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(10 Febbraio 2011) Enzo Apicella
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Se non ora, quando? Ora! Con le donne in piazza per dignità e diritti

(13 Febbraio 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.dirittidistorti.it

16:55 - A Roma si sono appena conclusi gli interventi dal palco di Piazza del Popolo. Angela Finocchiaro ha ripreso il microfono, circondata dalle organizzatrici e dalle relatrici susseguitesi sul palco, per annunciare il successo straordinario dell'iniziativa in tutte le città d'Italia e del mondo coinvolte e ringraziare tuuti. La manifestazione si è così conclusa nell'esplosione della piazza in urla e cori, tutti a ballare, sul palco e in piazza, sulle note di 'Respect' di Aretha Franklin. Si chiude così una grande manifestazione di piazza, una festa di popolo, di donne e uomini stanchi di tacere, di sentir parlare di festini e bunga bunga invece che di lavoro, istruzione, diritti.

16:50 - Anche gli italiani di Londra sono scesi in piazza per la dignità delle donne: palloncini viola, ombrelli variopinti in una giornata piovigginosa, alcune centinaia di persone - molti uomini - si sono raggruppati sul marciapiede di Whitehall, la 'strada del governò britannico, all'incrocio con Downing Street per la manifestazione "se non ora quando?". Mamme coi passeggini, giovani, uomini e donne di mezza età hanno ascoltato attenti i discorsi innalzando cartelloni: "Cercasi presidente del Consiglio onesto, dignitoso, rispettoso della Costituzione. Astenersi mitomani, sessodipendenti, collusi e ricattabili. Istrionismo non gradito", era lo slogan di un poster con cornice tricolore affisso alla staccionata dentro cui si è svolta la manifestazione.Con canti, manifesti, girotondi e cartelloni, più di 150 persone hanno partecipato oggi anche davanti alla sede delle Nazioni Unite di Ginevra (Svizzera) alla manifestazione "Se non ora quando?".

16:35 - Nichi Vendola da Milano: "Mi sento un po' meglio. Credo che questa onda di bellezza e di ragione contro una sorta di dittatura della volgarità, di quel mix di maschilismo e sessismo che è diventato linguaggio di una classe dominante sia importante. Non c'è cambiamento possibile in Italia se non si mette mano al vocabolario, se non si interviene sull'immaginario, se non si ricostruisce la relazione tra genere maschine e genere femminile e se non si critica con veemenza, con passione e con razionalita' quella logica di mercifcazione, subordinazione e umiliazione del corpo delle donne". Da piazza Castello un fragoroso applauso anche per il premio nobel Dario Fo

16:30 - Roma, un gruppo di alcune centinaia di donne si è staccato dalla manifestazione in piazza del Popolo ed è partito in un corteo spontaneo verso Montecitorio. Le manifestanti, che urlano slogan contro il premier, stanno bloccando il Lungotevere. Sembra che il gruppo di manifestanti staccatisi da piazza del Popolo siano riusciti a oltrepassare le transenne erette attornoa Montecitorio e adesso sarebbero davanti al portone della Camera. Intanto aumentano i partecipanti alle manifestazioni, 30mila a Genova, giunti a 100mila a Torino, a Milano piazza Castello non basta, la manifestazione sfocia in piazza del Duomo

16:15 - Lunetta Savino dal palco di Roma: "siamo più di un milione". A piazza del Popolo Concita DGregorio, fra le promotrici dell'appello: "Non bisogna sottovalutare la forza delle donne, questta forza si vede qui, oggi. E' il momento di reagire, di dire basta, questo non è il Paese in cui vogliamo vivere. E' ora di cambiare, bisogna cje ci sia una rappresentaznsa politica per tutte le persone che sono scese in piazza e che chiedono prprio questo". Susanna Camusso: "Ricominciamo ad occuparci del paese e non degli affari di uno, bisogna occuparci di poltiche dell'occupazione, della crescita, dobbiamo tornare ad essere un Paese che che pensa al suo futuro, un Paese che ha cittadine e cittadini con dei diritti", e quando le viene chiesto "E ora?"La leader della Cgil risponde: "Ora si continua!"

