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La farsa degli “ stati generali “ di alemanno

(8 Febbraio 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.cobas.it

La farsa degli “ stati generali “ di alemanno

foto: www.cobas.it

CHIAMIAMO L’ALTRA ROMA A PROTESTARE CONTRO LA VETRINA MEDIATICA DEGLI “ STATI GENERALI “ POMPOSAMENTE ORCHESTRATA DA ALEMANNO CON L’ASSIST DI BERLUSCONI E TREMONTI, AL PALAZZO DEI CONGRESSI DELL’EUR IL 22-23 FEBBRAIO 2011.

A metà mandato la giunta di centrodestra è andata in tilt ! I fallimenti di Alemanno, sotto l’incalzare di numerose inchieste giudiziarie, si sono evidenziati tanto da costringerlo ad una nuova giunta , oltremodo espressione dei cementificatori,speculatori e strozzini.

La scoperta della diffusa e profonda parentopoli – circa 5000 assunzioni parassitarie e partitiche, che hanno aggravato i conti in rosso delle più grandi aziende , Atac,Ama,Acea:di cui va preteso il licenziamento di dirigenti e affini – ha fatto emergere il marasma e la paralisi vigente nella Capitale , alla vigilia dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’ Italia.

Chi non ha nulla da festeggiare è la gran parte della cittadinanza costretta a fare i salti mortali per far quadrare il bilancio familiare; sopratutto i giovani, di fronte alla disoccupazione che sfiora il 30% e all’infame precarietà; per non ‘parlare delle tragiche sofferenze dei poveri vecchi e nuovi, dei senza fissa dimora, dei pensionati al minimo, dei migranti.

La giunta Alemanno invece di mettere mano ad un piano straordinario per l’occupazione, la casa e i servizi, si è prodigato nei reality show della Formula 1 all’EUR e delle Olimpiadi del 2020, e per la demagogica ricostruzione-riassetto di Torbellamonica.

La città continua ad essere in appalto dei palazzinari, che hanno preteso la modifica del già funesto Piano Regolatore per costruire nelle ultime aree verdi e nell’Agro Romano. L’affarismo congiunto prevede l’utilizzo delle caserme a fini commerciali piuttosto che abitativi, la moltiplicazione dei centri commerciali , di parcheggi,piscine e centri sportivi privati ; permane il degrado sociale delle periferie, frutto della mentalità da far west capitolina.

Alla permanente emergenza abitativa – sfratti si aggiunge così quella dell’insicurezza dei cantieri , dove oltre il lavoro nero e precario i lavoratori pagano con gli infortuni e la morte.

La mobilità è al collasso , stante gli enormi volumi di pendolari , costretti al trasporto privato dal servizio pubblico volutamente inadeguato e inadempiente , le cui soluzioni capestro della giunta sono i pedaggi sull’Anulare e sulla Roma-Fiumicino, il “ corridoio Roma –Latina”. Al contrario la città andava ridisegnata in base all’abbandonato Decentramento Amministrativo , che avrebbe aiutato la mobilità , liberando il centro dall’occupazione di palazzi per fini ministeriali-istituzionali , utili invece per aree museali-espositive; la diffusione di tratte su ferro-elettrico , lo stop all’appalto privato con l’internalizzazione dei lavoratori , il prossimo referendum sulla ripubblicizzazione del trasporto , fanno l’alternativa.

La disastrosa mobilità ha come conseguenza le centinaia di incidenti al giorno, compresi quelli mortali, con relativo appesantimento sanitario, nei Pronto Soccorsi e degenze.

La sanità è sconvolta dai piani “ tagli e cuci” della sodale Polveriuni , che aggrava i disagi dell’utenza (anche la mobilità) e peggiora il servizio ( mancano completamente e/o si chiudono le essenziali strutture di “ lungo degenza e riabilitazione”) nella persistenza della diffusa precarietà e penuria dei lavoratori addetti.

E ancora. La prevista holding per meglio controllare le numerose aziende comunali , risponde solo a criteri privatistici-speculativo/clientelari, mentre al contrario le aziende vanno ripubblicizzate,risanate e riqualificate – abolita la precarietà , amplificata la rete di protezione sociale , infantile e scolastica – gestite con la partecipazione dei cittadini-utenti e dei lavoratori addetti nei comitati di gestione.

Vanno abrogate le delibere per scendere al 30% nel pacchetto azionario dell’Acea, che consegna di fatto l’azienda più redditizia a Caltagirone ( tutor di Alemano ).

Va scorporata l’Acqua dall’Acea spa , e procedere intanto alla moratoria dell’ulteriore privatizzazione-fusioni in attesa del prossimo responso referendario , che permetterà la ripubblicizzazione e la gestione pubblica-partecipata attraverso l’Azienda Consortile.

Così come va riportata “ l’Acea Elettricità” ad Azienda Consortile, con la fuoruscita dai privati di Tirreno Power ( dai faraonici piani di sviluppo, compreso il nucleare) e nello straordinario impegno-indirizzo a sostegno del “solare termico e fotovoltaico” in tutti gli edifici pubblici (obbligo per le nuove costruzioni ) all’insegna del risparmio energetico,economico e salutistico(dimezzamento delle polveri sottili , causa utilizzo carburanti fossili per energia e riscaldamento).

Va impedita l’ulteriore privatizzazione dello smaltimento dei rifiuti – la cui ripubblicizzazione è messa a referendum entro il prossimo mese di giugno – imponendo speditamente ad Alemanno-Ama piani di “differenziata porta a porta “ che a fine 2011 giungano almeno al 40% ( per proseguire poi al 60%) e almeno impianti di compostaggio e isole ecologiche per ogni Municipio, così da procedere speditamente alla chiusura di Malagrotta e alla bonifica dell’intero territorio.

Va eliminato il lavoro schiavistico nei servizi sociali, appaltati alle cooperative per svolgere servizi pubblici e di assistenza garantendo in tal modo un taglio netto ai diritti dei lavoratori e delle lavoratrici del settore, sempre tenutesotto ricatto e con una caduta nella qualità del servizio nei confronti dell’utenza.

Insomma l’ALTRA ROMA che vogliamo, che è possibile realizzare , è quella EQUO – ECO – SOLIDALE .

Dunque per primo , fermare subito la cementificazione-espansione a dismisura della metropoli - le città virtuose non possono superare i 100.000 abitanti , le metropoli oltre il milione di abitanti scoppiano – risolvendo il diritto a casa –servizi nell’ambito della programmazione dell’Area Metropolitana.

Ed insieme dare risposte occupazionali non precarie sviluppando interventi sostanziali nei settori vocati della Capitale : turistico-ambientale-beni culturali-spettacolo, parchi scientifico-tecnolocici, pubblica istruzione e sanità.

Progettare l’ALTRA ROMA a risparmio energetico/energie rinnovabili, a “ rifiuti zero” , a tutela dei beni comuni, a filiera corta per agricoltura-alimentazione.

Garantire ROMA CITTA’ APERTA , accogliente e solidale, fuori e oltre i “ pacchetti sicurezza” , l’estensione del controllo e della punibilità , i CIE.

Con queste idee e con l’impegno che stiamo profondendo nelle “ vertenze Roma e Lazio “ ,

partecipiamo all’Assemblea de l’8 febbraio al Volturno , preparatoria delle mobilitazioni di protesta e proposta nei confronti degli “ Stati Generali” , a partire dalla manifestazione di sabato 19 febbraio.

ROMA 5.2.11

CONFEDERAZIONE COBAS ROMA

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