">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Imperialismo e guerra    (Visualizza la Mappa del sito )

Esperti militari italiani in Libia

Esperti militari italiani in Libia

(21 Aprile 2011) Enzo Apicella
Il governo italiano ha deciso di inviare esperti militari a Bengasi, roccaforte dei ribelli libici

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

APPUNTAMENTI
(Imperialismo e guerra)

SITI WEB
(Imperialismo e guerra)

La guerra in Libia e la fabbrica del falso: la testimonianza di un'italiana scappata da Tripoli

(23 Marzo 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

La guerra in Libia e la fabbrica del falso: la testimonianza di un'italiana scappata da Tripoli

foto: www.radiocittaperta.it

23-03-2011/12:49 --- Ho appena letto il suo articolo. Quello dell'uranio impoverito era un'altra mia preoccupazione...per questo ero andata su Google a cercare qualcosa. (http://www.radiocittaperta.it/index.php?option=com_content&task=view&id=6138&Itemid=9).

Sono "scappata" da Tripoli, come molti miei concittadini che vivevano lì.
Tutto è iniziato con una serie di notizie false! I media parlavano di massacri che Gheddafi stava compiendo nei confronti del suo popolo bombardando Tripoli. Parlavano di 10.000 morti...! Niente di più falso! Nessun bombardamento a Tripoli! E così la stragrande maggioranza dell'opinione pubblica si è subito convinta che entrare in guerra con la Libia era cosa giusta. Quasi nessuno ha capito che alla fine, abbattuto Gheddafi, la Libia non sarà certamente riconsegnata ai ribelli. Al contrario saranno le compagnie petrolifere occidentali ad appropriarsene e a farne (di nuovo!) da padroni. Rimango sbalordita per le prese di posizioni di destra e sinistra. Obama che ci ha fatto commuovere quando è stato eletto, mi ha deluso profondamente. Avevo espresso queste mie considerazioni sulla pagina Fb dell'Unità e dopo qualche minuto me le hanno cancellate... nella pagina di Emergency sono invece rimaste...
Scusi se le sono sembrata invadente mandandole questo messaggio, ma in questi giorni, più che considerarmi fortunata per essere tornata in Italia (come molti dei miei amici e parenti mi dicono) non faccio altro che pensare ai bambini libici, ai compagni di classe dei miei figli, a quel padre di Tripoli (collega di mio marito) che sentendolo da qui piangeva al telefono raccontandoci che durante i bombardamenti notturni non sa come tranquillizzare il figlio di 10 anni che piange terrorizzato. E non faccio che pensare a questa inutile guerra e a detestare la frase "sono contrario alla guerra, MA....". Sul mio balcone di casa sventola di nuovo la bandiera della pace e il mio cuore è gonfio di tristezza.
La saluto cordialmente

Marisa

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «La guerra "umanitaria" alla Libia e le sue conseguenze»

Ultime notizie dell'autore «Radio Città Aperta - Roma»

3427