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(26 Marzo 2011) Enzo Apicella
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Fukushima: iniziata la fusione delle barre di combustibile nucleare. Gli sfollati dalle aree contaminate trattati da appestati

(19 Aprile 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

Fukushima: iniziata la fusione delle barre di combustibile nucleare. Gli sfollati dalle aree contaminate trattati da appestati

foto: www.radiocittaperta.it

19-04-2011/13:16 --- In Giappone il governo e la Tepco, la enorme agenzia elettrica che gestisce molte delle centrali nucleari del paese, continuano a dire bugie. Solo poche ore fa alcuni portavoce avevano affermato che la situazione era sotto controllo e tranquillizzante anche se, avevano poi ammesso, ‘ci vorranno dai sei ai nove mesi’ per riportare i reattori della centrale di Fukushima in condizioni normali. E tutta la radioattività che nel frattempo verrà sparsa nell’ambiente, nelle acque, nell’aria? Già ieri era stata diffusa la notizia che il livello di radioattività all’interno degli edifici che ospitano i reattori atomici è così alta che per i tecnici è impossibile accedervi, e quindi tutte le operazioni vengono svolte, lentamente e solo parzialmente, da robot comandati a distanza.
Ma già oggi una notizia diffusa da alcuni media della penisola iberica – El Pais, Gara – smentiscono e di tanto le tranquillizzanti affermazioni di Tepco e soci. Questa mattina la stessa Agenzia per la Sicurezza nucleare del Giappone ha confermato che le barre di combustibile dei reattori 1 e 3 della centrale nucleare di Fukushima si sono parzialmente fuse. La Nisa – questa la sigla dell’istituto nucleare nipponico - ha detto inoltre di aver rilevato del tecnecio 99 nel reattore 2, un elemento radioattivo che si libera solo con la fusione del combustibile nucleare, il che fa crescere i timori su eventuali danni anche al secondo reattore dell'impianto.
Suonano quindi poco credibili le ulteriori dichiarazioni dei politici giapponesi che tentano di sminuire la portata dell’informazione appena diffusa dai media, cioè che la temutissima fusione dei reattori di Fukushima ci sarebbe stata, eccome! Secondo il capo di gabinetto nipponico Yukio Edano, la centrale nucleare investita dal sisma e dallo tsunami non collasserà se continueranno le operazioni di raffreddamento dei reattori. All'agenzia Kyodo news il premier ha detto: ''Rispetto a prima, la situazione si é stabilizzata e siamo stati in grado raffreddare'' i reattori dell'impianto. Intanto è stata anche diffusa la notizia che gli operai delle squadre che stanno affrontando l'emergenza nucleare nella centrale hanno iniziato il trasferimento dell'acqua altamente radioattiva dai reattori in un deposito. Cosa ne faranno di quest’acqua altamente contaminata e quali rischi corrono questi tecnici, anche in questo caso, agenzie e portavoce non lo chiariscono.
Come se non bastasse, il governo di Tokio ha dovuto lanciare oggi un incredibile appello ai propri concittadini – e più precisamente alle autorità locali, agli enti pubblici e alle imprese private - a non discriminare gli sfollati di Fukushima. Si, perché aumentano sempre di più i casi in cui gli sfollati provenienti dall’area intorno alla centrale di Fukushima sono stati oggetto di discriminazione e derisione. “Non posso sottolineare a sufficienza quanto deprecabile sia il fatto che gente senza cuore si sia comportata in una maniera simile", ha denunciato Koichiro Genba, sottosegretario con delega alla Politica Nazionale, reagendo alla notizia che in alcuni centri di ricovero agli sfollati sono stati chiesti certificati medici che attestassero che non erano contaminati dalle radiazioni. Come se fossero degli appestati. In altri casi i malcapitati sono stati respinti dagli alberghi in cui intendevano sistemarsi o addirittura i loro bambini sono stati vittime di prepotenze e prese in giro, specialmente a scuola. "La radioattività non é nulla di contagioso, come invece lo sono le malattie infettive” spiegano le autorità. L'ultimo caso noto di discriminazione é stato segnalato a Tsukuba, nella prefettura di Ibaraki, dove il municipio ha chiesto a chiunque provenisse dalle zone contaminate di sottoporsi a test anti-radiazioni e di esibire attestati sanitari per l'ammissione nei rifugi.

Marco Santopadre, Radio Città Aperta

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