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Addio compagne

Addio compagne

(23 Febbraio 2010) Enzo Apicella
Il logo della campagna di tesseramento del prc 2010 è una scarpa col tacco a spillo

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Dove va rifondazione comunista?

Appello per un’assemblea regionale a Roma sul futuro del PRC

(3 Febbraio 2004)

La situazione che sta vivendo il Partito della Rifondazione Comunista ha del paradossale: a partire da alcune interviste rilasciate dal segretario nazionale, si sta sviluppando un dibattito che investe le ragioni più profonde della nostra scelta politica di comunisti, ma ad essere emarginata dal dibattito è proprio la stragrande maggioranza dei diretti interessati.

Su comunismo, rifondazione, nonviolenza, sinistra europea, accordi di governo, movimento ed anche sulla nostra storia si può leggere tutto ed il contrario di tutto su tutti i giornali, ma la discussione democratica, a viso aperto, fra persone in carne ed ossa che, oltre a discutere, hanno anche il diritto di decidere, sembra non interessare a nessuno. E’ un ben strano modo di concepire la democrazia, quello che vede uomini e donne costretti ad assistere come spettatori ad eventi che li riguardano in prima persona e di cui dovrebbero essere i legittimi protagonisti.

Non possiamo accontentarci di leggere su Repubblica o sul Manifesto che la Resistenza è stata “angelizzata” o che Marx è un ferrovecchio indegno di figurare fra i riferimenti di un partito (fra l’altro, sin dal preambolo il nostro statuto dichiara che il PRC si ispira “al pensiero di Carlo Marx”…). E’ ben vero che siamo nel periodo dei saldi, ma non sfugge a nessuno come questa frettolosa liquidazione sia parallela agli approcci per un accordo di governo con il centrosinistra, quasi si trattasse di una tassa di ammissione ai salotti buoni dell’eventuale Prodi bis.

Non possiamo nemmeno accettare di sentir parlare di democrazia ed essere espropriati del diritto di discutere e di decidere sulla linea politica e l’orientamento generale del nostro partito, della cui importanza siamo consapevoli non solo in rapporto a noi stessi, ma anche – e soprattutto – per milioni di lavoratori, di giovani, di donne e uomini che non intendono rassegnarsi al capitalismo come unico e migliore dei mondi possibili ed all’alternanza fra due schieramenti entrambi liberisti come orizzonte politico obbligato.

Non siamo affetti da alcuna nostalgia e non soffriamo di reducismo: vogliamo dare vita e partecipare ad un dibattito vero, democratico, dove oltre a parlare si possa ascoltare, dove le diverse opinioni si esprimano e si confrontino apertamente. Un dibattito fra compagne e compagni laicamente ed orgogliosamente comunisti.

Per tutti questi motivi e per moltissimi altri ancora, invitiamo le compagne ed i compagni ad un primo momento di incontro e di discussione.

SABATO 14 FEBBRAIO – ORE 15.00
ASSEMBLEA a Roma
Sala di Via dei Serpenti, 32


Primi firmatari:
Letizia Mancusi (Viterbo – Comitato Politico Nazionale); Germano Monti (Roma – Comitato Politico Federale); Francesco Lombardi (Viterbo - Comitato Politico Regionale); Federico Bozzo (segretario del circolo di Capranica); Paola Petrelli (direttivo del circolo di Caprinica); Alvaro Olivieri (segretario del circolo di Vignanello); Elsa Cancelli (direttivo del circolo di Viterbo); Laura Damiani (direttivo del circolo di Viterbo); Alessandro Della Casa (direttivo del circolo di Viterbo); Mario Tommasi (Rieti); Gabriele Tommasi (Roma); Marco Gemignani (direttivo del circolo “Che Guevara” di Roma); Claudio Lorenzoni (Roma – Direzione Federale)

Per comunicare adesioni e partecipazioni:
mail a intifada@email.it oppure SMS al 333-2852326

Fonte

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