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Roma: i movimenti per la casa occupano deposito dell'Atac. In arrivo due grandi mobilitazioni

(15 Febbraio 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

Roma: i movimenti per la casa occupano deposito dell'Atac. In arrivo due grandi mobilitazioni

foto: www.radiocittaperta.it

14-02-2011/19:09 --- Questa mattina alle ore 10,30 centinaia di cittadini e di cittadine, insieme ai movimenti per il diritto all'abitare e a molti lavoratori, hanno occupato il deposito dell'Atac di Piazza Ragusa, a Roma. "Da questa mattina abbiamo occupato, noi dei movimenti per il diritto all'abitare, con la complicità però di molti lavoratori dell'Atac, un deposito abbandonato. Un deposito Atac che deve essere venduto e che è già stato messo all'asta e quindi inserito all'interno dei meccanismi di speculazione immobiliare che Roma conosce molto bene"- ha dichiarato ai microfoni di Radio Città Aperta, Luca Fagiano dei Movimenti Uniti contro la Crisi - "Questa iniziativa rappresenta il segno che vogliamo dare in previsione della campagna sugli stati generali di Roma. Sabato prossimo dalle 15.00 da P.zza Vittorio, partirà un corteo che vogliamo sia il più ampio possibile, per arrivare fin sotto le finestre del Campidoglio". Dalle 17.00 di questo pomeriggio è in corso un'assemblea pubblica per decidere le prossime mobilitazioni. "Invitiamo tutti e tutte ad un'assemblea pubblica all'interno del deposito Atac. Insieme ai lavoratori e alle lavoratrici discuteremo del futuro del deposito e delle proposte possibili. Parteciperanno i cittadini della zona, i comitati di quartiere, ed è stata invitata la Presidente del Municipio IX Susi Fantino". L'iniziativa dei movimenti per il diritto all'abitare pone l'accento sulla destinazione del patrimonio pubblico, sulle forme della partecipazione alle scelte urbanistiche della maggioranza capitolina, sulle politiche della mobilità a Roma e sulle regole democratiche nei posti di lavoro. Il deposito di piazza Ragusa è parte importante della storia di quel quartiere e della città di Roma, però nonostante questo, il suo utilizzo non prevede consultazioni con la cittadinanza o strumenti partecipativi e di controllo sul suo futuro. Le varie progettazioni per un cambio di destinazione d'uso si sono tutte fermate e ad oggi non è dato sapere quale sarà il futuro dell'edificio, parzialmente usato dal dopolavoro dell'Atac. "Nonostante ci sia una gran fame di patrimonio pubblico per affrontare le necessità abitative, di servizi, di spazi sociali e culturali, questi stabili andranno persi. Non vengono rimessi in funzione per i bisogni della mobilità pubblica e non vengono immaginati come luoghi utili a soddisfare gli interessi della cittadinanza. Un così grande spazio offre opportunità enormi che non vengono realizzate" denuncia Fagiano. I movimenti per il diritto all'abitare rivendicano quindi la tutela dei beni pubblici: "Noi diciamo che le nostre vite non sono in vendita. L'Atac non è in vendita. L'acqua pubblica non è in vendita e quindi l'Acea non è in vendita. Non lo è neanche l'Ama e non lo sono i nostri territori e il patrimonio di questa città, a partire dalle aree dismesse, dalle caserme che vanno riconquistate metro dopo metro e riconsegnate alla città. Servizi , case popolari per chi non ce l'ha. È quello che i quartieri desiderano e di cui hanno veramente bisogno" - continua Luca Fagiano che incalza il sindaco di Roma Gianni Alemanno in previsione degli stati generali e lancia la mobilitazione - "per il 22 e il 23 febbraio, ma in particolare per il 23, lanciamo la contestazione di assedio agli stati generali di Alemanno che non sono altro, come abbiamo potuto dimostrare, che gli stati generali della speculazione immobiliare dei padroni della rendita e della città che di sindaco in sindaco, fanno l'urbanistica di questa città. Disegnano loro, su misura delle loro tasche, il futuro di questa città. Difficile che il sindaco di Roma raccolga l'appello impegnato com'è a sistemare i parenti e gli amici di partito.

Cristian Bufacchi, Radio Città Aperta

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