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(20 Marzo 2012) Enzo Apicella

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Piaggio. Il senso di responsabilità degli operai e quello di irresponsabilità dei padroni

(9 Marzo 2011)

Per invitare gli operai al senso di responsabilità ci vuole proprio una bella “faccia di bronzo”, e pare proprio che questa non manchi al segretario del P.D di Pontedera . Per quanto ci riguarda i lavoratori della Piaggio saranno davvero responsabili e maturi, quando faranno capire a Colaninno di non essere indispensabile per il buon funzionamento della produzione e della fabbrica.

Siamo sicuri che se il segretario del P.D lavorasse in catena di montaggio per 1.200.000 euro al mese, con ritmi di lavoro che in pochi anni usurano il fisico compromettendo lo stato di salute anche della persona più sportiva, forse allora capirebbe che i padroni progressisti dal volto umano esistono solo nella fantasia.

Proprio perché abbiamo il senso della realtà e conosciamo la fabbrica, sappiamo che la Direzione Piaggio non faticherà molto a trovare operai disponibili ad accettare la mobilità volontaria verso la pensione,operai costretti ad accettare questa soluzione perchè fisicamente e psicologicamente logori, costretti a operare con ritmi insostenibili e condizioni disumane, costretti a subire ricatti e imposizioni da una fabbrica che ci vuole tutti precari, flessibili e proni ai dettami aziendali d.

Colaninno vuole una riduzione di personale di 400 unità ma pretende allo stesso tempo, da tutti coloro che rimarranno in fabbrica, più produttività, maggiore flessibilità e subordinazione alle esigenze aziendali, straordinari obbligatori e prolungamenti orari subiti senza scioperi e proteste di alcun tipo . Magari, come Marchionne, Colaninno vorrà decidere anche il tipo di delegato sindacale “adatto” alla sua fabbrica.
Questo a nostro avviso è inaccettabile e coloro che chiedono senso di responsabilità agli operai, sono, volenti o no, portaborse di Colaninno.
E la subalternità ai padroni in questo paese ha costi elevati , basterebbe vedere la perdita del potere di acquisto dei salari, la perdita di contrattazione sindacale e il lento declino produttivo e industriale che certo le politiche della concertazione di Cisl e Uil e anche della cgil non hanno arrestato.

Antonio Piro – comitato federale Rifondazione Comunista Pisa
Federico Giusti -Cobas Pisa

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