15:45 - Il ministro Maria Stella Gelmini "ha perso un'altra occasione per tacere". Risponde cosi, la leader della Cgil Susanna Camusso, alle affermazioni della Gelmini che aveva detto che le donne in piazza oggi "sono solo poche radical chic che manifestano per fini politici e per strumentalizzare le donne". Secca la Camusso "Altro che moralismo e radical chic per capire basta guardarsi intorno in questa piazza, piena di donne e uomini che lavorano". Intanto arrivano numeri da tuuta Italia che testimoniano una straordinaria partecipazione: 100mila manifestano a Napoli, 50mila a Torino, 10mila a Palermo, 4mila a Cgliari, piazze stracolme a Genova, Firenze (con il centro completamente bloccato per la folla) e naturalmente a Milano e Roma. Centinaia di migliaia di manifestanti in tutta la penisola, donne e uomini che studiano, lavorano, si impegnano e chiedono diritti e rispetto. Ma i nostri connazionali manifestano anche all'estro, da Barcellona a Tokyo a Parigi

15:25 - Fra i politici presenti la più applaudita è Rosy Bindi, accolta calorosamente dal grido "bella e intelligente". Da sotto al palco la presidente del Pd commenta: "Vogliamo porre al centro della nostra vita e della vita del Paese la parola dignità, dignità della persona, della donna, della democrazia". A milano applausi e grida di approvazione si sono levati dal lato del palco quando è arrivato in piazza Nichi Vendola. "Salvaci tu Nichi" e "grande Nichi" sono state le urla che gli hanno rivolto appena il presidente della Regione Puglia ha raggiunto il palco

15:15 - La manifestazione di Roma esprime la forza di essere donne ed anche tanta allegria, colore, musica. Sulle note di People have the power, di Patty Smith, la piazza balla tutta, ballano le universitarie sul palco e poi Savino, Buy, Ragonese, Finocchiaro, Comencini, le Guzzanti si uniscono a loro, in un clima contagioso. Intanto raggiunge il palco anche suor Eugenia Bonetti dell'unione superiore maggiori d'Italia insieme ad altre due suore, tutte scortate dal famoso Zoro, di "Parla con me", che cerca di far largo fra la folla, "devono andare sul palco, hanno qualcosa da dire". Si susseguono gli interventi. "Un Paese in cui le donne non hanno spazio è un Paese vecchio, e l'Italia lo è" dichiara la Comencini. Il successo della mobilitazione di oggi è innegabile, "questa piazza emoziona, non può lasciare indifferenti, sarò una inguaribile ottimista ma io tutta questa gente me l'aspettavo - Dice Serena Dandini - Da una parte ho anche un po' di rabbia perché mia figlia è qui in piazza e questo vuol dire che dopo tanti anni quella cultura patriarcale e maschilista che pensavamo di aver sconfitto o quantomeno addomesticata è invece viva e ci ha portate di nuovo a scendere in piazza".

14:55 - "Questa piazza piena di tante donne tutte diverse, tanti giovani e tanti maschi è una straordinaria emozione. Siamo qui perchè abbiamo voglia di cambiare, di parlare della dignità della donna e di comunicare la nostra forza" dice l'attrice Lunetta Savino da dietro il palco rosa di piazza del Popolo su cui campeggia lo striscione "Tempo di esserci tutte e tutti, vogliamo un Paese che rispetti le donne". E proprio dal palco l'attrice Isabella Ragonese ha dato il via poco fa alla manifestazione, chiede un minuto di silenzio e poi la domanda "Se non ora quando?" e dalla piazza risponde un boato "ORA!". "Sono una bambina riprende la Ragonese - non ho fatto il femminismo, sono una precaria, sono una madre, sono una commessa, un'impiegata e oggi mi dimetto da tutto. Oggi 13 febbraio scendo in piazza - ha detto tra gli applausi di migliaia di persone che stanno riempiendo la piazza.

14:40 - Roma, Piazza del Popolo è stracolma già da questa mattina, tanti gli uomini, tantissime le donne che rivendicano la propria identità e la propria dignità e dicono no al modello femminile che, in queste settimane, ci è stato sbattuto in faccia.
"Una piazza meravigliosa a cui spero di contribuire - commenta l'attrice Angela Finocchiaro, protagionista dello spot che ha lanciato nei giorni scorsi la manifestazione - Sono in gioco i diritti delle donne. Ci stiamo domandando anche perché il movimento femminile non entri realmente nella politica e nel governo delle cose". In piazza, fra le altre, anche la leader della Cgil, Susanna Camusso, la regista Cristina Comencini, Margherita Buy, Serena Dandini, Giulia Bongiorno e tantissime persona con le sciarpe bianche.
Ma la mobilitazione non tocca solo Roma, sono 230 le città in cui si manifesta. A Milano piazza Castello è gremita nonostante la pioggia, in 4mila a Cagliari, da Imperia, a pochi chilometri da Sanremo, l'appello a Belen e Canalis: "Dal palco del Festival lanciate anche voi l'appello per difendere diritti e dignità".

V.V.

TUTTE LE FOTO (clicca qui)

13-02-2011

DirittiDistorti

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