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La "Criminalizzazione dello Stato" ... in Italia

l'arte di creare un clima di tensione e di timore nell’opinione pubblica

(15 Febbraio 2004)

Un articolo di Michel Chossudovsky sul sovversivismo delle classi dirigenti... negli USA! Nel testo viene adombrata la possibilità, forse prima delle elezioni Presidenziali, di attacchi scatenati da…terroristi internazionali connaturati con al-Qaeda di Osama bin Laden, con il sicuro ( ma ormai è la prassi!) uso delle armi di distruzione di massa sul territorio degli Stati Uniti, “un evento tipo Pearl Harbor”.

Per diretta conseguenza di questi attacchi, l’Amministrazione Bush ovviamente sarà costretta a sospendere le libertà garantite dalla Legge Civile, per mettere in atto allarmi difensivi a Codice Rosso e passare all’instaurazione della Legge Marziale e alla strutturazione completa di uno Stato di Polizia, sentiero già imboccato qualche mese fa con la promulgazione del Patriot Act.

Tutto questo “per salvaguardare e difendere i Valori e le Libertà Democratiche”!

Ma questo metodo di creare ad arte climi di tensione e di timore nell’opinione pubblica internazionale sta diventando quasi una routine.

Oggi, 13 febbraio 2004, nella stampa nazionale italiana si possono leggere notizie allarmanti da Londra dove sono stati cancellati dei voli e si avanzano timori anche per le navi. I timori di un possibile attacco terroristico riemergono nel Regno Unito: da una parte, la British Airways ha annullato due voli per “motivi di sicurezza”, mentre d’altra parte Scotland Yard ha avvertito che al-Qaeda avrebbe l’intenzione di colpire Londra via fiume.

Proprio come è successo il mese scorso, la compagnia di bandiera ha annullato sia il volo Londra-Washington, sia quello Londra-Riad (Arabia Saudita). La natura della minaccia alla sicurezza dei passeggeri non è stata resa nota, ma l’indicazione è partita su “consiglio” del Governo Americano. La decisione di annullare i voli non ha convinto l’associazione di piloti Balpa, il cui segretario generale, Jim McAusland, non ha esitato a criticare le autorità: “La sicurezza è la nostra priorità, ma adesso riteniamo che i servizi segreti americani stiano rincorrendo le ombre!”.

Questi servizi non rincorrono le ombre, ma giocano nel ruolo assegnato loro dall’Amministrazione Bush per creare panico, sconcerto e desiderio di sicurezza all’ombra di uno Stato dalle strutture militar-fasciste.

Ma nel frattempo Scotland Yard in un memorandum “top secret”, che tanto segreto non è poi rimasto!, preparato dalla squadra antiterrorismo ha denunciato che al-Qaeda ha acquistato 15 navi che, caricate con “bombe sporche”, potrebbero attaccare piattaforme petrolifere, porti e navi da crociera. Si teme soprattutto che Osama bin Laden possa colpire il Parlamento di Westminster sul Tamigi: per questo la polizia, secondo il tabloid britannico Daily Mirror, sta pattugliando il fiume che attraversa la capitale, per evitare un’eventuale strage! Viene pattugliata anche la sede del servizio segreto MI6, che si affaccia anche sul fiume, e tanti altri edifici a rischio. Le navi sarebbero state acquistate da Osama bin Laden da un armatore …greco! Siamo in piena Hollywood!

I Lloyd’s di Londra sono in stretto contatto con la CIA e il MI6 per localizzare la flotta che potrebbe essere definita come “la prima unità navale terroristica “ al mondo.

Date sfogo voi alle vostre fantasie per immaginare la bandiera battente sui pennoni delle navi di Osama! Siamo in pieno delirio!!

E in Italia possiamo essere da meno? Assolutamente no!

