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Cacao meravigliao

(20 Aprile 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.dirittidistorti.it

Hernàn Cortés ebbe l’occhio lungo quando pensò di portare in Europa il prezioso seme dal Nuovo Mondo, altrettanto furbo non è stato Laurent Gbagbo, che non è, come si suol dire, scivolato su una buccia di banana, evento probabile in Africa dove pure di banane se ne producono tante, ma è scivolato su un chicco di cacao, o meglio su tanti chicchi, una montagna di cioccolato, che l’ha sommerso nel momento in cui ebbe l’idea di farne gustare i benefici non solo ai salotti dell’Occidente, ma al popolo della Costa d’Avorio che produce il 40% della produzione mondiale del prezioso prodotto...

Dal 2000 Gbagbo cominciò a controllare l’esportazione del cacao e le multinazionali e gli individui che ne detenevano il traffico e il commercio e alcuni li spedì in prigione.

Non contento, dal 2009 tentò di nazionalizzare la produzione e la commercializzazione della più grande ricchezza della Costa d’Avorio.

Mal gliene incolse: le potenze occidentali decisero allora che per la Costa d’Avorio era arrivato il momento delle elezioni da troppi anni rimandate, avevano pazientato troppo, si era pure potuto sopportare un decennio di sospensione della democrazia, qualche crimine e qualche purga etnica, lo sfruttamento dei ragazzini nelle piantagioni, ma il cacao “NO”, se non c’è quello addio festa, addio al samba del “Cacao meravigliao” e Gbagbo perse la guerra.

Tanto c’era Ouattara, uno che ha studiato in America, conosce le leggi dell’economia e per di più anche della diplomazia, dice “fermiamo le esportazioni” e intanto strizza l’occhio ha chi già ha prenotato tonnellate di prodotto, che può pure restare per un po’ nei magazzini, perché comunque il prezzo aumenta e chi l’ha prenotato al prezzo di prima lucrerà assai su una speculazione ben riuscita.

“Bravo Ouattara” si vede che non è xenofobo, non discrimina l’uomo bianco, “deve vincere Ouattara”, perché è “moderno” e chi è moderno per noi, in Occidente, è democratico, anche se nelle settimane passate in un paese chiamato Duekoué ( ma chi lo conosce Duekoué? ) ha fatto ammazzare 800 persone.
Si può perdonare perché è un uomo aperto al mondo, tant’è che appena vinto ha riaperto i porti al carico di cacao.

Sulla banchina un distinto signore inglese di 51 anni, tale Anthony Ward, con una gran passione per il cioccolato, ha terminato la paziente attesa, è il capo della “Armajaro Holdings” la multinazionale che si era accaparrata il cacao, che ora l’abile Anthony porta trionfante in patria, lui, che è il vero vincitore della guerra che ha flagellato la Costa d’Avorio.

Notizia apparsa sul quotidiano spagnolo on-line “Publico”: Anthony Ward è il genero di Alassane Ouattara: …la festa continua.

20-04-2011

Claudio Valentini DirittiDistorti

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