">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Stato e istituzioni    (Visualizza la Mappa del sito )

Detenuto in attesa di giudizio

Detenuto in attesa di giudizio

(8 Novembre 2009) Enzo Apicella
Secondo i dati di Ristretti Orizzonti sono 82 le persone morte nelle carceri italiane nel 2009. Nella maggior parte dei casi, suicidi; qualcuno morto per cause naturali.

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Omicidi di stato)

UN FILO ROSSO, LA MEMORIA

(4 Aprile 2011)

Volantino per Mario Salvi

Mario Salvi, ucciso a 21 anni dallo stato perché dalla parte degli sfruttati degli oppressi, lottava contro l’ennesima ingiustizia dello stato dei padroni.

Mario viene ucciso con un colpo di pistola alla nuca, in via degli specchi, dall’agente carcerario in borghese Domenico Velluto, nel corso di una manifestazione di protesta indetta dai Comitati Autonomi Operai di Roma, per la scandalosa sentenza che condannava i compagni anarchici Giovanni Marini a 9 anni e Franco Mastrogiovanni a 11 mesi di carcere per essersi difesi da un'aggressione fascista a Salerno, dove rimase ucciso il missino Carlo Falvella.
Durante la manifestazione erano state lanciate alcune molotov contro un portone laterale del Ministero di Grazia e Giustizia. Nel comunicato dei Comitati autonomi Operai sulla morte di Mario, si legge : “L’agente Velluto con la pistola in pugno ha percorso centinaia di metri lungo le strade che portano a Campo de’ Fiori, alla ricerca di una vittima a cui sparare a freddo con tutta calma. Infatti quando ha sparato, nessuno stava scappando: il nostro compagno è stato freddato mentre camminava…”

Giovanni Marini era impegnato in una contro-inchiesta su uno strano incidente stradale che aveva provocato la morte di cinque anarchici calabresi, avvenuto il 27 settembre 1970 sull’autostrada nei pressi di Ferentino, a pochi chilometri da Roma, dove i compagni anarchici si recavano per consegnare i risultati di una loro inchiesta sulle stragi fasciste, che avevano cominciato ad insanguinare l’Italia. Le carte e i documenti degli anarchici di Reggio Calabria non furono mai ritrovate.

MARIO SALVI, UNO DI NOI

Oggi come ieri, lo stato chiama sicurezza la repressione e l'umiliazione di donne,operai, sfruttati e migranti,in Italia come in ogni parte del mondo. Chiama lavoro la precarietà e lo sfruttamento, mentre la disoccupazione, l'emergenza abitativa e il degrado sono la realtà che ogni giorno ci troviamo a vivere nel nostro quartiere. La stessa realtà che viveva e gli stessi bisogni che stavano a cuore e che affrontava Mario con la sua militanza nel quartiere di Primavalle, con le autoriduzioni delle bollette e le occupazioni di case, rivendicandole come un diritto di tutti. Noi non dimentichiamo Mario, uno di noi, come non dimentichiamo la repressione/oppressione attuata nei confronti dei più poveri ed emarginati con la disoccupazione, i pestaggi nelle caserme , le carcerazioni ,i Centri di Identificazione ed Espulsione per migranti..

Per la libertà di tutte e tutti! Contro la guerra e lo sfruttamento per una società di eguali!

LE COMPAGNE E I COMPAGNI NON DIMENTICANO

Giovedì 7 aprile
Ore 17.00
presidio a p.za MARIO SALVI
Ore 19.30 dibattito e video sull'omicidio di F.Mastrogiovanni e gli anni '70
Ore 20 cena sociale
presso lo SPAZIO ANTAGONISTA PRIMAVALLE,
in via Girolamo Casanate 2A,
in funzione trattoria, birreria, vineria

COLLETTIVO ANTAGONISTA PRIMAVALLE, GRUPPO ANARCHICO CARLO CAFIERO - FAI ROMA

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Appuntamenti sullo stesso argomento

Notizie sullo stesso argomento

Ultime notizie del dossier «Omicidi di stato»

4656