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Libia

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(16 Giugno 2011) Enzo Apicella

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No all'attacco militare imperialista

Giu' le mani dalla rivoluzione araba. Sia il popolo libico a regolare i conti con Gheddafi, non i bombardieri occidentali

(18 Marzo 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.pclavoratori.it

L'aggressione imperialista alla Libia non ha alcuno scopo “umanitario”. E' difficile immaginare scopi “umanitari” in chi ha armato per decenni regimi arabi torturatori, ed oggi appoggia la criminale dittatura saudita e la sanguinosa repressione in Bahrein. La verità è che dietro il velo ipocrita della propaganda, USA e UE cercano di riprendere il controllo politico del Maghreb e di bloccare l'espansione della rivoluzione araba in funzione dei propri interessi economici e strategici nella regione. Non a caso le potenze occidentali hanno rifiutato ogni rifornimento di armi agli insorti libici, che non controllano e di cui non si fidano . L'imperialismo interviene in proprio solo per affermare il proprio comando sulla situazione libica e nordafricana. I limiti delle rivoluzioni arabe del Maghreb, espressisi anche nel mancato sostegno militare alla rivoluzione libica, hanno di fatto favorito l'inserimento imperialista e la sua ipocrisia “umanitaria” a danno della rivoluzione libica e della sua autonomia.

Da comunisti siamo stati e siamo incondizionatamente dalla parte della rivoluzione libica contro il regime sanguinario di Gheddafi, così come siamo stati al fianco della rivoluzione tunisina ed egiziana contro i regimi filo occidentali di Ben Alì e Mubarak. Proprio per questo non possiamo che avversare un intervento imperialista mirato contro la rivoluzione araba. Sia il popolo libico a regolare i conti con Gheddafi, non i bombardieri occidentali.

Il rifiuto dell'aggressione imperialista non ci porta ad alcun appoggio politico ad un regime odioso, per anni garante degli interessi occidentali contro il proprio popolo. E' necessario sostenere la continuità e l'estensione della rivoluzione libica, sviluppando la sua piena autonomia politica dall'imperialismo e dai suoi scopi. E' necessario che tutti i popoli arabi in rivolta, a partire dalla Tunisia e dall'Egitto, combinino il proprio sostegno agli insorti libici con la mobilitazione più ampia contro l'intervento imperialista: giù le mani dalla rivoluzione araba! E' necessario che il movimento operaio internazionale si mobiliti a difesa della rivoluziona araba contro le mire imperialiste delle proprie borghesie: favorendo nella rivoluzione araba l'emergere delle tendenze più coerentemente antimperialiste e anticapitaliste.

In questo quadro il PCL si appella a tutte le sinistre italiane per un'immediata mobilitazione contro ogni coinvolgimento italiano nell'intervento militare in Libia, e contro l'intossicante propaganda tricolore bipartisan che l'accompagna.

Non un soldo per la guerra libica! Al fianco della rivoluzione araba, della sua propagazione, della sua autonomia da ogni ingerenza imperialista! Per la federazione socialista araba!

Partito Comunista dei Lavoratori

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