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Mr. Nuke

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(16 Marzo 2011) Enzo Apicella
Nonostante il disastro di Fukushima imperversa l'ipocrisia filonucleare

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    (Nucleare? No grazie!)

    Energia e Nucleare: ovvero una guerra in casa.

    E' veramente tutto sicuro quando si tratta di fare profitto.

    (22 Marzo 2011)

    Lo era Icmesa di Seveso che scaricò diossina nel nord Italia, lo era l'amianto (il materiale eterno), lo era la chimica a Bhopal e la strage fu un "tragico incidente", lo era il nucleare URSS prima di Chernobyl (dopo era obsoleto), lo erano le centrali Francesi e USA ma qualcosa è andato storto. Anche le centrali in Iraq lo erano prima di essere democraticamente, intelligentemente bombardate. E tante, tante altre sicurezze potremmo raccontare.

    Quanta sicurezza! Siamo veramente felici di vivere in un mondo che fa della sicurezza il punto focale dell'agire quotidiano, ne è un esempio la sicurezza sul lavoro. E' un bene che sia così, niente infortuni, niente morti sul lavoro, sulle strade, nelle guerre.

    Sicurezza dei radar, delle telecamere, delle nanotecnologie, del controllo, della repressione, della prevenzione del dissenso hanno bisogno di molta energia, anche le produzioni a elevato sfruttamento (pochi lavoratori e molta automazione) ne hanno bisogno.

    Qualcuno dice che ne produciamo già di più di quel che serve, bè ci sono altre nazioni a cui venderla. In ogni caso l'energia prodotta anche con la combustione (centrali biomasse) viene comunque pagata anche se non utilizzata (da noi tutti con una tassa nella bolletta).

    Il nucleare è veramente essenziale per la nazione, nel clima di guerra perenne che hanno creato dall'aggressione alla Jugoslavia in poi, diventa utile anche per l'Italia dotarsi del proprio arsenale nucleare. Se partono le centrali nucleari state certi che sentiremo: "Un bell'impianto per l'arricchimento dell'uranio non è forse indispensabile per fornire combustibile alle centrali?".

    Ma ora, con quel che accade in Giappone, forse qualche dubbio si affaccia anche nelle menti più giovani (che non c'erano), in quelle che non hanno memoria ed in quelle formate dalla TV.

    No al nucleare di guerra e di pace.
    No alla costruzione di nuove centrali.
    Si alla sicurezza reale, quella che la vita protegge, iniziando da quella sul lavoro.

    Ravenna AUT (Assemblea Autoorganizzata Territoriale)

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