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Il soldato Manning

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(4 Marzo 2011) Enzo Apicella
Rischia la pena capitale il soldato statunitense accusato di aver rubato centinaia di migliaia di informazioni segrete e di averle passate a Wikileaks

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(Il nuovo ordine mondiale è guerra)

Dichiarazione congiunta: 20 anni dopo la guerra del Golfo L'importanza della lotta per la pace, contro lo sfruttamento e l'oppressione imperialista

(9 Febbraio 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in it.kke.gr

Sono trascorsi vent'anni dall'inizio della guerra del Golfo. Il 17 gennaio 1991, le forze armate degli USA, della NATO e i loro alleati hanno scatenato - con la ratifica del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite - la loro prima guerra su vasta scala in Medio Oriente, nonostante la diffusa opposizione contro la guerra in molti paesi. Questa guerra, inseparabile dai profondi e negativi cambiamenti connessi alla liquidazione del socialismo in Unione Sovietica e nell'Europa dell'Est, è stata il preludio a 20 anni di aggressioni, invasioni e ingerenza imperialiste su vasta scala.

Dal Golfo alla Jugoslavia, dall'Afghanistan all'Iraq, dal Libano alla Palestina, l'imperialismo ha cercato di imporre il suo dominio in ogni paese e sul mondo intero, allo scopo di porre sotto il suo controllo diretto le principali risorse energetiche mondiali, di annientare i diritti di sovranità dei popoli e di sottomettere il mondo intero allo sfruttamento e agli interessi del grande capitale. Questa offensiva militarista e bellicista si è sviluppata parallelamente agli attacchi contro i diritti sociali, economici e politici dei lavoratori e dei popoli - anche nei centri dell'imperialismo - e ha contribuito ad acuire le contraddizioni tra potenze imperialiste.

Grazie alla resistenza e alle lotte dei popoli - in particolare quelle dei popoli vittime delle aggressioni - l'offensiva dell'imperialismo ha incontrato ostacoli e ha subito importanti battute d'arresto. Ma i pericoli per la pace e per i popoli non sono scomparsi. Al contrario, la profonda crisi economica del capitalismo e l'impotenza delle classi dirigenti nel risolverla, portano al tentativo di conservare il proprio dominio con la violenza, l'autoritarismo, la guerra e l'offensiva brutale contro i diritti e le condizioni di vita dei lavoratori e dei popoli.

Le minacce di guerra e di aggressione sono evidenti: negli attacchi contro i movimenti operai e popolari che lottano contro l'imperialismo, additati come il "nemico interno"; nel recente vertice della NATO e nel nuovo concetto strategico elaborato da questa organizzazione imperialista militarista e aggressiva - che il Trattato di Lisbona considera suo braccio armato, accelerando così il processo di affermazione dell'Unione Europea quale blocco economico, politico e militare imperialista -; nelle sistematiche minacce imperialiste di guerra, di provocazione e ingerenza in numerose aree del mondo; nell'incremento della spesa per gli apparati militari e di sicurezza.

I Partiti firmatari fanno appello ai lavoratori e ai popoli del mondo a rafforzare la lotta per la pace e contro i piani di guerra e di aggressione dell'imperialismo, a intensificare la lotta contro lo sfruttamento capitalista e per la difesa della sovranità e dei diritti di tutti i popoli del mondo. Sottolineano che la lotta per la pace, la cooperazione e il progresso è un elemento inseparabile dalla lotta per il rovesciamento del capitalismo e la costruzione del socialismo.

Esprimono la loro solidarietà con i popoli e con le forze antimperialiste di liberazione nazionale, rivoluzionarie e progressiste che lottano contro le aggressioni, le interferenze e le minacce dell'imperialismo. In particolare, esprimono la loro solidarietà con i comunisti e le altre forze antimperialiste del Medio Oriente e in particolare con il popolo Palestinese nella sua lotta per il diritto alla costituzione di uno Stato indipendente della Palestina nei confini ante-1967, con Gerusalemme Est capitale.

Gennaio 2011

I partiti:

Algerian Part for Democracy and Socialism
Communist Party of Bangladesh
Communist Party of Brazil
Worker's Party of Belgium
New Communist Party of Britain
Communist Party of Canada
AKEL, Cyprus
Communist Party of Bohemia and Moravia
Communist Party in Denmark
Communist Party of Finland
Communist Party of Greece
New Communist Party of the Netherlands
Hungarian Communist Workers Party
Communist Party of India (Marxist)
Communist Party of Ireland
Workers' Party of Ireland
Party of the Italian Communists
Workers' Party of Korea
Lebanese Communist Party
Communist Party of Luxembourg
Communist Party of Mexico
Communist Party of Norway
Palestinian Peoples Party
Peruan Communist Party
Philippine Communist Party PKP-1930]
Portuguese Communist Party
South African Communist Party
Communist Party of the Russian Federation
Communist Workers Party of Russia - Party of Communists of Russia (RKRP-RPC)
Communist Party of Spain
Party of the Communists Catalonia, Spain
Communist Party of the Peoples of Spain
Communist Party of Turkey
Communist Party of Venezuela
New Communist Party of Yugoslavia Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Partito Comunista di Grecia (KKE)

Fonte

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