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cazzu cazzu...

15-16 maggio: munnezza elettorale

(14 Maggio 2011)

“I parlamentari fanno un lavoro alienante, costretti a stare in parlamento senza fare niente.
La tornata elettorale avrà un valore politico, aumenteremo il numero delle amministrazioni, e questo darà piu’ forza per le riforme del governo”.
Silvio Berlusconi


“Le diverse e variegate opposizioni hanno nel referendum una occasione, forse irripetibile, per cominciare a ricostruire un consenso non piu’ logorato da tattiche di brevissimo respiro.”
Stefano Rodotà

629 simboli - 20.000 candidati
15-16 maggio : munnezza elettorale
cazzu cazzu……


Mentre il centro destra proietta su scala nazionale le aspettative per le amministrative di maggio, il centro sinistra segue il sinuoso itinerario elettorale che dallo sciopericchio cgil lo porta alla “riscossa” del 15-16 maggio, e poi dall’intrufolamento nel referendum contro il nucleare e per l’acqua pubblica di giugno alla strumentalizzazione del decennale della rivolta di Genova 2001.
Berlusconi, dopo aver accontentato i 9 pescecani sottosegretari tornati all’ovile, promette posti per tutti e si prepara a raccogliere i frutti delle sue ultime sparate: l’esercito a Napoli per togliere la “munnezza”, il compromesso con la Lega sulla Libia, la “pace” armata con Tremonti, l’abbraccio con Hillary Clinton.
Questi i fotogrammi della strategia berlusconiana concentrata nel far diventare le urne locali una prova di forza nazionale sulla tenuta del governo.
I pretendenti abbuffini delle 11 province e dei 1300 comuni allargano il loro cono d’ombra a suggellare il solito referendum pro o contro Berlusconi, coprendo cosi’ i reali interessi di bottega e di poltrona.
Quanto al centro sinistra, l’improvvisazione di un “programma” alternativo copre il tentativo di difendere il suo storico insediamento geopolitico in centroItalia.
Una parolina di disprezzo in piu’ và spesa per le listarelle della sinistra “alternativa”: tutte unite nell’aspirazione ad una improbabile resurrezione elettorale che ha come programma comune il recupero dell’astensionismo.
Dai verdi per caso, ai “narratori”, ai grilli parlanti delle cinque stelle, agli iettatori viola, confermano il loro storico ruolo di recuperatori dello scontento e dell’antagonismo sociale.

Che anche questa volta
non trova candidati su nessuna lista.


C O M B A T

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