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(27 Ottobre 2010) Enzo Apicella
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    il Comitato Politico Federale del PRC di Venezia del 13.02.2003

    una sintesi del dibattito e l'odg di minoranza

    (18 Febbraio 2004)

    L'ordine del giorno del C.P.F. di Venezia del 13.02.2003 verteva sulle elezioni provinciali e comunali per la prossima primavera.

    Il dibattito è stato particolarmente duro tra la maggioranza bertinottiana e la minoranza di Progetto comunista.

    Il dibattito è degenerato in attacchi personali, in particolare rivolti a compagni della minoranza che non hanno avuto possibilità di replica.

    La questione non è di tipo meramente personale, non varrebbe nemmeno il caso di parlarne, ma di linea politica, di tattica e strategia politica.

    O governare i comuni e la provincia in alleanza con i partiti del centro liberale (DS, Margherita), confluendo in un blocco di governo e di potere con la borghesia, e quindi sottomettendo a tale alleanza gli interessi dei lavoratori e delle masse popolari in tema di privatizzazioni e gestione di imprese a cui il comune e la provincia partecipano con quote azionarie, collaborando alla realizzazione delle politiche sugli enti locali e relative politiche sul personale decisi dai governi nazionali e regionale.

    O in alternativa secondo la migliore tradizione comunista, quella di Lenin, proporre alle forze socialdemocratiche (sindacali, sinistra Ds, Pdci, ecc) un fronte unico operaio, indipendente dalla borghesia, per la difesa intransigente degli interessi immediati, e per quanto ci riguarda come comunisti transitori, dei lavoratori e delle masse popolari.

    Ponendosi non l'obiettivo del governo e del potere nelle giunte insieme alle forze della borghesia liberale ma di rappresentare nelle assemblee elettive (consigli comunali e provinciali) gli interessi della nostra classe di riferimento, amplificandone le istanze e estendendo la solidarietà alle loro lotte, come con l'appello di solidarietà con gli autoferrotranvieri.

    Solo una scelta di classe chiara, a nostro avviso, farà avanzare il radicamento e la fiducia nel Partito comunista tra i lavoratori.

    Per questo come Progetto comunista abbiamo presentato il seguente ordine del giorno:

    Il Comitato Politico Federale di Venezia, per le elezioni comunali e provinciali del prossimo aprile 2004, indica a tutti i militanti del Prc e ai lavoratori la necessità della costruzione di un polo di classe anticapitalistico.

    Considera i candidati sia del centro liberale (Ds-Margherita) così come i candidati del centrodestra, espressione del blocco borghese dominante.

    L'eventuale alleanza delle forze della sinistra riformista (sinistra DS, Pdci) con il centro liberale comporta la subordinazione degli interessi di classe del proletariato alla borghesia.

    Solo una candidatura indipendente dei comunisti potrà portare nelle assemblee elettive dei comuni e della provincia la voce, le esigenze e gli interessi dei lavoratori, degli studenti, delle masse popolari.

    La stessa esperienza negativa, per i lavoratori e per lo stesso partito, della politica di collaborazione di classe portata avanti dal Prc nelle giunte di centrosinistra, nei comuni e nella provincia, indica l'urgenza di una reale svolta rispetto ad una politica che si è caratterizzata più nell'acquisire assessorati, membri nei consigli di amministrazione dei servizi privatizzati (ACTV, VESTA, AMES, VEGA, ecc) con doppi e tripli incarichi, fino alla richiesta pressante di dirigere gli stessi come nel caso dell'Agenzia AbitareVenezia, che rappresentare gli interessi della nostra classe di riferimento.

    Il crollo del tesseramento e il malessere crescente dei militanti per le scelte politiche di accordi di governo, locali e nazionali, con il centro liberale di Prodi-D'Alema ne sono la diretta conseguenza.

    Il caso ACTV è emblematico: i movimenti dei lavoratori e studenti pendolari, come nel caso di Chioggia, la lotta degli autoferrotranvieri contro la privatizzazione e lo spezzatino del servizio trovano il nostro partito materialmente schierato con la controparte: l'Amministrazione dell'ACTV.

    Lo stesso patrimonio edilizio del Comune di Venezia subisce i processi di privatizzazione mentre i giovani non trovano spazi di aggregazione.

    Mentre le farmacie comunali subiscono le scorrerie delle multinazionali del farmaco.

    Per una reale svolta è urgente rilanciare nel partito e nei movimenti una candidatura comunista ed operaia, che funga da riferimento per un polo di classe anticapitalistico, alternativo al Centrosinistra e al Centrodestra, che ponga al centro del suo impegno e programma non la corsa alle "poltrone" assessoriali ma la difesa intransigente dei reali interessi dei lavoratori e delle masse popolari.

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