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Bombardamenti in Libia

Bombardamenti in Libia

(24 Giugno 2011) Enzo Apicella
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Reazione vigorosa e partecipata del KKE contro la guerra imperialista in Libia

(25 Marzo 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in it.kke.gr

Nel pomeriggio di domenica 20 marzo 2011, il KKE ha organizzato manifestazioni e proteste di massa ad Atene e in decine di città greche contro l'intervento imperialista in Libia e il coinvolgimento del governo greco nei piani imperialistici attraverso la concessione di basi militari, navi e velivoli da guerra.

La reazione del KKE è stata immediata, concomitante all'inizio delle operazioni di guerra degli imperialisti. L'Ufficio stampa della CC ha sottolineato nella sua dichiarazione del 19 marzo:

"Il KKE denuncia l’intervento militare in Libia, scatenato dall'imperialismo internazionale con la partecipazione della Grecia, che vede in prima linea i macellai Franco-Britannici con l’appoggio degli USA. Questa è l’Unione Europea della “democrazia e della libertà”, questo è il “mondo libero”!

"Costituisce una vergognosa ipocrisia il pretesto degli imperialisti - compreso anche G.Papandreou [Primo Ministro greco socialdemocratico] - a presentare il loro interesse come “umanitario” visto che loro stessi apertamente o segretamente collaborano e si rapportano con i governi autoritari, antipopolari in Africa, in Medio Oriente ed altrove. Non hanno nessuna legittimazione. Il loro interesse riguarda i petroli e il gas naturale della Libia e non il suo popolo che vogliono sfruttare, sostenendo ora l'opposizione invece di Ghedaffi, fino ad ieri sostenuto da tutti. Insieme con loro anche il G.Papandreou.

"Il popolo della Libia è l’unico responsabile nella risoluzione degli enormi problemi che ha di fronte. Non ha bisogno di lupi per essere sorvegliato.

"Il popolo greco ha il dovere di essere solidale con il popolo della Libia. Coloro che aggrediscono la Libia sono gli stessi che caricano i lavoratori con i pesi della crisi capitalista, sono gli stessi che lo sfruttano attraverso i memorandum, con le privatizzazioni, con l'abolizione dei contratti collettivi di lavoro, con i salari da fame.

"Le basi americane e della NATO di Souda e Aktio devono essere chiuse immediatamente. Ritirati gli aerei e le navi militari greche dalla Libia".

Marcia verso l'ambasciata statunitense e gli Uffici della UE

Il pomeriggio della domenica (20/03), il KKE ha tenuto una grande manifestazione davanti al Parlamento greco, nella piazza centrale della capitale greca. Thanassis Paphilis, del Comitato Centrale del KKE, portavoce parlamentare e Segretario Generale del Consiglio Mondiale della Pace, è intervenuto alla manifestazione: "Il popolo greco, i popoli della regione e dell'intero pianeta non devono e non si mostreranno ingenui. Sono consapevoli e hanno acquisito esperienza. Il petrolio e gli idrocarburi, il controllo sulle risorse naturali, i profitti della plutocrazia e dei monopoli erano e sono le ragioni dell'intervento imperialista ", ha sottolineato.

Ha inoltre osservato che "gli assassini che attaccano la Libia oggi sono le stesse persone che annientano i diritti dei lavoratori nei loro paesi, scaricando su essi il peso della crisi del capitalismo. Sono le stesse persone che infliggono la disoccupazione giovanile, che aboliscono la contrattazione collettiva, che condannano i produttori di ricchezza, ossia i lavoratori, a salari da fame e all'ipersfruttamento. Sono le stesse persone che garantiscono profitti favolosi ai monopoli e ai gruppi di imprenditoriali".

La manifestazione è stata seguita da una marcia verso gli uffici dell'Unione europea e verso l'ambasciata USA. La prima fermata è stata alla sede della UE, al cui ingresso è stata affissa la dichiarazione del CC del KKE. Lo stesso è accaduto con le ambasciate francesi e britanniche.

