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Eurostat. Italia fanalino di coda per occupazione femminile in Europa

(8 Marzo 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.dirittidistorti.it

I dati sull'occupazione femminile forniti dall'Eurostat relegano per l'ennesima volta le donne italiane, soprattutto le mamme, sotto uno spesso "tetto di cristallo" che continua a dividerle dagli uomini.
Il tasso di occupazione femminile resta infatti tra i più bassi d'Europa, e la percentuale scende notevolmente nel caso di donne con uno o più figli. L'ufficio europeo di statistica, in una serie di analisi rese note in occasione dell'8 marzo, sottolinea che il tasso di occupazione delle donne senza figli, tra i 25 e i 54 anni, in Italia è pari al 63,9% contro il 75,8% della media Ue. Solo Malta fa peggio con il 56,6%. In Germania il tasso sale all'81,8% e in Francia al 78,7%.
La situazione non cambia, anzi peggiora, per le donne con un figlio: in Italia, ancora penultima della lista prima di Malta, ha un'occupazione solo il 59% contro la media Ue del 71,3%.
Quando i figli diventano due la percentuale delle donne con un lavoro scende in Italia al 54,1% (nella Ue al 69,2%), mentre nel caso di tre o più figli solo il 41,3% delle donne ha un'occupazione e anche in questo caso la percentuale è decisamente più bassa della media Ue (54,7%).
Secondo i dati Eurostat, in ogni caso, il quadro è in generale piuttosto grigio: ovunque nell’Ue la donna lavora meno dell’uomo dopo l’arrivo del primo figlio. Un dato in controtendenza si registra solo in Olanda, Finlandia e Ungheria, dove se al primo figlio se ne aggiunge un secondo o un terzo, il tasso di occupazione femminile torna a crescere.
Esiste poi un'altra statistica, che prende in considerazione il cosiddetto tasso di inattività economica: persone che neppure cercano un'occupazione, gente al di fuori del mercato del lavoro. Secondo gli esperti di Bruxelles, anche in questo caso, la crisi economica ha colpito maggiormente le fasce deboli. E tra queste sono ovviamente ancora incluse le donne.
A loro si rivolge Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, in occasione della Festa delle donne, che quest'anno compie 100 anni: «è un festeggiamento finalizzato a rendere questa giornata la vetrina di una serie di rivendicazioni. Cade dentro una stagione di mobilitazione delle donne per la loro dignità - sottolinea ancora Camusso - ed è questo un fatto molto importante». Dunque, un'occasione per rilanciare il lavoro e l’occupazione, «declinando la dignità non solo come riconoscimento delle persone, ma anche come lavoro, cittadinanza, funzionamento del Paese».

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