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Ricordando Stefano Chiarini

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(6 Febbraio 2007) Enzo Apicella
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La rivoluzione berlinese del gennaio 1919

Rosa Luxemburg e Carl Liebknecht: la loro morte significò la fine della speranza nella vittoria della rivoluzione mondiale

(17 Febbraio 2011)

La rivoluzione berlinese del gennaio 1919

Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg

Nel mese di gennaio 1919, sono stati rapiti torturati e trucidati di nascosto, i fondatori del Partito Comunista tedesco nonché, capi della Ribellione Spartachista: Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg.

Gli esecutori del delitto sono stati i reparti militari dei tiratori scelti nonché, i Freikörps; il crudele assassinio è stato ordinato dal governo socialdemocratico presieduto da Friedrich Ebert. Il corpo di Rosa Luxemburg, è stato buttato in un canale del fiume, tanto martoriato da diventare irriconoscibile sicchè, nemmeno più tardi, quando fu ritrovato, non si è potuto affermare con assoluta certezza che i resti fossero autentici. La certezza non ci fu persino nel momento in cui ai corpi fu data la degna sepoltura e quando gli fu eretto il monumento. Questa fosca catastrofe del gennaio 1919 ha avuto conseguenze tragiche, non soltanto sulla storia del movimento operaio mondiale ma, sulla storia del mondo intero e in qualche maniera indiretta, essa è la causa dei giorni difficili che viviamo tutt’ora.

Lenin e i bolscevichi quando, in piena guerra mondiale, avevano scatenato la Rivoluzione d’Ottobre, non erano stati sfiorati dal dubbio, nemmeno per un momento, che il proletariato del mondo intero non sarebbe insorto e che la rivoluzione non sarebbe stata mondiale. Soltanto se ci fosse stata la rivoluzione mondiale, essa avrebbe potuto avere il successo finale. Molti segni incoraggiavano aspettative del genere, visto che le sollevazioni erano avvenute un po’ ovunque, da Cuba alla Spagna al Messico, fino all’Impero Austro-Ungarico. Dappertutto, nella base si creavano i consigli dei soldati, degli operai e dei contadini e il popolo fu molto risoluto nella sua protesta contro la sanguinaria carneficina della Prima guerra mondiale, contro lo sfruttamento bestiale e contro la vita grama. Dalle parti nostre (ex Jugoslavia ndr) si sono sollevati i marinai nelle Bocche di Cataro ma, la ribellione fu repressa nel sangue ed i capi marinai furono fucilati.

Il paese più vicino alla Russia e con cui capi i bolscevichi (ma anche i menscevichi ed i socialisti-rivoluzionari) russi avevano stretto i legami più forti, il paese che era più sviluppato industrialmente e organizzato politicamente, il paese la cui classe operaia fu più duramente colpita a causa delle perdite di guerra, era la Germania.

Le cannonate dall’incrociatore Aurora e la caduta del Palazzo d’Inverno a Pietroburgo, ebbero una forte eco in tutta la Germania. La guerra ebbe fine improvvisamente nel novembre 1918 sul fronte occidentale, visto che in Germania era successa la Rivoluzione. La tregua fu firmata in un vagone ferroviario a Compiègne, visto che nonostante le enormi perdite i tedeschi non furono realmente sconfitti. La causa, della percezione d’ingiustizia subita, da parte del popolo in Germania, sarà anzitutto per le umilianti e pesanti condizioni della pace di Versailles, che gettarono in ginocchio il paese. La Germania risulterà punita per essersi comportata da aggressore, mentre alle masse popolari pareva falso, sia che fossero stati sconfitti, sia che avessero scatenato la guerra e soprattutto, fu vissuto come un’oltraggio estremo, la perdita di vaste regioni sia dell’oriente che dell’occidente. Tutto ciò sarà la causa dell’altra, ancora più grande catastrofe: lo scoppio della seconda guerra mondiale.

Ma, nel novembre e nel dicembre del 1918, dopo che la guerra fu interrotta e l’imperatore mandato in manicomio, tutto il paese fremette sotto la rossa ondata rivoluzionaria. Dal nord al sud del paese s’incendiò la rivolta. Prima si ribellarono i marinai di Kiel, dopo insorse Berlino, eppoi Monaco. La fiammata fu grande, ma di breve durata.

