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(16 Marzo 2011) Enzo Apicella
Nonostante il disastro di Fukushima imperversa l'ipocrisia filonucleare

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    (Nucleare? No grazie!)

    I sardi affondano il nucleare.

    Grazie al protagonismo delle forze indipendentiste

    (17 Maggio 2011)

    anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

    I sardi affondano il nucleare. Grazie al protagonismo delle forze indipendentiste

    foto: www.radiocittaperta.it

    17-05-2011/13:23 --- I sardi hanno bocciato il nucleare. Domenica e lunedì 880.171 cittadini sardi – il 59,49% degli aventi diritto – hanno partecipato per il referendum consultivo sbarrando così la strada alla costruzione di centrali nucleari e depositi per scorie radioattive nell’Isola. Una buona partecipazione al voto, nonostante che in molti territori dell’isola si votasse solo per il referendum dal valore consultivo e non vi fossero abbinate le amministrative. Ricordiamo che per la legge regionale sarda bastava che andassero al voto il 33% degli elettori per rendere valida la consultazione. Eppure l’affluenza è stata quasi del doppio, mandando un segnale chiaro alle lobby nucleariste italiane ed internazionali, ora in fortissima difficoltà come dimostra il rinvio del programma nucleare italiano deciso dall’esecutivo di Roma nel goffo e irritante tentativo di affondare i referendum previsti per il 12 e 13 giugno.

    Col 97,98% dei SI contro il nucleare dalla Sardegna parte un chiaro messaggio verso il mondo a poco più di due mesi dalla catastrofe nella centrale atomica di Fukushima. Un risultato frutto soprattutto della mobilitazione dell’articolato arcipelago indipendentista, oltre che di alcune realtà ecologiste e della sinistra, checché ne dica il governatore sardo Cappellacci, berlusconiano, che rivendica oggi sui quotidiani la paternità del referendum e del positivo risultato.

    “Sarà un grande messaggio – commenta il coordinatore del Comitato Sinonucle e portavoce di Sardigna Natzione Bustianu Cumpostu – che parte da un piccolo popolo, che ha però una grande storia. Il messaggio ‘For a world nuclear free”, per un mondo libero dal nucleare, è scritto con il linguaggio universale della musica e raggiungerà tutte le popolazioni che vogliono un altro tipo di interrelazione con la madre terra”.

    Per il movimento della sinistra indipendentista a Manca pro s’Indipendentzia – che ha condotto una capillare campagna anti-nucleare realizzando numerose assemblee in tutta l’Isola, anche nei piccoli centri dell’interno dell’isola – l’esito referendario rappresenta “una grande vittoria delle forze indipendentiste”. “Si tratta – dicono ad A Manca - di una straordinaria prova di forza del popolo sardo che ha finalmente deciso di seguire le forze sane della nazione sarda nonostante il silenzio assordante dei partiti e dei sindacati italiani che, salvo rare ed isolate eccezioni, hanno boicottato la campagna”. Commenta invece a caldo di Gianluigi Deiana di Sinistra Critica.“L’esperienza politica compiuta intorno all’iniziativa di ‘Sardigna Natzione’ con la costituzione del ‘Comitato Sinonucle’- scrive Deiana – è stata sorprendente, inedita nella sua forma e straordinariamente motivante nella sua passione. La girandola di mail scatenata con la lievitazione dal quorum aritmetico (33%) al quorum politico (60%) è stata mossa dalla richiesta generale di continuare con l’esperimento, ormai noto come il Sottomarino Giallo, più ancora che dalla felice sorpresa per il positivo risultato”.

    Marco Santopadre, Radio Città Aperta

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