stesso e dei suoi giganteschi appetiti, Del resto l’esser passati dal family day al bunga bunga contraddistingue e molto l’opera del governicchio delle destre, ricordate? Quello del fare.............................a proprio uso e consumo.

Ora, si dice che le zone rosse dichiarate o meno, non si devono valicare, pena cariche , arresti e repressione. Potenza dell’impotenza dei potenti di turno, di quelle logiche che vorrebbero continuare come se nulla fosse, a dominare gli scenari, a comportarsi come meglio gli aggrada sulle spalle di chi di fatto, deve subire il non poter manifestare davanti a luoghi simbolo. Ora, è molto chiaro che ad Arcore, non c’era nessun tentativo di assalto armato o meno, ma che centinaia di uomini e donne, volevano manifestare davanti alla villa del faraone. Non accettando l’imposizione di non poter manifestare davanti a luoghi simbolici.

Cosa che è stata raccontata dalla disinformazione giornalistica di regime, ed anche dalla "dirigenza" del popolo viola , come un assalto di provocatori violenti e facinorosi. Per smentirli basta guardarsi i filmati che vedono i manifestanti caricati, e la successiva rabbia esplosa, che è ben lontana da assalti con molotov e/o spranghe ed ancor più lontana da risibili assalti armati. Logica vorrebbe che i neo-burocrati del cosiddetto popolo viola che organizzava la manifestazione in piazza ad Arcore, difendessero i manifestanti caricati violentemente, o che perlomeno capissero quel che era successo, o almeno che ci provassero.

Ed invece, la più forte condanna di chi non accetta le zone rosse, è arrivata proprio dai neo-burocrati del viola colore. Ecco pari pari il giudizio di chi "dirige" il popolo viola:

Gianfranco Mascia, uno degli animatori del No B Day che era ad Arcore alla manifestazione, dirama una nota durissima contro chi ha partecipato agli scontri: «Come cittadini Viola ci dissociamo da una decina di facinorosi che hanno tentato di formare un corteo non autorizzato. Durante tutta la manifestazione la Rete Viola e il Popolo Viola di Milano hanno chiesto di mantenere la mobilitazione allegra, pacifica e colorata, seguendo lo spirito nonviolento dei Viola». Mascia prosegue: «La nostra solidarietà - continua - va alle forze dell’ordine con le quali manteniamo un rapporto di stretta collaborazione, come dimostrano le decine di mobilitazioni grandi e piccole organizzate da noi Viola in questi mesi, senza nessun episodio di violenza. Siamo vicini al carabiniere ferito e gli esprimiamo tutta la nostra solidarietà».

A guardare i vedeo la decina di manifestanti diventa centinaia e questo rende ancora più evidente il tentativo di criminalizzazione (il facinorosi) messo in atto dai neo-burocrati viola. Che dire se non: piccolo nuovi pd crescono, nuovi pompieri e stampelle sinistre difensori delle ville del faraone tricolore che dicono a parole di contrastare ? Accettano di fatto le zone rosse e solidarizzano con chi manganella e ferisce i manifestanti. Fanno capire bene i loro veri intenti e quello che stanno preparando per il dopo Berlusconi, una ammucchiata reazionaria spalleggiata da banche, poteri forti e confindustria.

Dopo Berlusconi, entrano in scena i berluschini, gli interclassisti di un centrosinistra lontano dai bisogni di chi scende in piazza, ma convinti di poter mettere guinzagli a destra e a manca, di "guidare", di "rappresentare", di "controllare", seguaci del gioco delle parti, di cui è primo attore la fantomatica opposizione parlamentare piddina e le sue ignobili stampelle sinistre o meglio, sinistrate. Spaventati in maniera ossessiva da autorganizzazione e partecipazione, ricorrono alla denuncia della protesta reale e provano a mettere in scena l’opposizione fittizia.

Coscienti stampelle della non rivolta, abituati da sempre ai salotti buoni della borghesia tricolore, e dei suoi interessi non toccabili. Difensori veri e propri della classe sfruttatrice e dei suoi interessi. Forti con i deboli e debolissimi contro i forti, spaventati in maniera ridicola di passare per estremisti. Non giova agli interessi dei novelli berluschini. Si dichiarano allegri, pacifici e colorati, ma sono grigi più di un cielo nuvoloso che promette pioggia governista. Da oggi ancora più riconoscibili nelle loro vere intenzioni. Spalleggiare l’esistente cambiando solo il faraone, sostituendolo con tanti piccoli faraoni, i novelli berluschini. Governisti ad oltranza, se fosse per loro, la crisi economica la pagherebbero solo le classi disagiate.

Provano ancor più platealmente, che il colore viola porta sfiga, e tanta pure, e che per far cadere Berlusconi da sinistra serve ben altro: una unita sinistra di classe che sia sponda di chi lotta e soprattutto politicamente indipendente. Il contrario esatto dei neo-burocrati del popolo viola , che pensano a ben altro, agli interessi interclassisti di pd e poteri forti.. Da oggi, son ancora più riconoscibili nelle loro reali intenzioni. Que Se Vayan Todos sarà la miglior risposta politica da dargli, i "facinorosi" han ben capito di che pasta son fatti i neo-burocrati viola, pura pastafrolla al pari dei D’Alema, dei Rutelli, dei Veltroni e pari casta.

Anche loro, materiale inservibile, a cui non affidare il nostro futuro già ampiamente derubato da lorsignori e portaborse annessi.

Enrico Biso

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