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(18 Novembre 2008) Enzo Apicella

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300 euro di più al mese, ecco cosa ci occorre !

dalla Francia

(23 Aprile 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.webalice.it/mario.gangarossa

Con gli occhi sempre inchiodati sugli ultimi sondaggi, Sarkozy ha lanciato, il 7 aprile, l’idea di un premio ai salariati… unicamente nelle imprese dove i dividenti fossero aumentati ! Il ministro del bilancio, François Baroin, che è stato incaricato di mettere in musica le parole presidenziali, ha proposto un premio di 1000 euro e ha farfugliato, rivolto ai padroni, che niente sarà “imposto”.

Ma queste scuse ministeriali non sono bastate a Laurence Parisot, la presidente del MEDEF, soffocata dall’indignazione, che ha spiegato che ciò « rischierebbe d’impedire il futuro reclutamento »… Da decenni il padronato ci fa lo scherzo di contrapporre salari e occupazione... per meglio giustificare le compressioni dei salari, dato che, in quanto a posti di lavoro, non si ottenuto niente! Ma Parisot ha vinto la causa: Lagarde, la ministra tutelare di Baroin, ha più o meno sconfessato il suo sottoministro togliendo in anticipo ogni carattere costrittivo alla futura misura : i 1 000 € sono soltanto un massimo, e il premio sarà versato solo dai padroni che lo vorranno... La sola certezza è che i padroni saranno esonerati dagli oneri sociali sul premio!

Dalla caduta del potere d’acquisto...

I profitti sono al massimo : più di 82 miliardi di profitti per le imprese del CAC 40 (Associazione degli agenti di cambio della Borsa) nel 2010 ! Ma i salari non li seguono: nei negoziati annuali, i padroni concedono soltanto aumenti inferiori al 2% dell’aumento ufficiale annuale dei prezzi sugli ultimi dodici mesi, che noi sappiamo essere un bidone : i prezzi che s’impennano costituiscono l’essenziale delle spese delle famiglie operaie. Dall’ultimo settembre: il 15 % sulla benzina, 20 % sul gasolio, 20 % sul gas in un anno, 10 % sull’elettricità. I prezzi dei prodotti alimentari seguono: la pasta, la farina, l’olio, il pane, il latte – non meno del 5% di aumento, e per la maggior parte tra il 10 e il 20%.

… alla lotta per l’aumento dei salari

In numerose imprese, i lavoratori non si sono accontentati delle discussioni avviate tra sindacati e padroni nel quadro dei negoziati annuali obbligatori. (NAO).

Sono scoppiati scioperi in settori insoliti, come nella Carrefour o a Bordeaux nell’agenzia dell’impresa di pompe funebri Roc’Eclair ; ma ci sono stati scioperi anche nel gruppo delle costruzioni Eiffage, alla Toyota, nel gruppo Astrium, presso Decaux, in molte fabbriche del gruppo Michelin, alla « Nutella » di Villers-Ecalles en Seine-Maritime, e anche alla Posta, al centro di Dardilly vicino a Lione, dove il conflitto verteva sia sulle condizioni di lavoro sia sul pagamento degli straordinari. I lavoratori della Nutella hanno ottenuto un aumento di 60 euro e un premio di 30 euro. I lavoratori della Eiffage che bloccavano i cantieri del grande stadio di Lilla hanno ottenuto il 2 % d’aumento con un minimo di 30 euro invece dell’1,7 % proposto dalla direzione, oltre che la rivalutazione dei premi e delle indennità di trasferta.

Alla Toyota di Somain, nel Nord, i lavoratori hanno ottenuto 800 euro di premio oltre all’1,9 % d’aumento del salario, quelli della fabbrica vicina di Onnaing hanno cominciato all’improvviso uno sciopero per i salari – sospeso questa settimana a causa della cassa integrazione conseguente al sisma giapponese. E gli impiegati di Bordeaux dell’agenzia di pompe funebri hanno ottenuto un aumento di 120 euro al mese! Nel complesso, questi aumenti non sono forse all’altezza di ciò che reclamavano i lavoratori, ma, senza questi scioperi, avrebbero ottenuto ancor meno!

E’ tempo che i nostri salari aumentino sul serio: per compensare gli aumenti dei prezzi, ci sarebbero necessari almeno 300 euro. Le imprese ne hanno ampiamente i mezzi, ma li concederanno solo se costrette e forzate: farà cedere il padronato la convergenza delle lotte in un movimento generale che unifichi le nostre rivendicazioni e le nostre forze, Movimento generale del quale ogni impresa che entri in lotta potrebbe essere il punto di partenza.

Editoriale del bollettino di fabbrica "l’Etincelle" pubblicato dalla frazione di minoranza di Lutte Ouvrière - 18 aprile 2011

http://www.convergencesrevolutionnaires.org

traduzione di Michele Basso

Convergences Révolutionnaires

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