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(30 Agosto 2011) Enzo Apicella

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    Pontedera I comunisti con gli operai, il Pd con i padroni

    Fermiamo il modello Colaninno (socializzare le perdite e privatizzare i profitti)

    (22 Marzo 2011)

    L'associazione comunisti uniti sostiene le ragioni di quanti si oppongono all'intesa in Piaggio

    Esistono molte analogie tra il modello Marchionne e quello Colaninno, entrambi sono stati accolti come benefattori dai sindaci e dal sindacato, hanno beneficiato di aiuti statali (la cassa integrazione, le mancate tassazioni sui profitti aziendali, piani urbanistici e strutturali favorevoli all'azienda), salvo poi attuare politiche di forte ridimensionamento occupazionale, delocalizzazioni, intensficazioni dei ritmi lavorativi, ricorso massiccio al precariato.

    In Toscana esiste una santa alleanza tra Regione, enti locali (tutti governati dal partito democratico) e aziende, a rimetterci sono i lavoratori che vedono minacciati salute, sicurezza e posti di lavoro da intese anti operaie benedette dai politici.

    Se il partito democratico si schiera dalla parte di Colaninno, i comunisti non hanno alcun dubbio e stanno dalla parte degli operai che si oppongono ad accordi che intesificano ritmi di lavoro e sfruttamento, accanto agli operai che reclamano dignità e diritti.

    Siamo allibiti, ma non sorpresi, dalle dichiarazioni dei segretari Provinciali e regionali della fiom e del segreteraio della Cgil pisana che si schierano apertamente a favore dell'intesa e in aperta antitesi ai loro stessi delegati, parlano perfino di un clima intimidatorio, una sorta di caccia alle streghe utile per isolare e criminalizzare quanti si oppongono a questo accordo che cancella 400 posti di lavoro in cambio di proposte evanescenti e senza alcun piano industriale, anzi con il forte ridimensionamento delle 2 ruote. Le stesse dichiarazioni del segretario nazionale Landini apparse sulla stampa alla vigilia delle assemblee sono uno spot pubblicitario per sostenere un accordo che lo stesso Landini aveva respinto a Pomigliano

    Se Uilm, fim e ugl confermano la loro natura filo padronale, la Fiom provinciale e nazionale sta svendendo i lavoratori rivendicando la natura volontaria di queste mobilità, pur sapendo che Le mobilità (oggi) volontarie molto presto diventeranno obbligatorie (ricordate che l'accordo di Pomigliano doveva valere solo per quello stabilimento ed è divenuto il modello da seguire in Fiat e in tutto il settore metalmeccanico??) Colaninno a Pontedera sta attuando la politica annunciata nei mesi scorsi a partire dallo smantellamento del rapporto di lavoro a tempo indeterminato contro cui si è espresso in convegni pubblici senza alcuna mobilitazione sindacale

    E senza mobilitazioni, i lavoratori sono condannati alla sconfitta.
    Dalla parte del no, senza se e senza ma.

    Associazione comunisti uniti Pisa e provincia

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