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(4 Maggio 2011)
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foto: fulviogrimaldi.blogspot.com
Nel coro degli ignavi, complici, imbecilli e boccaloni, tutti a celebrare l'esecuzione extragiudiziale dello pseudo-Osama, in violazione di ogni principio di diritto e della sovranità di uno Stato, tutti ad accreditare l'operazione brillante contro chissà chi, non certo contro un agente saudito-Cia morto di diabete 10 anni fa, come confermato da cento testimoni, tutti a sussurrare solo qualche dubbio su foto taroccate e istantanea sparizione in mare, in questo coalizione dei volenterosi della frode universale, eccelle nel "manifesto" Ida Dominijanni.
Ieri, nel solito corsivo da ginocrate spocchiosa e incompetente, ha glorificato il suo appassionato amore, Obama, già celebrato come il deus ex machina della rinascita umana, attribuendo a lui, al suo discorso di fuffa truffaldina ai musulmani al Cairo, sia il movimento di rivolta arabo (tutto compreso, pure le operazioni belluine imperialiste contro Libia e Siria), sia la decisione del serial killer Usa di ammazzare un falso scopo.
Neanche mezzo fiato per accennare al crimine di guerra e contro l'umanità che il suo idolo ha compiuto in Pakistan, a ulteriore esaltazione delle carneficine che va compiendo in giro per l'Asia e l'Africa.
Fa il paio con la veneranda maestra Rossanda che, dimentica di ogni sussulto di classe e antimperialista, ancora insiste a vedere Spartaco e le brigate internazionali di Spagna, nei briganti di Bengasi apripista della mattanza Nato.
Roba da immondezzaio della storia, direbbe quel tale.
Fulvio Grimaldi
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