Aleka Papariga, Segretaria del CC del KKE, che ha partecipato alla manifestazione ha rilasciato la seguente dichiarazione ai media: "Jugoslavia, Iraq, Afghanistan e ora la Libia: per la quarta volta la Grecia, con la responsabilità del governo greco, partecipa a un crimine efferato. E' una guerra ingiusta, sporca e imperialista per accaparrarsi una fetta delle risorse petrolifere, con il risultato di intensificare la crisi e infliggere nuovi tormenti sui popoli della regione".

La Segretaria del Partito in una lettera al Presidente del Parlamento greco ha chiesto la convocazione immediata di una sessione plenaria ai più alti livelli, per discutere del coinvolgimento della Grecia nell'intervento imperialista in Libia.

Mobilitazione antimperialista davanti la base statunitense

E' di rilievo la manifestazione fortemente partecipata domenica davanti la base statunitense di Souda (Creta) organizzata dal Comitato greco per la pace e la distensione internazionale (EEDIE), in collaborazione con il Fronte Militante di Tutti i Lavoratori (PAME) e altre organizzazioni antimperialiste. Hanno partecipato alla dimostrazione i rappresentanti delle organizzazioni pacifiste antimperialiste di 11 paesi del Medio Oriente e dei Balcani.

I manifestanti hanno chiesto l'immediata cessazione dell'intervento imperialista e la chiusura della base USA.

La risoluzione del CC del KKE riguardo gli sviluppi nella regione

Domenica 20/03 è stata pubblicata la risoluzione del CC del KKE che nel dettaglio esamina gli sviluppi nella regione. Si rilevano i seguenti punti introduttivi:

"Nella nostra regione (Balcani, Mediterraneo orientale, Medio Oriente, Nord Africa, Caucaso) sono in atto sviluppi gravi e pericolosi, che si caratterizzano per l'intensità delle contraddizioni tra le potenze imperialiste e la competizione tra classi borghesi, in una regione ricca di risorse energetiche e che costituisce una via di transito per le materie prime provenienti da Asia centrale, Mar Caspio, Medio Oriente, dirette verso l'Occidente e le potenze emergenti dell'Asia (Cina, India ecc).

I monopoli più forti, le unioni imperialiste e le potenze imperialiste emergenti sono invischiate in un groviglio di contraddizioni e conflitti. Nel quadro del sistema imperialista, le classi borghesi della regione cercano "assi" di alleanza, muovono intese e compromessi per trarre vantaggio dalla lotta per la ricchezza naturale e le quote di mercato.

Queste "alleanze" internazionali formate dalle potenze imperialiste e dai monopoli, tengono conto della posizione geopolitica di ciascun paese, della sua posizione nella piramide imperialista e anche delle sue dinamiche di potere (economico, militare, politico). (...)

Spesso, la lotta si sviluppa al di là di un quadro di relazioni politiche e diplomatiche "pacifiche" e continua con le guerre economiche, le guerre spionistiche, anche avvalendosi della forza militare, a dimostrazione che "la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi (in particolare violenti)". Rivalità e cooperazione tra i capitalisti sono i due poli opposti di un magnete.

In questa lotta vengono usate unità dell'ONU e della NATO, forze di polizia e militari dell'Unione europea, basi militari, grandi flotte della marina, adducendo vari pretesti, come la lotta contro il terrorismo e la difesa delle minoranze, gli effetti delle guerre e degli interventi imperialisti sono le ondate di immigrazione, la miseria e l'indigenza, frutto del capitalismo"

Nella sua risoluzione in cui vengono esaminate questioni legate alla lotta ideologico-politica del movimento operaio e comunista nella regione, il CC del KKE sottolinea che è necessario rafforzare la lotta antimperialista, coniugandola alla lotta per il rovesciamento del capitalismo.

Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Partito Comunista di Grecia (KKE)

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