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Viggiano: 21 operai intossicati ma per l’Eni nulla è accaduto

(8 Aprile 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

Viggiano: 21 operai intossicati ma per l’Eni nulla è accaduto

foto: www.radiocittaperta.it

08-04-2011/14:37:07 --- 21 lavoratori dello stabilimento Elbe Sud Italia di Viggiano, sono finiti in ospedale poiché investiti da una nube di idrogeno solforato proveniente dal centro Oli targato Eni. Alcuni degli operai che svolgevano il turno pomeridiano di martedì hanno subito perso conoscenza mentre altri hanno avvertito malori, bruciori agli occhi e alla gola e il “solito” ordine di chiudere porte e finestre. È questa infatti la precauzione che da tempo l’azienda raccomanda ai suoi settanta dipendenti quando dal centro oli si sprigionano gas e fumi particolarmente “forti”. Dopo una prima verifica, i 21 lavoratori presenti in azienda sono stati trasferiti nel vicino nosocomio per gli accertamenti e se alcuni sono stati dimessi, altri, come riferisce la Camera del Lavoro di Potenza, si trovano in uno “stato di semi isolamento”. L’idrogeno solforato, respirato dai lavoratori, è infatti un gas incolore ed estremamente velenoso oltre che caratterizzato da un odore nauseabondo, con cui i cittadini di Viggiano sono costretti a convivere.
Il rilascio di idrogeno solforato è stato subito smentito dall’Eni, che nega la presenza di anomalie nei valori misurati di gas presso il centro oli, continuando inoltre a non rendere pubblici i rilevamenti. Diversi però sono i dati della commissione d’inchiesta istituita per fare chiarezza sulla vicenda che ha raccolto dai cosiddetti “analizzatori passivi” dell’Arpab livelli esorbitanti di idrogeno solforato che il giorno dell’intossicazione sarebbero oscillati tra i 2,2 e i 2,7 microgrammi per metro cubo, a fronte di una media giornaliera che in passato non ha mai sforato lo 0,5. Sempre secondo le rilevazioni della commissione la situazione non è migliorata nei giorni seguenti, anzi è stato registrato negli ultimi dieci giorni ''un aumento delle concentrazioni di H2S (acido solfidrico) rispetto alla situazione di normalita'”. Il tutto, mentre il Consiglio regionale della Basilicata sta valutando la bozza della riscrittura degli accordi con le compagnie petrolifere: secondo l’organizzazione lucana ambientalisti, l’ENI recentemente ha ricevuto, proprio dalla Regione, l’Autorizzazione Integrata Ambientale con le autorizzazioni alle emissioni in atmosfera e nell’ambiente di enormi quantitativi di elementi inquinanti che si raddoppieranno in conseguenza dell’annuncio fatto dal presidente della Regione Vito de Filippo circa l’aumento della produzione di greggio del cosidetto “hub petrolifero” che da 80.000 barili/giorno arriveranno ad oltre 175.000 barili/giorno.

Marina D’Ecclesiis, Radio Città Aperta

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