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    Le Marche sono una bomba ad orologeria pronta ad esplodere al primo acquazzone

    (4 Marzo 2011)

    anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.pclavoratori.it

    Frane e alluvioni colpiscono le Marche ogni anno più violentemente. Morti e feriti, paesi evacuati, ponti e strade distrutte, città intere senza acqua o luce: tutto questo non può essere giustificato da due giorni di, pur violento, acquazzone (evento tra l’altro per nulla infrequente nella nostra Regione).

    I marchigiani vivono del proprio territorio: siamo tra le regioni meno urbanizzate d’Italia e gran parte dell’economia si basa sul patrimonio agro-silvo-pastorale e sul turismo ambientale e culturale. Purtroppo, negli ultimi anni, invece di pensare alla salute delle nostre montagne, delle nostre campagne, delle nostre città si è deciso di investire in grandi opere poco utili e assai più costose, che offrono però maggiori possibilità di guadagno agli speculatori e più margine alle manovre clientelari dei politici.

    Il Partito Comunista dei Lavoratori -purtroppo voce isolata nella sinistra marchigiana- ha sempre denunciato la speculazione edilizia che sta soffocando nel cemento proprio la zona costiera e le pianure alluvionali. Daremo battaglia per dirottare le enormi risorse economiche in campo per le grandi opere -meno utili e più dannose- sulla riqualificazione ambientale e la messa in sicurezza idrogeologica del nostro territorio, con piccole opere diffuse che offriranno, tra l’altro, molti più posti di lavoro con meno sperpero di denaro pubblico. Continueremo a chiedere, inoltre, che il sistema della Protezione Civile, di cui le dirigenze sembrano “intoccabili” ed immuni da critiche, subisca un brusco cambio di marcia: basta con le politiche del post-emergenza, che fanno arricchire solo funzionari pubblici ed imprenditori senza scrupoli, e si punti invece sulla prevenzione, sui rimboschimenti, sulla manutenzione del demanio idrico.

    Disattendendo queste richieste il quadro, già pesantemente compromesso, negli anni a venire non potrà che aggravarsi.

    PCL - Coordinamento regionale Marche

    Fonte

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