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Attacco al diritto di sciopero dei lavoratori della Provincia di Padova

una inammissibile estensione dei "servizi minimi essenziali garantiti"

(14 Febbraio 2004)

In un momento particolarmente difficile, nel quale gli autoferrotranvieri sostengono uno sciopero da mesi e si vorrebbe “porre mano” alla legge sul diritto allo sciopero, si inserisce la proposta, dell’Amministrazione Provinciale di Padova alle RSU e OOSS. che intende rivedere l’accordo aziendale sui servizi minimi essenziali, riconoscendo in quest’ultimi anche i “servizi strettamente attinenti alla sicurezza delle persone e delle cose” con particolare riguardo ai servizi di portineria ed ai servizi connessi alla sicurezza informatica e telefonica.

A tale proposta hanno dato un loro parere favorevole i rappresentanti territoriali di CISL e UIL , mentre la CGIL si e’ riservata di inserire una dichiarazione a margine dell’accordo.

Nel merito va ricordato che il campo di applicazione in materia di norme di garanzia del funzionamento dei servizi pubblici essenziali e’ regolamentato dalle Leggi 146/1990 e 83/2000 le quali indicano le prestazioni e fissano i criteri per la determinazione dei contingenti di personale; il protocollo d’intesa firmato dall’ARAN e dalle OOSS. il 31.5.2001 afferma in maniera chiara che l’unica sede titolare della definizione dei servizi indispensabili e’ quella del Contratto Nazionale: a livello aziendale sono definite solo le modalita’ concrete (contingenti etc).

Siamo di fronte non solo ad un attacco al diritto di sciopero, ma ad uno squallido tentativo di far passare come servizi essenziali il servizio di portineria o la sicurezza informatica e telefonica della Provincia!: e’ come voler mettere sullo stesso piano i servizi quali: rianimazione e pronto soccorso, cimiteriali, o attivita’ di tutela della liberta’ della persona e delle sicurezza pubblica.

Ma l’attacco al diritto allo sciopero da parte dell’Amministrazione Provinciale e’ espresso anche nella reiterata richiesta di avere a disposizione, per motivi organizzativi, nella stessa giornata dell’astensione dal lavoro, l’elenco dei nominativi dei lavoratori partecipanti allo sciopero; un elenco che verrebbe stilato sulla “presunta” assenza per sciopero poiche’ e’ solo l’autocertificazione del lavoratore che puo’ attestare la motivazione della sua non presenza sul posto di lavoro.

Merita di essere ricordato che i dipendenti pubblici sono consapevoli di svolgere una funzione pubblica e di confronto con la cittadinanza; nelle loro rivendicazioni c’e la coscienza della funzione sociale, del comune interesse per la salvaguardia e la valorizzazione di un diritto collettivo, principi questi di cui, sicuramente, non sono portatori quei soggetti che vorrebbero far passare per servizi essenziali, portineria, sicurezza informatica e telefonica.

L’iniziativa dello sciopero e’ la forma ultima e definitiva per dare risposta collettiva all’attacco alle conquiste sociali, per il diritto al lavoro, per un reale potere d’acquisto dei salari, per manifestare il dissenso alle politiche non condivise, per costringere la controparte al confronto

Sono da condannare con determinazione, i tentativi volti a limitare la partecipazione agli scioperi attraverso anche azioni intimidatorie e di controllo come sopra specificato; l’auspicio e’ che si apra un confronto con quelle OOSS. che credono e difendono i diritti dei lavoratori, e non sono piegati alle logiche dei privilegi.

Giuditta Brattini
R.S.U. della Provincia di Padova

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