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I farmacisti potranno obiettare alla vendita della 'pillola del giorno dopo'.

(28 Febbraio 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

I farmacisti potranno obiettare alla vendita della 'pillola del giorno dopo'.

foto: www.radiocittaperta.it

28-02-2011/13:39 --- Non bastavano i medici. Ora anche i farmacisti potranno appellarsi al diritto all’obiezione di coscienza in caso di richiesta della cosiddetta 'pillola del giorno dopo'. E’ questo il parere espresso, anche se non all’unanimità, dal Cnb, il Comitato nazionale di bioetica. Il Cnb, bontà sua, ha inoltre precisato: va garantito, in ogni caso, il diritto della donna ad ottenere il farmaco richiesto. Ma come? Non è dato sapere...

Il Comitato Nazionale di Bioetica, che vale la pena ricordare è di nomina della Presidenza del Consiglio, ha espresso così il proprio parere alla proposta di legge dell’onorevole Maria Luisa Santolini dell’Udc sul diritto all’obiezione di coscienza dei farmacisti. La decisione è stata resa nota all'indomani dal comizio di Berlusconi tenuto davanti alla platea dei cosiddetti 'Cristiano Riformisti' in cui il premier ha tuonato: "mai adozioni per single e gay, mai matrimoni omosessuali'. Ormai non sembra più un caso che ogni volta che c’è bisogno di mischiare un po’ le carte e di consolidare i rapporti con il Vaticano, rispuntano quelle che, ci sembra con una bella faccia tosta, vengono chiamate questioni etiche.

La legge in vigore, a fronte della concessione al farmacista, impone l’obbligo di vendere tutti i farmaci autorizzati a tutti, senza discriminazioni e l’impegno a procurarsi il farmaco nel più breve tempo possibile, ove la farmacia ne fosse sprovvista. Impegno che diventa fondamentale quando il farmaco è urgente, come accade nel caso della pillola del giorno dopo, un contraccettivo d’emergenza, utile a prevenire l’aborto, se assunto entro 72 ore dal rapporto sessuale.

E sta proprio qui il punto, volendo credere alla buona fede degli obiettori, non si capisce contro cosa dovrebbero obiettare visto che non si tratta di un farmaco abortivo. La pillola del giorno dopo infatti inibisce semplicemente la fecondazione; è la RU486 che inibisce l’attecchimento dell’embrione nell’utero materno, pillola che in Italia è distribuita e somministrata con un protocollo specifico negli ospedali.

La farmacia e dunque il farmacista «hanno il dovere di dispensare, sotto prescrizione, ogni tipo di farmaco», è il commento della presidente di Federfarma Annarosa Racca. Se in farmacia fosse presente un obiettore di coscienza, ha aggiunto, «allora nella stessa farmacia ci dovrà essere un altro farmacista non obiettore, perché le nostre strutture sono anche un terminale del Servizio Sanitario Nazionale».
Vedremo...

Grazia Orsati, Radio Città Aperta

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