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Parmalat Argentina deve essere espropriata

(30 Gennaio 2004)

"La bancarotta di Parmalat colpisce gli operai argentini. Questo accade perchè la sede italiana pretende liquidare le succursali e non pagare i salari.

Lo stato italiano considerava che, con la manovra che ha messo in atto per frenare la caduta a domino delle banche creditrici dell'impresa lattearia, i grandi supermercati, i produttori di latte, etc, il peggio della crisi fosse passata.

I padroni della Parmalat - soccorsa dallo Stato - credono che si possa proseguire facendo un compromesso trasferendo il peso della crisi, creata da loro stessi, sulle spalle dei lavoratori.

Quando gli operai di Carapachay (una delle fabbriche Parmalt in Argentina, ndr) si accorsero che non gli erano stati depositati i salari iniziarono un piano di lotta e di scioperi giornalieri parziali e uno sciopero totale con l'occupazione della fabbrica, alla quale si affiancò anche la succursale parmalt di Pilar. I padroni ritornarono sulle loro decisioni, depositando il 50% dei salari e promisero di saldare l'atra metà.

Quando la fabbrica sarà chiusa è necessario formarer una Commissione Operaia, eletta dall'assemblea, per controllare i ricorsi ed evitare il falliemento. Lo Stato deve assicurare lui stesso, la comtinuità della fonte di lavoro, se è necessario con l'espropiazione senza indennizzo alcuno.

L'espropriazione di Parmalat deve concentrarsi in una compagnia sotto il controllo operaio.
Nessun lavoratore deve andare per strada.

Che Atilra chiami un esecutivo dei delegati che voti un piano di lotta prima dell'imminente chiusura della Parmalat.

Argentina, 29 gennaio 2004

comunicazone del Partido Obrero de Argentina

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