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Chi ha barato

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(21 Aprile 2009) Enzo Apicella

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    (Capitale, ambiente e salute)

    In ricordo di tutti i lavoratori assassinati in nome del profitto

    Contro lo sfruttamento degli esseri umani e la distruzione della natura

    (22 Aprile 2011)

    In Italia, per amianto ci sono più 4.000 morti all’anno e migliaia sono i malati. Questo è il bilancio che ogni anno contiamo, una vera strage che avrà il suo picco massimo attorno al 2015–2020. A causa della crisi economica diminuiscono i posti di lavoro (2 milioni di posti in meno), ma l’Italia continua a mantenere in Europa il triste primato dei morti sul lavoro. I dati Inail registrano ogni anno la mattanza operaia, e le cifre della guerra non dichiarata fra capitale e lavoro, nel 2010, sono state di 980 morti, 775.000 infortuni con circa 200.000 invalidi. Cifre per difetto, perché nelle statistiche non rientrano i morti post-ospedalizzati, quelli in itinere, i lavoratori in nero e gli immigrati irregolari, oltre alle tante vittime di malattie professionali.

    Per l’amianto e altre sostanze cancerogene, migliaia di lavoratori e cittadini sono condannati a morte e si spengono in silenzio, nell’indifferenza del governo, della Confindustria e delle istituzioni.
    Nei primi mesi del 2011 si registra un aumento di circa il 20% di morti e infortunati rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
    Questa società monetizza la salute e la vita umana e quando i responsabili di questi omicidi - che quasi sempre rimangono impuniti - vengono condannati da qualche giudice, se la cavano con una oblazione economica.

    Non possiamo accettare che l’unico diritto riconosciuto sia quello di fare profitti a scapito tutti gli altri “diritti umani”. Contro le morti sul lavoro e di lavoro si deve alzare forte la voce di tutti i lavoratori, dei cittadini, perché la salute viene prima di tutto. Non esistono soglie di “sicurezza” o di tolleranza alle sostanze cancerogene: i pericoli che ogni giorno i lavoratori corrono sui luoghi di lavoro e i cittadini nel territorio vanno eliminati o continueremo a pagare un pesantissimo tributo di sangue e di morte.
    Per ricordare i nostri morti, contro la logica del massimo profitto che distrugge gli esseri umani e la natura, bisogna continuare a lottare. Basta morti sul lavoro e di lavoro!

    La manifestazione sfilerà per le vie del quartiere accompagnata dalla Banda degli Ottoni e si concluderà alle ore 17,30 con un’assemblea aperta presso il Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli” in via Magenta 88, in cui prenderanno la parola rappresentanti di altre Associazioni e Comitati provenienti da varie parti d’Italia.

    Sabato 30 aprile 2011 – ore 16.00 Corteo
    partenza dal Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli” di via Magenta 88,
    Sesto San Giovanni, fino alla lapide di via Carducci


    aprile 2011

    Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio

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