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(29 Marzo 2011) Enzo Apicella
Guerra in Libia. Videoconferenza tra Obama, Merkel, Cameron, Sarkozy. Il governo italiano non è invitato

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Contro i lavoratori, ora anche la guerra !

(26 Marzo 2011)

Con uno dei soliti “fantasiosi” nomi (questa volta è “Odissea all’alba”…) è iniziato l’intervento bellico in Libia, ancora una volta con copertura umanitaria: si tratterebbe di “soccorso ai ribelli” libici. Con la benedizione dell’ONU, che ha approvato a maggioranza, sono iniziati i bombardamenti “contro Gheddafi” da parte della “coalizione dei volenterosi”, in particolare da parte della Francia, smaniosa di riprendere un ruolo di primo piano in Libia e nel Mediterraneo. L’Italia, invece, già con l’altro piede (quello “assistenziale”) in Libia, spara sì, ma trincerandosi dietro il “mandato internazionale” ad un unico soggetto: la NATO. Naturalmente, dipenderà solo dalla “intelligenza” di bombe e missili il fatto di colpire soltanto obiettivi militari, e non, come sempre avviene in questi casi, di continuare a fare stragi di civili inermi!

Dopo essersi coccolato per anni un torturatore di immigrati, come Gheddafi, l’imperialismo “di casa nostra”, che non trova i soldi per rinnovare i contratti ai lavoratori pubblici, per migliorare la fruibilità dei servizi, per prorogare ancora la c.i.g., scaduta quasi dappertutto, e/o per erogare il reddito minimo a tutti gli inoccupati ed i disoccupati, si è precipitato, invece, ad intervenire militarmente. Non ci si deve meravigliare: l’aumento delle spese militari non è certo un caso!…

A differenza della Germania, che, come Russia e Cina, prevede una disavventura militare e dichiara che “sarebbe meglio l’embargo” su gas e petrolio, la “coalizione”, finora molto meno presente in Libia, preferisce puntare su di un proprio fantoccio al governo, al posto del dittatore, compresa l’Italia, che decide di far pesare ora il suo essere indispensabile dal punto di vista logistico e domani la sua amicizia con l’ex “Ministro degli Interni” di Gheddafi, divenuto “leader” dei “rivoltosi”. Ed è a questa vittoria, spacciata per sostegno alle ribellioni nordafricane, che l’Italia oggi affida i propri interessi economici in Libia.

Su quanto sta avvenendo in giro, soprattutto in Medio Oriente, è bene essere chiari: come lavoratori, non possiamo che appoggiare le sacrosante rivolte nate contro il caro-alimenti, e nella misura in cui abbattono dittatori di ogni risma e proseguono la lotta, organizzandosi autonomamente. Allo stesso modo, però, non possiamo credere alla “verginità democratica” dei Paesi imperialisti (nemmeno sotto l’egida dell’ONU!), il cui unico intendimento politico è quello di sostituire i vecchi governanti con altri più “inclini” a fare “affari” con loro.

…E la Libia non fa eccezione!


Dopo averci fatto pagare il prezzo della crisi economica, con un impoverimento generale e più disoccupazione, fatto subire il “nuovo modello contrattuale” di Marchionne e gli “accordi a perdere” nelle diverse categorie, L’IMPERIALISMO ITALIANO FESTEGGIA IL PROPRIO CENTOCINQUANTENARIO CON LA GUERRA ! Non possiamo che aspettarci ora nuovi aumenti di prezzi e tariffe, ancora più spese militari e meno spesa sociale, più incertezza di vita e più frequenti “funerali di Stato” per i volontari “al fronte”. Il tutto, però, condito da “patriottismo” e xenofobia…

E’ ora di dire basta a tutto ciò! Riconosciamo negli immigrati i nostri fratelli di classe e sosteniamo insieme la lotta contro la guerra e per difendere le nostre condizioni di vita e di lavoro !!

- NO AD OGNI MISSIONE ALL’ESTERO ED ALL’AUMENTO DELLE SPESE MILITARI!
- UNITA’ DI TUTTA LA FORZA-LAVORO, NATIVA ED IMMIGRATA!

Circolo ALTERNATIVA DI CLASSE

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