La Germania, fu il secondo paese, in ordine di tempo, in cui i marinai rivoluzionari issarono la bandiera dei Soviet sull’intero territorio e in cui il Comitato esecutivo degli operai e soldati di Berlino aveva nominato un governo socialista nel paese. Al momento pareva che le Rivoluzioni russe di Febbraio e d’Ottobre, in Germania si fossero saldate in un’ unica cosa, visto che dopo l’abdicazione dell’imperatore sembrava che il potere nella capitale fosse passato nelle mani dei socialisti più radicali. Purtroppo si trattò soltanto d’una illusione, causata dalla momentanea ma, altrettanto completa paralisi dell’esercito e dell’apparato dello stato, ai quali il fallimento drastico, nonchè lo scoppio della rivoluzione diedero il colpo di grazia.

La storia conosce questi balzi improvvisi, quando la fiammata rivoluzionaria vola inaspettatamente alta, causando salti in avanti, per dopo tornare ancora più in dietro. Molto presto il regime, ritorna al suo posto, ora nelle vesti repubblicane, per esso i socialisti, infatti, non rappresentavano più un vero pericolo, visto che nelle elezioni che furono indette subito dopo la rivoluzione l’ala radicale dei socialisti non ebbe la maggioranza. I socialdemocratici ottennero 38% dei voti, mentre i socialisti che avevano compiuto una scissione e peroravano la causa rivoluzionaria, ottennero soltanto il 7,5% dei voti. Ancora minore minaccia per i capitalisti tedeschi, rappresentava l'appena fondato KPD Partito Comunista Tedesco, i cui capi furono subito trucidati.

Ma, la speranza bolscevica nella rivoluzione mondiale e nella vittoria delle forze rivoluzionarie in Germania rimase tenace, nonostante quello che accadde a Rosa Luxemburg e a Karl Liebknecht. Nella primavera di quel sciagurato 1919 in Baviera fu proclamata la Repubblica Sovietica, che fu sconfitta con l'uccisione del suo capo, dopo di che, si sollevò Monaco di Baviera, il centro di cultura e di arte del paese, tradizionale baluardo dell’opposizione. Il movimento rivoluzionario in Europa non fini per questo e continuò a dare molte speranze ai bolscevichi. Dopo la Germania si sollevò l’Ungheria, in cui la rivoluzione durò dal mese di marzo fino al luglio 1919 ma, fu sopraffatta , causando poi una grande ondata emigratoria.

La rivoluzione si riduce ad un solo paese

La sconfitta delle rivoluzioni in Europa aveva lasciato la Russia cioè l’Unione Sovietica sola e isolata cosi che, ne la vittoria ottenuta con eroismo in guerra civile, ne la sconfitta dell’intervento straniero riusciranno a salvarla dallo sbandamento. Mai Marx né chiunque altro abbia appassionatamente seguito gli insegnamenti del Capitale e del Manifesto comunista, aveva creduto che la vittoria delle rivoluzioni comunitarie, avvenisse in un unico paese e per giunta cosi orrendamente arretrato come era la Russia. E' stata una rivoluzione contro il Capitale, come fu chiamata da Antonio Gramsci, e tutte le tragedie, tutti gli insuccessi e tutte le macchie sulla bandiera rossa e tutte le ignominie in cui fu trascinato il movimento rivoluzionario che accaddero nel ventesimo secolo, furono causati dal fallimento della rivoluzione mondiale. La prima tragica sconfitta fu la decapitazione dei rivoluzionari in Germania, il fallimento degli Spartachisti e l’assassinio dei loro capi :Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht. Dicono che lo stesso Lenin ne fu perfettamente conscio e Trotsky non smise mai di predicare e vedere la vittoria della rivoluzione esplicitamente come un fenomeno mondiale.

Ma, se pure in un unico paese, la Rivoluzione d’Ottobre, fu la prima vittoria dei più diseredati sul capitale mondiale, che segnò tutto il XX secolo, liberando da una vita di sofferenze e di lavoro da schiavi, non solo gli sfruttati del proprio paese ma, irradio nel mondo una colossale speranza, che suscitò ispirazione in tutti gli oppressi per cento anni.

Il paese dei Soviet, ha fatto la parte del leone nella Seconda guerra mondiale, sacrificando per la vittoria sul nazifascismo, venti milioni di vite dei propri cittadini ed ha permesso l’esistenza di tutti i movimenti antimperialisti ed anti colonialisti del Terzo Mondo, nonchè una posizione comoda alla classe operaia in Occidente, visto che il capitalismo mondiale temeva la vittoria operaia, che malgrado tutto, il bastione dell’Unione Sovietica ha sempre rappresentato.