La trasmissione “Primo Piano” di RAI 3 del 10 febbraio 2004 si annuncia con il titolo: “Un Kamikaze è fra noi”. Viene esaminata la relazione semestrale dei nostri Servizi di Sicurezza che ci indicano la presenza di segnali molto inquietanti. In buona sostanza vi si afferma che l’Italia è diventata una base importante di smistamento di kamikaze musulmani, pronti ad intervenire anche nel nostro territorio. Punto nodale del reclutamento rimane sempre l’Inghilterra e questo viene confortato con la prova lampante di un video di produzione musulman-britannico che circola in Internet con un gruppo musicale “rap” che invita all’odio contro gli infedeli e manda richiami per acquisire adepti da inviare all’addestramento kamikaze nelle basi del terrore di al-Qaeda. Comunque, dove siano queste basi di preciso non ci viene mai comunicato!

Quindi, anche in Italia il rischio di attacchi terroristici è decisamente aumentato, e non solo a causa di al-Qaeda, ma per Hamas e la Jihad islamica. Inoltre importanti leaders religiosi a Milano, Parma, Verona, in Toscana, in Piemonte e in Campania predicano contro l’Occidente e condizionano ideologicamente la gioventù musulmana immigrata.

La relazione presenta evidenze sulla formazione di gruppi clandestini, soprattutto di origine nord africana, dediti alla ricettazione e alla produzione di documenti falsi e alla testa di traffici di armi e di droga.

Chiaro è lo scopo di compiacere tutte quelle istanze xenofobe presenti nel nostro territorio, e le “anime belle” che pensano che i Palestinesi, invece di resistere, dovrebbero presentarsi ai posti di blocco Israeliani con le mani alzate al cielo e cantare “Non violenza, non violenza!”

Non ci si ferma a questo: si interpella durante la trasmissione il solito ex Ambasciatore Israeliano in Italia che ci informa che i “nostri” soldati a Nassiriya sono potenziali obiettivi di terroristi, non escludendo i Palestinesi, che entrano dalla Siria e dall’Iran, associando così i Resistenti Iracheni al “terrorismo internazionale” e perciò svilendo la portata storica della loro Resistenza.

Risulta ipodermicamente che i Resistenti di ogni tempo e di ogni latitudine sono generalmente terroristi, banditi e delinquenti..

Ora è bene domandarci il perché di una trasmissione di tal fatta in questo periodo, in una rete TV di tradizione centro-sinistra, e le risposte sono duplici e semplici, a mio parere. La prima, creare opportunamente l’ambiente di tensione ideologica per minare la buona riuscita della manifestazione del 20 marzo 2004. Perché chiedere il ritiro delle truppe dall’Iraq, senza se e senza ma, se queste sono in quelle lande per combattere il terrorismo internazionale? La seconda, favorire il movimento di opinione in appoggio alle decisioni parlamentari del centro sinistra per il finanziamento delle nostre missioni di “pace” all’estero. Perché le nostre truppe tanto coraggiose in quei territori lontani non possono essere foraggiate con il denaro pubblico, se fanno un così alto servizio alla Patria, che è anche nostra, di noi DS-Margherita-SDI-ecc.-ecc.-ecc.?

Ma la relazione trimestrale resta comunque un documento e una trasmissione televisiva, per giunta delle ore 23.30, ha un modesto impatto. Servono segnali più consistenti! Ed ecco, giovedì 12 febbraio 2004, scattare un allarme al rosso per un possibile attentato terroristico all’aeroporto “Marco Polo” di Tessera. Il volo AZ 1464 per Roma viene bloccato poco prima del decollo da una ventina di agenti. Il presunto terrorista veniva individuato in un signore che in seguito è risultato essere un cittadino Iracheno di 35 anni, nato a Nassiriya, (quale coincidenza!), rifugiato politico in Norvegia, che è stato fatto scendere dall’aereo, interrogato e infine rilasciato dalla Polizia di frontiera dello scalo veneziano. Gli avranno presentato delle scuse? Che importante servizio di intelligence, forse svolto dagli stessi investigatori spioni da strapazzo che avevano scoperto… l’acquisto da parte di Saddam di uranio dalla Nigeria, e avevano passato la notizia fresca fresca ai loro colleghi creduloni della CIA e del MI6, con il risultato di far cadere Bush e Blair in questa bufala. Comunque tutto si è risolto allora nella verifica dell’efficienza del piano antiterrorismo dell’aeroporto di Tessera.(I quattrini di noi contribuenti non sono andati sprecati!)

