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Marchionne sbarca anche all’Unicoop?

Il “modello Marchionne” tenta anche Unicoop Firenze

(8 Marzo 2011)

Il colosso della grande distribuzione in Toscana (circa ottomila dipendenti) presenterà ai sindacati un progetto per il riassetto aziendale che ricorda le cosiddette New Company (o Newco, come le chiamano gli amici intimi!), che la Fiat ha costituito a Pomigliano e Mirafiori.

Unicoop, cioè, intende dare vita a una New Company (in Toscana si direbbe nuova società!), nella quale far confluire i 17 punti vendita meno redditizi, dislocati tra le province di Firenze, Prato, Pisa e Arezzo, dove operano non meno di 80 lavoratori e lavoratrici.

Lavoratori e lavoratrici, che si troverebbero dinanzi a una situazione analoga a quella dei metalmeccanici Fiat: perdere il contratto nazionale e i diritti acquisiti nel settore delle cooperative di distribuzione, per trovarsi diritti individuali e collettivi cancellati, orari settimanali più gravosi, peggiori condizioni di lavoro e di vita.

Una iniziativa che potrebbe configurarsi come un esperimento di un modello organizzativo, il quale domani potrebbe essere esteso ad altri punti vendita e non solo in Toscana. Unicoop Firenze assumerebbe, quindi, il “modello Marchionne” partendo dalla Provincia di Arezzo per poi espandersi dappertutto.

E pensare che il modello cooperativo era sorto per costruire una rete di solidarietà tra i lavoratori: altro che diventare (ma ciò è ormai in corso da decenni) un modello, al pari di quello padronale, di sfruttamento intensivo del lavoro di soci lavoratori e lavoratori!

Quanto si prospetta con la New Company è un brutto segnale, al quale è necessario contrapporne un altro: quello proveniente dall’Ipercoop Tirreno di Livorno, dove il 26 febbraio 2011 la RSU ha effettuato uno sciopero molto partecipato per la stabilizzazione dei precari presenti nell’ipermercato, per il potenziamento dell’orario dei contratti a tempo determinato, per un inquadramento professionale dei lavoratori rispettoso del contratto, contro gli abusi relativi alle aperture domenicali.

Non fa sorgere, tutto questo, la necessità, per i lavoratori dell’Ipercoop di Navacchio, di fare qualche riflessione?

Confederazione Cobas Pisa

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