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Pakistan: scontro con Washington. Resta in carcere Davis, cittadino USA sospettato di appartenere alla Cia

(11 Febbraio 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

Pakistan: scontro con Washington. Resta in carcere Davis, cittadino USA sospettato di appartenere alla Cia

foto: www.radiocittaperta.it

11-02-2011/11:25 --- Rimarrà in carcere Raymond Davis, il cittadino statunitense arrestato in Pakistan per l'omicidio di due persone, in una vicenda che ha causato uno scontro diplomatico fra Islamabad e Washington. Davis, secondo la versione ufficiale, sarebbe un consulente tecnico del consolato Usa a Lahore, e avrebbe sparato contro due motociclisti che sembravano volerlo rapinare. Vari dubbi però, sono sorti sulla reale identità del giovane statunitense: la compagnia di consulenza per cui Davis sostiene di lavorare, infatti, ha un sito internet ma le sue sedi negli Usa sono inesistenti; nella sua auto, inoltre, sono state trovate due pistole, munizioni per fucili d’assalto, proiettili esplosivi vietati, pugnali militari, micro telescopi, numerosi telefoni cellulari e cavi elettrici. Munizioni che per nulla rimandano ad un consulente tecnico. Secondo la stampa pakistana, Davis, sarebbe infatti un ex soldato delle forze speciali, agente della Cia (o della sua sussidiaria privata Blackwater/Xe) impegnato nelle operazioni coperte che il governo Usa conduce da anni in Pakistan: ufficialmente per combattere il terrorismo ma secondo molti, con lo scopo di fomentarlo per creare destabilizzazione.
Conferme sulla falsità della versione ufficiale risultano anche se si va ad indagare sulla reale identità dei due motociclisti, Faizan Haider e Faheem Shamshad, presentati come ladruncoli di strada ma in realtà agenti dell’Isi, i servizi segreti di Islamabad che stavano pedinando Davis in quanto “aveva
oltrepassato il limite” per i suoi contatti con sospetti terroristi. Dunque rimarrà in carcere Raymond Davis, poiché secondo i giudici, non ha sparato per legittima difesa come sostiene. Il capo della polizia di Lahore, Aslam Tarin, ha dichiarato infatti, che l’uomo ha sparato ai due motociclisti senza che essi
avessero puntato un'arma contro di lui: ''Abbiamo verificato –ha affermato Tarin- che i proiettili non erano innestati nel caricatore dell'arma in possesso delle vittime''.
Adesso gli Usa, che hanno minacciato di interrompere aiuti finanziari e relazioni diplomatiche con il Pakistan, pretendono che a Davis venga riconosciuta l'immunità diplomatica, ma la Convenzione di Vienna la esclude in caso di 'gravi crimini' come l'omicidio. Che Washington sia disposta a scatenare una crisi di tali dimensioni con il suo principale alleato regionale è solo un ulteriore conferma della vera identità dell’uomo e smentisce ancora una volta la versione ufficiale dei fatti.

Marina D’Ecclesiis, Radio Città Aperta

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