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Le forze nazionali ed islamiche porgono omaggio ai martiri per il ritorno e annunciano una giornata di lutto nazionale

(22 Maggio 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.pflp.ps

Le forze nazionali ed islamiche porgono omaggio ai martiri per il ritorno e annunciano una giornata di lutto nazionale

foto: www.pflp.ps

Le forze nazionali e islamiche hanno annunciato che lunedì 16 maggio 2011 a Gaza è una giornata di lutto nazionale che commemorerà per i quindici martiri della marcia per il diritto al ritorno, in cui le bandiere palestinesi saranno messe a mezz’asta in tutte le istituzioni palestinesi in Palestina e all'estero, così come ci sarà uno sciopero generale commerciale a Gaza e nella West Bank e l'inaugurazione di una sede in ricordo dei martiri nel Consiglio Legislativo Palestinese a Gaza.

Le forze hanno annunciato queste decisioni dopo un meeting d’emergenza tenuto in risposta ai crimini sionisti contro la mobilitazione del popolo palestinese che marcava il 63° anniversario della Nakba, in cui i profughi palestinesi in Libano, profughi palestinesi in Siria e siriani al confine del Golan siriano occupato,palestinesi nella West Bank, a Gaza e in Giordania hanno marciato ai confini della Palestina occupata, rivendicando il ritorno. Proteste di massa hanno anche avuto luogo in Egitto, dove manifestanti sono stati attaccati dalle forze armate, ed in altre città del mondo. Le forze d’occupazione hanno aperto il fuoco contro manifestazioni popolari di massa, uccidendo quindici persone e ferendone altre centinaia.

Le forze politiche hanno affermato: “Le masse del nostro popolo, nella nostra terra madre e fuori, sostenute dagli arabi e dai musulmani e dalle forze democratiche e progressiste nel mondo, si sono ripresi le strade ed hanno marciato ai confini oggi per confermare la nostra infinita adesione al nostro diritto al ritorno e il nostro impegno a porre fine alla catastrofe sofferta dal nostro popolo, a causa della quale soffriamo ancor oggi, e far cessare i suoi effetti”.

Le forze politiche hanno rilasciato un comunicato affermando che il popolo palestinese è uscito in massa con proteste pacifiche per sottolineare la nostra ferma volontà al ritorno e il netto rifiuto di tutti i tentativi di minare o limitare il nostro diritto, e che l’attacco sionista contro le proteste è stato un “abominevole crimine commesso dalle regime dell'occupazione fatto di terrore, assassinii e versamenti di sangue, in cui molti figli della Palestina e del popolo arabo sono stati uccisi e moltissimi ancora feriti a Gaza, nella West Bank, nei confini Libanesi e Siriani con la Palestina occupata, con la Palestina del ’48, in cui sangue palestinese e arabo sono ancora stati versati nella strada per la libertà ed il ritorno”.

Il comunicato è poi continuato affermando che le forze d’occupazione devono essere considerate responsabili per questa arroganza arrogante e brutale criminalità che mostra il più profondo sprezzo nei confronti di ogni concetto di diritti umani, rispetto per la sovranità nazionale, o legge internazionale, e ha fatto appello perché il mondo condanni questi crimini e agisca coni criminali di guerra dello stato sionista, e si unisca al popolo palestinese nella rivendicazione e implementazione del diritto al ritorno.

L’appello ha porto omaggio ai martiri del ritorno e della liberazione che sono caduti il giorno della Nakba e ha augurato una pronta guarigione ai feriti, sottolineando che le forze occupanti hanno piena responsabilità per i loro crimini e le loro ripercussioni, e ha salutato le masse del popolo palestinese nella madre terra e in esilio e il popolo arabo di Egitto, Libano, Siria e Giordania e tutti i popoli del mondo che si sono schierati oggi con i diritti del popolo palestinese per il ritorno e per l’autodeterminazione.

Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina

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