Però le differenze nel concepire la rivoluzione e le sue istituzioni tra i bolscevichi e i socialisti di sinistra tedeschi, si erano manifestate ben presto nella nota polemica fra Lenin e la Luxemburg. Rosa Luxemburg fu contraria alla dittatura del proletariato leninista, contraria allo scioglimento del parlamento, fu per il rispetto rigoroso della libertà di parola e delle altre libertà civili, per l' espressione dei gruppi sociali, tramite le organizzazioni politiche. Lottò per allargare e non per restringere i diritti civili, frutto della Rivoluzione Francese. Senza quei diritti ritenne che alla classe operaia sarebbe stata indossata la camicia di forza e che abolire la democrazia e privare della libertà il parlamento fosse funesto per la stessa classe operaia. Però, rimase fermamente sulle posizioni rivoluzionarie nonostante i giorni burrascosi che presto sconvolsero la Germania. Ancora oggi echeggia il suo grido, vivo tutt’ora con la stessa drammaticità: ”Rivoluzione o barbarie!”

Purtroppo in Germania le forze reazionarie uscirono vittoriose sia nel 1919 che nel 1933 e questa vittoria portò la barbarie sulla scena mondiale. Le crudeltà perpetrate, finora inimmaginabili, come pure la morte industrializzata, faranno subire al mondo intero un inaudito bagno di sangue. La rovina degli Spartachisti, fu in un certo senso l’annunciazione di tutte le catastrofi che si succedettero nel ventesimo secolo, secolo di guerre con distruzioni mai viste, e indirettamente fu pure l’annuncio del fallimento totale dell’Unione Sovietica e della tragedia odierna della sinistra nel mondo. Se la Rivoluzione avesse vinto in Germania, la storia del mondo avrebbe preso un'altra piega.

I concetti che erano propri del movimento Spartachista sono vivi tutt’ora nel movimento operaio e rappresentano gli scopi per cui vale la pena di lottare. Questi principi sono la spontaneità rivoluzionaria e la democrazia che parte dalla base, con le decisioni che sono portate dalla base stessa da parte dei consigli operai e cittadini. Gli organi rivoluzionari come pure le istituzioni rivoluzionarie devono obbedire alle decisioni prese dalla base, e non dalle risoluzione di apparato di partito. La stessa importanza, si da all’internazionalismo proletario in grado di trasformare le minoranze locali in una enorme maggioranza, visto che loro che non hanno nulla, rappresentano ieri come oggi, la stragrande maggioranza della gente. Un importanza enorme viene data alla coscienza della classe lavoratrice, visto che senza questa, la lotta di classe non può essere vittoriosa. Gli Spartachisti si erano pronunciati anche contro la proprietà privata dei mezzi di produzione e consideravano come loro compito principale, la lotta per la pace contro la guerra imperialista, e credevano che uno sciopero generale di tutti gli operai del mondo poteva assicurare la vittoria della rivoluzione mondiale. Il loro ultimo compito, era la realizzazione di una società comunista, ma questo sogno fini con la loro liquidazione fisica e col buttare nei canali i loro resti.

Cosi il sogno della rivoluzione mondiale, ebbe fine in una fredda giornata di gennaio nel fiume Spree e sul mondo cominciarono ad addensarsi le nubi della futura sciagura, sciagura di dimensioni inimmaginabili.

Rosa Luxemburg, il cui nome ancora oggi da forza ai comunisti e alla gente di sinistra autentica, del mondo intero, era nata nella cittadina di Zamosc 1871, quinta figlia di una famiglia ebrea molto povera. La bambina, a scuola, fu subito notata per sua intelligenza fuori del comune, poi riusci a studiare a Zurigo, nonostante la povertà. Fini gli studi con un intera generazione di menti eccelse, che diventeranno personaggi di spicco del movimento operaio ed ebbero dei ruoli importanti, sia nelle rivoluzioni incombenti sia nelle conquiste intellettuali e scientifiche dell’Europa dell’inizio del ventesimo secolo. Finiti gli studi Rosa Luxemburg svolse l’attività politica in Polonia, ma a causa delle persecuzioni fu costretta ad emigrare. Dal 1907 fino al 1914 insegnò economia politica a Berlino. Quando scoppiò la guerra si mantenne fermamente sulle posizioni antimperialiste e organizzò una serie di manifestazioni pacifiste. Per questo fu arrestata per ordine dell’imperatore Guglielmo II e condannata a diversi anni di galera. Esce dal carcere nel 1916 e continua l'attività politica. L’azione pacifista di Rosa Luxemburg, di Karl Liebknecht, di Clara Zetkin e di Franz Mering, insieme alla voce di Jean Jorès in Francia, che furono ammazzati per poter iniziare la guerra, erano gli unici punti luminosi nel oscuramento mentale delle nazioni intere, guerra che ha portato il mondo ad una carneficina immensa nell’interesse degli imperialisti e dei loro servitori.

