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(16 Gennaio 2012) Enzo Apicella

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La deriva dei contratti pubblici

(6 Febbraio 2004)

Con la sottoscrizione del contratto Aziende - Vigili del Fuoco, dopo quelli dei Ministeri, Enti Locali, Parastato, Sanità, Agenzie Fiscali si arriva quasi alla conclusione (manca solo quello della Presidenza del Consiglio dei Ministri) della vicenda dei contratti pubblici rinnovati con enorme ritardo.

Doveva essere un’occasione per i lavoratori per un recupero salariale consistente, per superare il mansionismo diffuso ed ottenere una progressione di carriera accettabile, per salvaguardare i lavori disagevoli ed usuranti, per un miglioramento della parte normativa, per un allargamento dei diritti e delle libertà sindacali, per uno stop alla precarietà ed a progetti di inasprimento disciplinare.

I risultati sono stati esattamente l’opposto rispetto alle esigenze di massa:
un adeguamento salariale al di sotto addirittura dell’inflazione programmata tra sindacati e governo, nessuna risorsa economica aggiuntiva ma solo partite di giro tra salario accessorio e fisso, una parte normativa immutata, nessuna “sanatoria” del personale precario, un sistema di sanzioni disciplinari carcerario, e per di più (vedi CCNL Agenzie Fiscali), sorpassando l’Accordo Quadro sulle prerogative sindacali del 07-08-98, una restrizione delle libertà sindacali minime, negando il diritto di assemblea al singolo delegato RSU, beffando decine di sentenze dei tribunali di tutta Italia e ingabbiando oltreppiù il sindacalismo di base non rappresentativo e l’autorganizzazione dei lavoratori.

Che i contratti pubblici siano stati sottoscritti dai sindacati confederali ed autonomi all’unisono era una cosa quasi scontata e prevedibile ma che la stessa cosa sia stata fatta da un’organizzazione del sindacalismo di base, come le RdB, che partita nel 1996 da una “firma tecnica” del contratto dei Ministeri sia arrivata oggi ad una “firma politica” degli ultimi contratti pubblici da giugno 2003 in poi, ha lasciato abbastanza sconcertati soprattutto per l’arretramento e la pochezza dei risultati raggiunti.

“Peccato” che a rompere le uova di questo strano allineamento sindacale è stata la protesta sul contratto Agenzie Fiscali da parte delle assemblee del personale di diversi uffici finanziari ed in contemporanea la nascita di “comitati di agitazione intersindacale” tra i Vigili del Fuoco che hanno espresso il loro dissenso aperto su quello delle Aziende appena siglato.

Sarà poco,…. non porterà ad una inversione di rotta…… chi lo sa!!!!

Sappiamo solo che ormai le catene e i bavagli che si tenta di mettere ai lavoratori, tartassati dal massacro sociale e da una devastante politica di azzeramento dei diritti, non reggono più.

L’autorganizzazione ormai non più isolata, che fa capolino nei comparti pubblici, è una risorsa preziosa da liberare e da organizzare in modo certosino.

Strade diverse non ne percepiamo, la partita in gioco è l’immiserimento ulteriore dei lavoratori ad ogni livello e nessuna prospettiva di riscatto.

Vale la pena di dare battaglia

COBAS Pubblico Impiego
aderente alla Confederazione COBAS

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