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(27 Aprile 2011) Enzo Apicella
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Oltre la nato, gheddafi deve temere le finte mediazioni di cina e russia

(19 Maggio 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.comidad.org

Con uno di quei sovvertimenti morali tipici del mobbing, il fallimento dei tentativi della NATO di assassinare Gheddafi è diventato per la propaganda ufficiale un'ulteriore prova della malvagità del dittatore, che infatti cerca di sfuggire alle bombe invece di lasciarsi ammazzare docilmente. Questa delegittimazione totale dell'aggredito, comporta la infantilizzazione/ridicolizzazione di ogni suo tentativo di reagire all'aggressione; perciò i media ci presentano un Gheddafi inviperito, isterico e vendicativo come un bambino viziato: "Tu mi hai ammazzato undici Imam, ed io ti lancio la Fatwa." Così, oltre che di bombe, la NATO bersaglia la Libia di messaggi che cercano di scaricare su Gheddafi l'intera responsabilità del conflitto, in modo da creare l'illusione che, rimosso lui, i Libici risolverebbero tutti i loro problemi affidandosi alla mano amica degli occupanti occidentali.(1)

Queste tecniche di psicoguerra consentono certamente alla NATO di tenere sotto controllo quell'opinione pubblica di sinistra che non riesce proprio a sopportare di essere costretta nel ruolo del "cattivo".

Non si diventa alti dirigenti della finanza, dell'industria, della politica e dell'amministrazione se non si possono vantare gravi perversioni sessuali nel proprio curriculum, non solo perché la ricattabilità personale è alla base della disciplina interna alle oligarchie, ma anche perché bisogna allenarsi in continuazione ad umiliare i deboli. Se il sadismo è la virtù da selezionare e coltivare nei padroni, sarà invece la cupidigia di servilismo la caratteristica da premiare fra gli oppositori. Nei partiti di sinistra infatti difficilmente si fa carriera se non si è affetti da quel particolare tipo di fragilità psicologica che consiste nell'esasperato bisogno di approvazione; quindi difese abbassate nei confronti della guerra psicologica.

Ma la psicoguerra non sempre consente di vincere sul campo, ed ogni giorno che passa senza aver eliminato Gheddafi avvicina la scadenza temporale di due o tre mesi che caratterizza questo genere di aggressioni militari basate sull'aviazione; missioni che trovano il loro limite oggettivo nell'insostenibilità dei costi, nello stress dei piloti e nel sovraccarico dei sistemi elettronici. In effetti non si danno precedenti storici di guerre vinte esclusivamente con l'aviazione, ed il sempre citato caso della guerra della NATO contro la Serbia nel 1999, costituisce una di quelle mistificazioni della memoria storica che i commentatori ufficiali si incaricano di perpetuare per mera ripetizione.

Il "dittatore" Milosevic fu in realtà liquidato grazie ad una mediazione diplomatica russa che lo indusse all'accettazione di un "cessate il fuoco", e ad un successivo colpo di Stato camuffato da "libere elezioni". Forse il governo russo aveva iniziato la mediazione in buona fede, ma sta di fatto che Putin, divenuto primo ministro nell'agosto del '99, si incaricò di persona di condurre a termine la liquidazione di Milosevic.(2)

Il più "paradigmatico" dei casi di turlupinatura diplomatica nei confronti di un Paese aggredito, rimane però quello dell'Iraq nel 2003. Poco prima dell'aggressione statunitense, il "dittatore" Saddam Hussein sembrava aver trovato degli avvocati difensori molto zelanti nella Francia e nella Cina. Agli inizi del 2003 il presidente francese di allora, Chirac, veniva addirittura presentato dalla stampa popolare britannica come la "puttana" di Saddam Hussein.(3)

La colpa di Chirac consistette nel mettere in guardia gli USA contro una "guerra prematura" e nell'esortazione a lasciar fare agli ispettori ONU nella ricerca delle armi di distruzione di massa di Saddam; il quale infatti si ritrovò spolpato anche dell'ultimo proiettile chimico per i suoi cannoni, con cui avrebbe potuto facilmente bloccare l'invasione statunitense. Dal canto suo il governo cinese ammoniva gli Stati Uniti che l'aggressione all'Iraq avrebbe avuto "conseguenze incalcolabili".(4)

Talmente incalcolabili queste conseguenze, che infatti non ci sono proprio state. Una volta che le truppe statunitensi ebbero preso Bagdad, il governo francese arrivò addirittura ad esprimere contentezza per la caduta del dittatore e per la vittoria della democrazia in Iraq.(5)

Il governo cinese invece tacque e, silenziosamente e disciplinatamente, insieme con le multinazionali francesi, si rimise in fila per essere riammesso dalla porta di servizio nel business del petrolio iracheno, cosa che riuscì finalmente nel 2008.(6)

Ancora pochi mesi fa la stampa specializzata in politica estera, come la rivista "Limes", ci presentava un Gheddafi nella botte di ferro della protezione cinese contro il "ruggito del topo" emesso dall'Occidente.(7)

Poi si è visto ancora una volta che la "protezione" cinese non protegge proprio nessuno. Riviste come "Limes" non arrivano direttamente all'opinione pubblica, ma servono ad imbeccare i giornalisti, i quali hanno magari creduto anche di fare un'analisi molto profonda e spregiudicata quando ci hanno presentato un Occidente declinante e confuso di fronte all'emergere della potenza cinese.

Se Gheddafi accondiscenderà al cessate il fuoco che oggi Cina e Russia stanno cercando di mediare, allora si metterà nelle condizioni ideali per essere assassinato, o eliminato da quel colpo di Stato che era invece fallito tre mesi fa.

(1) http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-05-18/guerra-psicologica-nato-libia-153330.shtml?uuid=AaDEuHYD
(2)http://archiviostorico.corriere.it/2000/ottobre/02/Mosca_pronta_scaricare_Milosevic__co_0_0010022940.shtml
(3) http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.guardian.co.uk/
(4) http://archiviostorico.corriere.it/2002/settembre/28/Chirac_sfida_Bush_attacco_all_co_0_02092810391.shtml
(5) http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:rKFbsEh_9JYJ:archivio-radiocor.ilsole24ore.com/t
(6) http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.oilandgasinsight.com/
(7) http://temi.repubblica.it/limes/il-ruggito-del-topo/21726?printpage=undefined

Comidad

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