Esaminiamo nei dettagli la vicenda, e questo ci consentirà di trarre insegnamenti sul grado di conformismo, di provincialismo e di poco rispetto della personalità e degli interessi della gente dei nostri Servizi di Sicurezza. Il signore Iracheno era giunto mercoledì al porto di Venezia, a bordo di una nave traghetto, e, solo ventiquattro ore dopo, alle ore 7.30 si imbarcava su un volo diretto a Roma per raggiungere l’ambasciata di Turchia in Italia.. La Guardia di Finanza, per sue ammissioni, dichiarava di aver ricevuto tutta una serie di informative secondo le quali la persona in oggetto aveva tutte le caratteristiche del sospetto. Chi aveva informato? Quali sono le caratteristiche e le categorie di un sospetto? Non lo possiamo sapere, perché i servizi segreti, o sono segreti, o non lo sono! (ma le loro stupidaggini sono sempre alla luce del sole!).

Per rendere l’arresto più eclatante, l’uomo non è stato bloccato ai controlli per l’accesso all’aeromobile, ma quando il velivolo aveva già chiuso i portelloni e si accingeva alla fase di rullaggio, e il passeggero era tranquillamente seduto fra i 130 passeggeri. Alcuni agenti della Polaria salivano nell’aeromobile, invitando il “sospetto” ad esibire i documenti e a seguirli nella sede della Polizia. Tra i viaggiatori, il direttore della Confindustria del Veneto, Francesco Borga, l’assessore regionale del Veneto per la Sicurezza, Raffaele Zanon (AN), (forse in loro onore la sceneggiata?), e molti liberi professionisti.

Sulla pista dello scalo veneziano, il velivolo veniva “circondato” e tenuto sotto stretta sorveglianza da Polizia, Guardia di Finanza con unità cinofile, Carabinieri con tanto di artificieri. Preoccupazione ed irritazione grande nei passeggeri, che dopo venti minuti sono stati invitati a scendere dall’aereo per sottostare ad ulteriori identificazioni e controlli ai bagagli. Si dichiarava loro che si temeva che ci potessero essere nascosti ordigni esplosivi in qualche valigia o zaino. Questa procedura inutile e farraginosa ha mandato in bestia molti viaggiatori, dei quali 49 hanno rinunciato definitivamente al volo per il ritardo venutosi ad accumulare. L’aereo Alitalia è partito quindi per Roma alle ore 9.57.

Ad episodio concluso, ecco le dichiarazioni del dirigente della polizia di Frontiera dell’aeroporto di Tessera, Antonio Campanale: “Si è trattato di un’operazione durata pochissimi secondi(sic!), ma che altresì ha permesso di verificare la duttilità e il grado di efficienza dell’aeroporto in casi come questo. Abbiamo potuto dimostrare che lo scalo è assolutamente sicuro, in casi delicati come questo.”

Impressione della totalità dei passeggeri: ”Abbiamo visto entrare agenti al momento del decollo, e chiedere i documenti a un passeggero dall’aspetto mediorientale. Non si capiva bene cosa stesse succedendo, ma ci chiediamo: visto che avevano sospetti su quell’uomo che potenzialmente poteva anche aver piazzato una bomba all’interno del velivolo, perché ci hanno fatto attendere seduti in cabina ben venti minuti dopo che il sospettato era stato preso in consegna dalla Polizia di Frontiera? Se veramente fosse stato un terrorista, crediamo che la sua “missione” l’avrebbe portata a termine. Anzi, lui si sarebbe salvato, mentre noi ignari di tutto a bordo, saremmo saltati in aria.”

A me sembra che queste siano procedure da Stato di polizia, si limita la libera circolazione dei cittadini, si sequestrano gli uomini, gli si crea attorno un clima di terrore, gli si indica la fisionomia del “Nemico”, che non può essere che mediorientale, si agisce criminalizzando, quando i veri criminali non sono altro che coloro che bombardano i popoli, li sottopongono agli embarghi per piegarne la volontà, ne massacrano le popolazioni infettandole con veleni ed uranio depleto, finanziano le missioni di “guerre umanitarie”, magari invocando la copertura ipocrita delle bandiere dell’ONU, e sottopongono le proprie genti a forme spudorate di propaganda e disinformazione.

Curzio di Soccorso Popolare di Padova

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