Jorès e la Luxemburg chiamarono la gente ad uno sciopero generale contro la guerra, fatto che tutti e due pagarono con la vita. La morte di Rosa Luxemburg, non fu soltanto una perdita fatale per la rivoluzione in Germania e in Polonia, ma significò la scomparsa di una teorica del marxismo d’eccezione, che si era ben presto accorta della forza di resistenza del capitalismo tratta dall’imperialismo e non prevedeva, a differenza di Lenin e dei bolscevichi, la sua fine rapida. Però lottò con la forza degli argomenti e con tenacia politica contro il revisionista Bernstein; la sua insistenza nel negare la proprietà privata le diede il merito storico nell’affermazione che l’unica alternativa al socialismo fosse la barbarie. Come ebrea polacca diffidò assai di ogni movimento nazionalista e persino osò esprimere qualche dubbio sul principio leninista dell’autodeterminazione dei popoli, in parte per aver assistito all’ascesa sanguinaria del nazionalismo polacco, in parte perche era dell’avviso che, in ogni caso, bisogna dare la precedenza alla lotta di classe e all'internazionalismo. Dietro di se lascio le lettere dal carcere, il libro il Capitale e la sua accumulazione e la Rivoluzione in Russia , come pure i testi di accesa polemica con Lenin e molti altri scritti che sono sempre d’una attualità eccezionale, una vera miniera dei suoi pensieri e delle prese di posizione originali, valide ancora oggi. Senz’altro una curiosità nella tragedia della sua fine rappresenta il fatto che fu ammazzata per ordine d’un suo studente, il presidente del governo socialdemocratico, Ebert.

Il co -fondatore del movimento spartachista con Rosa, Karl Liebknecht era il figlio del fondatore del Partito Socialdemocratico tedesco, Wilhelm Liebknecht originario di Lipsia. Laureatosi in giurisprudenza ed economia politica, dopo aver discusso la tesi di dottorato, Karl Liebknecht aveva aperto con il fratello Theodor, uno studio legale in cui si occupava della difesa dei socialisti trascinati in tribunale. Come membro del Partito Socialdemocratico divenne il presidente dell’Internazionale socialista. A causa del suo libro Militarismo e antimilitarismo fu arrestato per la prima volta già nel 1910. Diventa membro del Reichstag e nel 1914 fonda con Clara Zetkin, Paul Levi, Leo Jogiches e Franz Mering la Lega degli Spartachisti. Presto viene arrestato e mandato al fronte. Liberato per motivi di salute, fu preso di nuovo nel 1916 e messo sotto processo per alto tradimento. Ma quando scoppiarono i moti rivoluzionari, fu liberato dalla prigione e continuò l’azione rivoluzionaria. L’autore espressionista Döblin gli dedicò le pagine più belle della sua opera descrivendolo come capo popolo e citando le sue parole, pronunciate al funerale ai caduti nella Rivoluzione a Berlino del 1918.

Gli Spartachisti pubblicarono il giornale La bandiera rossa e nel novembre 1918, Liebkencht dal balcone del Castello di Berlino, proclamò la Libera Repubblica Socialista, due ore dopo che Philipp Schleidemann aveva proclamato la Repubblica tedesca, dal balcone del Reichstag il 31 dicembre 1918. Il primo gennaio 1919 è stato fondato il Partito Comunista tedesco. L’insurrezione a Berlino fu sollevata dagli Spartachisti il 6 gennaio e capeggiata da Karl Liebknecht, Clara Zetkin, Rosa Luxemburg, e Leo Jorgiches. L’insurrezione falli, l’esercito la soffocò. La Luxemburg e Liebknecht furono rapiti il 13 gennaio, ammazzati il 15 e buttati nel canale del fiume Spree.

In quella fredda giornata di gennaio non smisero di battere soltanto due cuori rivoluzionari del popolo tedesco, sono state distrutte anche due splendide menti che avevano saputo comprendere e prevedere la storia.

(traduzione dell'autrice, versione italiana a cura di Dario di CU-FVG)

Jasna Tkalec

Fonte

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