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Good morning Egypt

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    Mozione di sostegno ai popoli del Nordafrica in rivolta contro l’intervento dell’imperialismo

    (6 Marzo 2011)

    anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.webalice.it/mario.gangarossa

    I partecipanti al convegno su Grandi Opere e Grandi Eventi tenutosi al Napoli il 26 e 27 febbraio, che ha visto la partecipazione di varie realtà di lotta ed attivisti impegnati a contrastare le conseguenze sulle persone e sui territori di politiche finalizzate unicamente alla valorizzazione del capitale, esprimono il proprio sostegno al vento di rivolta che sta attraversando il vicino ed il medio oriente

    Noi vediamo in tali insorgenze il risultato di quella globalizzazione del capitale e della crisi economica in atto che su queste realtà produce contraddizioni ancora più pesanti. Infatti le masse di questi paesi, oltre a subire il peso di governi oppressivi ed autoritari, che accentrano nelle proprie mani le risorse disponibili, sono anche vittime di una ulteriore oppressione derivante dalla loro posizione nella divisione internazionale del lavoro e nella gerarchia mondiale tra le nazioni.

    Siamo consapevoli che le condizioni tanto sociali quanto di agibilità politica in questi paesi sono legate a doppio filo al continuo drenaggio di risorse e allo sfruttamento realizzato dalla grande finanza e dal grande capitale internazionale con sede nelle più potenti nazioni occidentali.

    Dopo aver favorito l’ascesa al potere o corrotto i regimi esistenti per mantenere, nonostante le lotte di liberazione, un rapporto di tipo neocoloniale, le grandi potenze stanno operando per ripristinare i rapporti di dipendenza esistenti precedentemente tentando di neutralizzare le rivendicazioni sociali e politiche espresse dalle rivolte in corso.

    Riteniamo particolarmente grave le dichiarate intenzioni dei governi delle principali potenze di voler realizzare un intervento militare in Libia mascherato ancora una volta dietro le insegne dell’intervento umanitario, di cui quelli nella ex-Jugoslavia, in Iraq ed in Afghanistan ci offrono luminosi esempi.

    Denunciamo la natura neocolonialista di tali interventi ed invitiamo le realtà di lotta e gli attivisti ad organizzare da subito iniziative e mobilitazioni per contrastare questo nuovo crimine internazionale che si sta preparando e che si configura come una nuova guerra di aggressione imperialista, nonostante le ipocrite insegne di pace e di umanitarismo di cui cerca di ammantarsi.

    Una ipocrisia particolarmente odiosa se si pensa che proprio al regime di Gheddafi si era assegnato il compito di stroncare i flussi migratori provenienti dall’Africa attraverso atrocità che nessuna delle attuali potenze e degli organismi internazionali ha mai denunciato o ha fatto finta di non vedere.
    La strumentalità di questo impeto umanitario emerge in tutta la sua evidenza anche in confronto all’atteggiamento tenuto da queste stesse grandi potenze in relazione alla ripresa di bombardamenti contro la striscia di Gaza (questi si reali, ma assolutamente eclissati dalla grande stampa). Solo la scorsa settimana gli USA dell’ ”umanitario” Obama hanno bloccato l’ennesima mozione di condanna dell’operato di Israele…

    La lotte dei popoli del Nord Africa e del Medio Oriente si trovano a combattere gli stessi nemici della grande finanza e del grande capitale contro cui siamo costretti a scontrarci quotidianamente.

    Dalla loro vittoria e dal loro rafforzamento può venire un significativo incrinamento di quell’ordine mondiale fondato sulla insaziabile sete di profitto, e che non subisce sostanziali variazioni al di là delle coalizioni dei governi che si alternano al potere. Per tale motivo le salutiamo come rivolte in cui ci sentiamo direttamente coinvolti.

    Il cambiamento in questi paesi non può avvenire sulla spinta delle cannoniere, dei bombardieri e delle truppe di occupazione di quelle potenze che, come l’Italia proprio in Libia, si sono già macchiate di crimini inauditi. La vittoria delle rivolte in atto che, come era inevitabile, oltre alle rivendicazione di libertà si stanno sempre più arricchendo di rivendicazioni sociali dirette contro le classi dirigenti di quei paesi ma anche contro quelle delle potenze imperialiste, può essere il frutto solo della ulteriore estensione del protagonismo e della radicalità delle masse che vi partecipano direttamente e dal sostegno degli sfruttati degli altri paesi.

    Napoli, 27 febbraio 2011


    I promotori del convegno: Rete Campana Salute e Ambiente, Abitare nella Crisi, NoExpo2015 Milano, No Mose – associazione Ambiente Venezia, Epicentro Solidale L’Aquila, No Tunnel Tav Firenze, Medicina Democratica Napoli, Rete No Ponte, Rete per la difesa del territorio Franco Nistico” Calabria

    Mario Gangarossa

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