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(21 Settembre 2012) Enzo Apicella

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    (Il saccheggio del territorio)

    Il Veneto orientale non ha persone di serie "b"

    (13 Febbraio 2011)

    Con grande orgoglio vogliamo gridare la nostra solidarietà a quei comuni (Quarto d'Altino San Stino di livenza)si sono "ribbellati" allo strapotere capitalistico dicendo nelle loro delibere per ora solo quella di Quarto d'Altino, ma anche San Stino è intenzionato, al respingimento del progetto alta velocità presentato da RFI.

    Chiedendo come i gruppi e comitati no tav nati nel teritorio, hanno sempre ribadito, l'ammodernamento della linea storica, la quale avrebbe un impatto meno devastantante sul territorio, il quale è già provato da una cementificazione selvaggia, le battaglie fin ora svolte anche senza avere nulla di esplicito nelle informazioni locali e sia regionali hanno dato i loro frutti anche sè non basta, per i semplici motivi che come tutti sapete, la politica in tutte le sue forme sono altamente variabili (oggi no domani si) , ed' in più sappiamo che ci sono forti interessi per la sua realizzazione nel nostro territorio.

    I quali si rispecchiano con quelle amministrazioni che si dicono favorevoli al passaggio nei loro territori dell' alta velocità, un'esempio banale ma alquanto pericoloso per l'impatto economico sociale che avrebbe nel territorio nel veneto orientale lo troveremo a Portogruaro con la realizzazione del centro POLIS il quale da anni aspetta questo evento, 170 ettari di terra vergine destinati alla cementificazione, la quale messa agli onori degli altari per la sua posizione "logistica",e come da studi fatti dalla regione veneto(alpen corsita)gli insediamenti logistici non sarebbero in grado di assorbire un eventuale delocalizzazione di azziende produttive, introducendo terziarizzazione e precariato.

    Il territorio come da notizie uscite dai giornali sarebbe un polo di atrazzione logistico per merci provenienti dal vicino Friuli che dalla Marcha trevigiana, e dalle merci provenienti dai paesi dell'est ove le nostre industrie produttive avrebbero deloclizzato.

    I politici nostrani invece di farsi carico di questa amara verità, sfoderano la maestosa opportunità che avremmo con il passaggio dell'alta velocità con questi progetti distruttrici del territorio, non ci dicono che le azziende produttrici delocalizzano come la ZIGNAGO che in cambio ha lasciato una centrale a bio masse con poca manovalanza, che creerà inquinamento,

    la TAV TAC non la vogliamo, i problemi sono ben altri, dovrebbero più che guardare a questo scempio tutelare come la legge comanda i posti di lavoro, dare dignità all'istruzione e sanità e quant' altro.

    Ma non per questo noi diciamo sempre no, le soluzioni debbono essere ragionate e in totale accordo con le popolazioni toccate dal problema, non siamo contrari alla tecnologia se usata in modo corretto, non siamo contrari all'innovazione, se si può aggiornare e sfruttare l'esistente, non siamo contrari alle nuove aree produttive, se queste vengono inserite in aree già dismesse dalla vecchia produttività.

    TAV SPRECO DI RISORSE PER UNA VITA DELLE FUTURE GENERAZIONI INVIVIBILE

    per il GRUPPO NO TAV VENETO ORIENTALE
    BABBO STEFANO

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