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(1 Aprile 2011)
anteprima dell'articolo originale pubblicato in confederazione.usb.it
foto: confederazione.usb.it
Nazionale – venerdì, 01 aprile 2011 Il documento licenziato dalla segreteria nazionale della Cgil sulla riforma del sistema contrattuale (in allegato) dimostra la necessità e la volontà di questa confederazione di riavvicinarsi rapidamente alle politiche ed agli accordi sottoscritti da Cisl e Uil.
Si accentua così la vicinanza con le altre sigle e con Confindustria, portando come prova la firma di 83 contratti nazionali su 89 sottoscritti unitariamente dalla firma dell'accordo separato del 2009. Come dire, è poca roba quella che ci divide, sulla maggioranza dei contratti non ci sono stati problemi. Una considerazione, questa, ripetuta più volte anche dalla Marcegaglia.
Ma l'intero documento è intriso di minimalismo sulle questioni e sulle analisi di carattere economico e politico, tendenza questa necessaria alla Camusso per dimostrare che le differenze con Cisl e Uil non sono poi così incolmabili e che la ripresa della contrattazione unitaria può essere molto vicina, magari subito dopo lo sciopero ‘sfogatoio’ e pre-elettorale di 4 ore del 6 maggio.
I contenuti sono poi del tutto simili a quelli di Cisl, Uil e Confindustria contratti nazionali meno ‘pesanti’ dal punto di vista economico e normativo e apertura a quelli di secondo livello ed aziendali; nessun riferimento a democrazia, RSU e referendum; sopravvalutazione degli Enti Bilaterali, aumento di produttività e flessibilità, azionariato dei dipendenti.
Sta diventando sempre più evidente che chi a livello sindacale e politico sostiene acriticamente le ragioni dello sciopero Cgil di maggio, di fatto si allontana dalla logica del conflitto sociale e sindacale.
La verità è che la Cgil aspetta il 6 maggio per dar seguito ad uno sciopero che ormai non poteva più negare alla propria base e la cui vicinanza alle elezioni diventa una scelta sempre più chiara, per poi trovare una mediazione con Cisl e Uil e tornare al tavolo della concertazione con questi due sindacati e perché no, anche a quello della ‘collaborazione’ con il governo, così come evocato da tempo dal Ministro Sacconi e dalla Marcegaglia.
USB Unione Sindacale di Base
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