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(Chi non occupa preoccupa)

Forlì. Solidarietà ai giovani del “BorghettOccupato”

(16 Maggio 2011)

L’occupazione dello stabile comunale di via Borghetto sebbene non sia legale, è del tutto condivisibile e comprensibile. Quando le istituzioni vengono meno al loro dovere lasciando marcire un luogo che appartiene a tutti e non creando degli spazi veri di aggregazione, allora i cittadini hanno il dovere di riappropriarsi di un bene comune e riaprirlo alla città. Come Federazione della Sinistra, pertanto, esprimiamo piena solidarietà e sostegno alle ragazze e ai ragazzi che hanno occupato, o meglio, riutilizzato un luogo di tutti i cittadini lasciato alla rovina.

Molti di noi ricorderanno l’esperienza del Maudit, un’altra occupazione, che con spirito propositivo e innovativo, aveva portato alla creazione della Fabbrica delle Candele, ma dopo alcuni anni il problema degli spazi, veri, di aggregazione si ripropone con forza. La Fabbrica delle Candele, infatti, ha tradito pienamente lo spirito del progetto iniziale. Da luogo libero ed autogesitito di aggregazione giovanile è diventato un luogo per eventi (costosi e poco partecipati) completamente ingabbiato nelle logiche mercantilistiche e non pienamente utilizzabile dai giovani.

Eppure, si pretende di giudicare i giovani quando le generazioni che ci hanno proceduto hanno lasciato ai loro figli solo più precarietà, disoccupazione, degrado ambientale, una morale da night club, il 10% del PIL in mano alla criminalità organizzata e un debito pubblico enorme, perciò a chi volesse fare morali o lezioni di legalità (come la Lega Nord, si vedano i rapporti con la ‘ndrangheta), consigliamo di dare uno sguardo prima a casa propria e poi di parlare.

La richiesta che proviene dal basso e dalle nuove generazione è semplice: vogliono un luogo (anche spoglio e povero), ma pienamente libero alla creatività e all’iniziativa dei giovani, senza il “cappello” di assessori o Enti vari. I giovani chiedono più libertà e maggiori responsabilità nel decidere il proprio futuro, ma la risposta che viene data loro è quella della legalità di facciata e del controllo dall’alto. Ci chiediamo, infatti, è più legale lasciar marcire un bene pubblico oppure ripulirlo e riutilizzarlo? È più giusto lasciare la libertà di espressione ai giovani o tentare di indottrinarli con attività che qualcun altro decide (partiti, istituzioni, chiesa, ecc.)?

Noi della Federazione della Sinistra, crediamo che il futuro appartenga ai giovani e ci batteremo affinché siano loro a decidere, liberamente, quale debba essere.

Nicola Candido
Portavoce Federazione della Sinistra di Forlì

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